Monique-Obsession-fotogramma-video

“Obsession”(Is music free?): la clip musicale di Monique Notarnicola

Un’irresistibile voglia di esternare la propria libertà di espressione musicale attraverso il canto e il ballo. Così si può riassumere il video musicale della cantante turese Monica Notarnicola, in arte Monique, andato in onda il 4 settembre sul canale Youtube e su tutti i social collegati all’artista. “Obsession” (Is music free?), questo è il titolo del brano prodotto da Monica Notarnicola, autrice di musica e parole, in collaborazione con la casa discografica ‘Studio007Productions’ che si è occupata delle riprese – effettuate sul nuovo Waterfront di Bari San Girolamo al tramonto – del montaggio e della fotografia.

Ad affiancare Monique nella coreografia ci sono altri due volti a noi noti: le ballerine Mariangela Giummarella, turese anche lei, e Milena Rutigliano, molto conosciuta a Turi per aver lavorato in un centralissimo bar del nostro paese, oltre alla presenza maschile di Francesco Magistà e Matteo Delvecchio. Un egregio lavoro di make up e di acconciatura rimanda ad atmosfere anni ’80 in stile David Bowie e Cindy Lauper ma con ritmicità contemporanee. “Un’idea che avevo in cantiere da qualche anno – così racconta Monica Notarnicola – e che durante il lockdown vissuto a Milano per motivi di lavoro è ritornata prepotentemente fuori. Avevo voglia di esprimermi ballando e cantando dopo essere rimasta bloccata in casa per diversi mesi, come per un senso di liberazione e per essere grata alla vita.”

I-tre-attori

Un intermezzo buffo e agosto si chiude in musica

Sulla scia del compositore turese Giovanni Maria Sabino, inventore nella prima metà del Seicento della Scuola Musicale Napoletana, il più importante studioso del sacerdote-compositore Paolo Valerio, il 29 agosto in piazza Gonnelli ha proposto ai cultori della musica colta l’intermezzo buffo in due parti di Giovanni Battista Pergolesi “La serva padrona”.

Pergolesi – ha detto il direttore Valerio presentando la serata – è parte integrante della grande schiera di musicisti che nella Napoli del Sei-Settecento, hanno riformato e arricchito il repertorio musicale europeo, ponendo le basi per la grande stagione dell’opera lirica italiana famosa in tutto il mondo. Tutti questi musicisti hanno un punto di contatto proprio con il nostro Giovanni Maria e gli altri Sabino che nel Seicento hanno fondato, diretto o insegnato nei vari conservatori musicali della Capitale del Sud”.

Il progetto avviato da tempo dal ricercatore-musicista Paolo Valerio con l’intento di valorizzazione gli spartiti dei secoli d’oro della cultura musicale napoletana dimenticati negli archivi continua, proponendo brani inediti ed eventi musicali di livello come la “La serva padrona”, intermezzo buffo di un’opera seria, Il prigionier superbo, musicata da Pergolesi su libretto di Gennaro Antonio Federico, andata in scena per la prima volta nel Teatro “San Bartolomeo” di Napoli il 28 agosto 1733. Si racconta in canto e musica la storia di un ricco e attempato signore Uberto e della sua giovane e furba serva Serpina la quale, con il suo carattere prepotente, approfitta della bontà del suo padrone. Uberto, per darle una lezione, le dice di voler prendere moglie; Serpina gli chiede di sposarla, ma lui, anche se è molto interessato, rifiuta. Per farlo ingelosire la serva gli dice di aver trovato marito, un certo capitan Tempesta, che in realtà è l’altro suo servo Vespone (l’attor muto) travestito da soldato. Serpina chiede a Uberto una dote di 4000 scudi; Uberto, pur di non pagare, sposerà Serpina, la quale da serva diventa finalmente padrona.

Indovinata la scelta del luogo ed anche il gioco scenico tra la piazzetta e il palazzo Gonnelli, con i tre ‘attori’ in scena – la serva Serpina (la soprano Ripalta Bufo), il padrone Uberto (il basso Graziano De Pace, nella veste anche di regista) e il servo muto Vespone (interpretato da Pasquale Del Re) – che hanno interagito con porte e balconi dell’edificio settecentesco.

L’Ensemble Barocco “Giovanni Maria Sabino” diretto da Paolo Valerio, che ha eseguito il brioso spartito di Pergolesi, era composto: dai violini di Domenico Strada e Andreina Kiss, dalla viola da braccio di Annarita Lorusso, dalla viola da gamba di  Paola Laforgia, dal clavicembalo di Giuseppe Gaeta. I costumi sono stati curati dall’Associazione “Il filo d’Arianna” di Angela Carbonara, l’arredo scenico dall’Associazione “I Vecchi Tempi”. Il Comitato Festa Patronale ha curato i controlli all’ingresso e la sistemazione della platea.

Festival-Belcanto-2020

Suoni di Belcanto tra i vicoli del Centro Storico

Nella piacevole serata di venerdì 28 agosto, Turi ha ospitato la decima edizione del Festival del Belcanto, come da tradizione in Piazza Antico Ospedale. L’evento ha l’obiettivo di far vivere la musica lirica in maniera originale per avvicinare anche il pubblico non esperto e far risuonare tra le vie del nostro Centro Storico ciò che la musica è nella sua intima natura: un linguaggio universale.

L’idea è nata nel lontano 2009 a Ferdinando Redavid, musicista turese dall’ampio curriculum artistico. Diplomato in Clarinetto al Conservatorio “N. Piccinni” di Bari, si è poi perfezionato presso varie accademie ed ha partecipato a numerosi master. È vincitori di molti premi in concorsi nazionali e internazionali sia da solista sia in formazione cameristica. Nell’attività orchestrale ha collaborato con prestigiosi direttori d’orchestra ed ha privatamente approfondito gli studi di direzione d’orchestra ed armonia, dirigendo poi l’Orchestra del Levante, l’Orchestra Gershwin e l’Orchestra Mediterranea.

Il Festival turese, sotto la direzione artistica di Redavid, negli anni è cresciuto ospitando cantanti di livello internazionale come Eva Mei, Adriana Damato e Lorenzo Decaro. Dal 2015 una svolta importante: è diventato l’occasione per premiare il o la cantante di musica lirica che più si è distinto/a a livello internazionale nell’anno precedente. Per i criteri prescelti, si tratta di un unicum in Puglia.

Ad organizzare il Festival è l’Associazione “Chi è di scena!?” presieduta proprio da Redavid, mentre l’Amministrazione comunale- Assessorato alla cultura e il Comitato Festa Patronale Sant’Oronzo hanno aiutato in maniera decisiva per la messa a punto dell’edizione 2020, così come sono state fondamentali le partnership delle Associazioni “Nuova Pro Loco” e “I Vecchi Tempi”.

Il premio della decima edizione del Festival del Belcanto è andato a Roberto De Candia, baritono di origini molfettesi che proprio in questo mese festeggia i 30 anni di carriera. La critica internazionale considera De Candia uno tra gli artisti più bravi al mondo e sentire la sua voce risuonare tra le vie del centro storico è stato un piacere e un onore per la comunità turese (https://www.operabase.com/artists/roberto-de-candia–14930/it)

Accanto al baritono De Candia, le esperte voci femminili delle cantanti soprano Angela Lomurno e Valentina De Pasquale sullo sfondo delle note suonate dalla “Orchestra sinfonica del Levante” guidata dal Maestro Ferdinando Redavid. I musicisti hanno ripercorso alcune tra le più preziose perle del bel canto, interpretando i più importanti compositori italiani: Donizetti, Verdi, Cilea e Rossini. Nel corso della serata si sono alternate arie solo strumentali, arie cantate in singolo e arie cantate in duetto mantenendo sempre alto il coinvolgimento emotivo dei presenti. Il gran finale è stato riservato alla seconda scena del primo atto del “Barbiere di Siviglia” di Gioacchino Rossini e ha preceduto la spontanea standing ovation del pubblico, soddisfatto e deliziato da circa 90 minuti di pregevole musica.
Durante il Festival, l’opera “Crisantemi” di Giacomo Puccini è stata dedicata a tutte le vittime del Coronavirus e ai loro affetti; il pensiero è andato soprattutto al nostro caro concittadino Maurizio Pinto portato via dal Covid-19 durante la fase acuta della pandemia. Al termine della serata la sindaca Tina Resta ha dichiarato: “Dobbiamo avere la cultura della speranza e la serata di oggi va in questa prospettiva”. La genuina leggerezza d’animo delle persone in Piazza Antico Ospedale al termine del Festival ha dimostrato ancora una volta l’autentico legame tra la bella musica e la città di Turi.

Conturband-foto-di-gruppo

Disceso Sant’Oronzo dal Carro entra in scena la Conturband

La Festa di Sant’Oronzo si è conclusa la sera del 27 agosto con due avvenimenti: uno tutto religioso e l’altro tutto musicale. Una Messa è stata celebrata da don Giovanni Amodio, don Giuseppe Dimaggio e il diacono Leonardo Rossi in piazza Silvio Orlandi avendo davanti centinaia di fedeli – le 320 sedie sistemate dal Comitato lungo via XX Settembre erano tutte occupate, molti altri hanno partecipato in piedi – e dietro il Carro, dal quale prima della celebrazione eucaristica era stato fatto scendere il busto del Santo.

Terminato il rito religioso, riportato Sant’Oronzo ‘corto’ in Chiesa Madre, smontato l’altare, la piazza ha assunto l’aspetto di un palcoscenico per l’esibizione della Conturband fondata da Nuccio Gargano 12 anni fa. Il concerto ha ripercorso, in un contesto solo strumentale e attraverso 5 brani significativi, la storia di questo gruppo che ha all’attivo ben 800 concerti tenuti in altrettante località. Al nutrito gruppo di musicisti di questa conosciutissima ‘banda in marcia’ – insolitamente immobili, viste le restrizioni del momento – si è affiancata la cantante Gaia Gentile, originaria di Cassano Murge, che pian piano si sta affermando sulla scena nazionale. La voce della Gentile e gli strumenti della band hanno duettato più volte durante il concerto con diversi arrangiamenti pop-funk di brani della tradizione leggera italiana ed internazionale.

La Conturband ha alternato per tutta la serata la sua solita veste da funk Marching Band ad una più insolita, quella da orchestra sinfonica di fiati e percussioni. “Il repertorio ha spaziato da Ennio Morricone, con un’interpretazione da brividi di Gaia Gentile sul tema di ‘C’era una volta il West’, ad ‘Almeno tu nell’universo’ in un arrangiamento accattivante, dalle linee armoniche quasi pucciniane. – ci dice Nuccio Gargano – La chicca della serata è stata l’interpretazione del brano ‘Il terzo fuochista’, dove si narra di feste patronali e dintorni, dove la mia band ha dato il meglio di sé nei colori musicali, raccogliendo l’entusiasmo del pubblico”. A sorpresa, prima dell’esecuzione di questo brano, Pasquale Del Re ha letto una poesia in dialetto turese dal titolo ‘La fèsta granne’, creando in qualche modo la scena adatta.

La formazione orchestrale è stata diretta dal maestro Margherita Dipierro, mentre la serata è stata presentata da Mariana Catucci. In coppia con Gaia Gentile si è esibito anche il turese Nicolangelo Colapietro, in due interpretazioni per chitarra e voce di brani inediti. “Il tutto – sottolinea Gargano – con l’intento di contestualizzare il concerto nel territorio e dare visibilità alle tipicità e ai talenti locali.”

A fine concerto è stato presentato il brano inedito ‘Ferrovia Made in Turi’, dove tra sonorità blues, ritmi e suoni di locomotiva e ritornelli vocali, si è in qualche modo sottolineato il connubio della Conturband con il paese di Turi che questo gruppo spumeggiante rappresenta in giro per l’Italia. Al termine della serata è stato consegnato al sindaco Tina Resta un quadro celebrativo con lo spartito del brano, arricchito da un acquerello dell’artista Daniela Angelillo.

Pontificale-26-agosto-2-SantOronzo

Pontificale con il Vescovo all’ombra dei ‘due Santi’

Ancora una volta via XX Settembre si fa ‘cattedrale’, gigantesca navata per accogliere una grande assemblea di devoti che si sono affollati ai varchi di controllo per onorare in modo nuovo il Santo Protettore Oronzo, tutti ordinatamente seduti con la mascherina dopo aver rilasciato, com’è di consuetudine ormai, nome e numero di telefono e dopo la misurazione della temperatura.

La celebrazione dell’Eucarestia di questa sera mi sta facendo gustare la presenza di un Chiesa che vive tra le case degli uomini, che non si vergogna di stare lì dove l’uomo vive la concretezza della sua esperienza quotidiana”, ha detto S.E. il Vescovo di Conversano mons. Giuseppe Favale venuto a Turi ieri sera per concelebrare con parroci e diaconi il ‘Pontificale’ nel giorno della Festa. Una Festa senza grandiose scenografie, rumori ed effetti speciali ma intima, meditata, devota.

La cronaca della serata, trasmessa in diretta sull’emittente televisiva ‘Antenna Sud’ e su due maxischermi, ha visto in coda alla Celebrazione Eucaristica l’intervento del Sindaco Tina Resta che ha sottolineato il significato di “questa serata particolare”, di questo differente modo di onorare il Santo Protettore in un anno difficile per tutti, segnato dal lockdown e dalla diffusa preoccupazione per un contagio che non termina. Un anno che ha visto, e che ancora vede, in prima linea gli “eroi della quotidianità, verso i quali – ha detto il Sindaco – tutto il Consiglio comunale ha voluto segnare simbolicamente un grazie a nome di tutta la comunità”. E agli ‘eroi’, nella serata del Santo Vescovo e Martire, Tina Resta e la consigliera Teresita De Florio hanno consegnato targhe in segno di gratitudine e riconoscenza: ai Volontari della Protezione Civile (Vito Marco Di Pinto), alla Caritas (Nicola Lacidogna), alla Polizia Locale (Raffaele Campanella), al Servizio Emergenza Urgenza 118 (Franco Caprio), al Gruppo Scout Turi1 (Marino Santamaria e Marina Mazzone). Il Sindaco, poi, ha sentito il dovere di ringraziare pubblicamente anche i Carabinieri di Turi e la Polizia Penitenziaria ed è stata essa stessa omaggiata con un mazzo di fiori consegnato dal vicesindaco Fabio Topputi per il grande impegno messo in atto senza soste durante i mesi dell’emergenza. Don Giovanni ha chiuso il momento dei ringraziamenti citando l’impegno del Coro parrocchiale Maria SS. Ausiliatrice e, soprattutto, il Comitato Festa Patronale, per il quale ha chiesto un applauso “perché ha ascoltato, ha cercato di fare quello che i Vescovi pugliesi, che le autorità civili ci avevano suggerito per la buona riuscita della nostra Festa, che non è una Festa facile – ha detto rivolgendosi al Vescovo – contenerla come l’abbiamo contenuta è stato un dono di Dio e di Sant’Oronzo. Grazie a Livio Lerede e ai suoi bravissimi collaboratori: sono tutti bravi figli, brava gente”.

Al termine, tutti in piedi per vedere il busto del Santo salire sul Carro. L’applauso finale, la benedizione vescovile e poi l’assemblea dei fedeli che affollavano l’inedita ‘cattedrale’ si è ordinatamente sciolta. Sullo sfondo l’immagine delle due statue di Sant’Oronzo contemporaneamente presenti in piazza. Un’altra novità in questo anno tutto speciale.

Processione-bambini-26-agosto-2020

“Sant’Oronzo ama Turi perché qui è la sua casa”

Nonostante tutto è Festa! Di sicuro c’è mestizia, c’è tristezza per ciò che c’è sempre stato e ora ci manca, ma qualche segno di festa c’è pure. Stamattina rumori di fuochi dopo la Messa alla Grotta, poi suoni di banda e una piccola ‘processione’ improvvisata. Alcuni bambini hanno scritto al Sindaco chiedendo il permesso di portare un Sant’Oronzo in miniatura in processione lungo lo ‘stradone’. Tina Resta, che con i bambini ha lavorato per una vita, non ha pensato minimante di negare questa innocente gioia: ha chiesto aiuto alla Protezione Civile e un piccolo corteo si è mosso portando a spalla una basetta, una piccola statuetta e un cofanetto con la ‘reliquia’ a simulare la ‘processione di gala’ che in tempo di epidemia non può esserci. I bambini sono stati accolti dal Sindaco e dall’Arciprete don Giovanni Amodio sotto il Municipio, applauditi simpaticamente dalla gente presente. La Banda dell’Oratorio ha suonato marcette tradizionali. Insomma, un po’ di festa nonostante lo spaesamento per ciò che succede. Poi un omaggio ai Caduti e la Messa in Chiesa Madre, ma non il tradizionale ‘Pontificale’ che quest’anno sarà celebrato in serata all’ombra del Carro dal Vescovo Mons. Favale. È probabile, anche se non è scritto sul manifesto, che alla fine della Messa l’effige di Sant’Oronzo ‘a figura intera’ torni in chiesa e ‘il busto’ salga sul Carro come sempre, anche se non si muoverà dalla sua postazione e non ci sarà il festante corteo dalla Grotta alla Piazza.

È una festa di sentimenti più che di sfarzo, più interiore. Lo ha ricordato don Giovanni Amodio nell’omelia della Messa che nel piazzale davanti al Cimitero dedicato al Santo ha terminato l’Undena 2020, itinerante lungo le periferie più estreme del paese. Un rito antichissimo e molto partecipato. Don Giovanni ha sottolineato davanti ad un piazzale affollatissimo ma in ordine – tutti seduti e con la mascherina – che dal Giubileo in poi la percezione della festa è cambiata: c’è più sentimento religioso e meno folklore. Don Giovanni ha avuto un pensiero per tutte le vittime del coronavirus, – in prima fila erano presenti i genitori di Maurizio Pinto – ha ricordato i giorni tristi delle strade e delle chiese vuote, la difficoltà delle scelte e la protezione del Santo Patrono che non manca mai. “Sant’Oronzo ama Turi perché qui è la sua casa”, ha detto l’Arciprete indicando la Grotta e il Reliquiario posto sull’altare della Messa.

Anche il Sindaco Tina Resta ha voluto dire parole importanti cariche di emozione per non dimenticare, per ringraziare e per invitare i turesi a stare attenti perché il pericolo non è affatto passato. A rendere ancora più struggenti le parole del Sindaco, in un silenzio assoluto, è stato l’omaggio musicale in ricordo delle vittime del Covid-19 che ha accompagnato tutto il discorso: due brani di Ennio Morricone – da “C’era una volta in America” e “C’era una volta il West” eseguite al pianoforte da Margherita Dipierro e alla tromba da Renato De Bellis.

Al termine dell’Undena, dopo la benedizione, il Reliquiario di Sant’Oronzo per la prima volta è stato portato giù nella Grotta.

Lavori scuola agosto 2020

Cantieri di fine estate tra scuole e periferie

Con due post su facebook l’assessore comunale ai Lavori Pubblici Stefano Dell’Aera tra ieri e oggi ha dato comunicazione dell’avvio concreto di alcuni cantieri pubblici.

Il primo annuncio riguarda l’atteso adeguamento degli edifici scolastici alla normative anti covid-19. “Questa mattina (lunedì 24 agosto, ndr) – scrive l’Assessore ­– sono iniziati i lavori per garantire la partenza dell’attività scolastica nei tempi e con le modalità previste dal Ministero”, cioè il prossimo 24 settembre. I lavori di rimodulazione degli spazi della didattica sono stati progettati dal geom. Gianvito Colucci per una spesa preventivata di 70.000 euro (fondi Ministero Pubblica Istruzione).

L’altro cantiere riguarda la cura di alcuni punti periferici del paese, sulla base di una progettualità esecutiva approvata nel 2017 dalla passata Amministrazione Coppi grazie ad un finanziamento regionale. Tre i comparti urbani interessati dai lavori appena cominciati:

1) la sistemazione del cosiddetto ‘Punto Sport’ nei pressi della rotatoria di via Casamassima; 2) il completamento del parco di via Conversano-viale Regione Puglia (ex-rudere ospedale); 3) la realizzazione di un’area sgambettamento cani e di una piazzetta con giochi per bambini tra via Ginestre e via Dell’Andro, nei pressi dell’ex scuola dell’infanzia.

Monumento-SantOronzo-30-anni-2020

Il monumento a Sant’Oronzo compie 30 anni

Agosto 1990 – agosto 2020. Il Monumento a S. Oronzo voluto da Marinuccio Di Venere compie 30 anni.  Un atto di grande devozione da parte di chi è quasi identificato come il Presidente dei Presidenti del Comitato Feste Patronali. L’aiuola della base, comunque, andrebbe assistita con maggiore cura per evitare di apparire arida e incolta. Soprattutto dopo la scomparsa di Giovanni Maiuro e, successivamente, di Giovanni Tenzone (edicola di San Giovanni) che di solito dedicavano il loro tempo a piantare fiori e rose e a dare acqua al terreno. Forti in devozione al Santo, siamo invece molto carenti nella cura del nostro stesso arredo urbano.

Posa del monumento (foto di Franco Bellantuono da ‘il paese’ di settembre 1990)
IMG_0544

Nel Paese dei Balocchi con il ‘Pinocchio’ di Comencini

Un centro storico a misura di bambino ed un grande protagonista hanno animato il pomeriggio e la serata del 22 agosto. Le tre ludoteche di Turi  – “Bimbiamo”, “Gli amici di Dodò” e “PlaySport” –nell’ambito degli eventi estivi organizzati dal Comune di Turi e dalla Nuova ProLoco con la collaborazione di Milko Iacovazzi, hanno unito le loro esperienze per regalare ai tanti bambini accorsi giochi di ogni genere, laboratori creativi, palloncini e zucchero filato. A seguire, l’incontro con Andrea Balestri, l’indimenticabile ‘Pinocchio’ protagonista dello sceneggiato televisivo di Luigi Comencini del 1972 “Le avventure di Pinocchio” tratto dal romanzo di Carlo Collodi.

I bambini – veri protagonisti di questo simpatico tardo pomeriggio – hanno rallegrato con la loro allegria ed il loro vociare il cuore del nostro borgo antico addobbato a festa con tante bandierine colorate, tra gare di salto con i sacchi e con i minitrampoli, slalom con i piatti cinesi, tiri a canestro e ai barattoli, bowling e palloncini d’acqua da acchiappare, oltre ai laboratori sempre utili a stimolare la loro creatività e manualità. Una vera gioia per gli occhi ed il cuore.

Andrea Balestri invece, al termine dei giochi e di una giusta ricompensa di palloncini e zucchero filato, ha raccontato ai bambini, ma soprattutto a tanti genitori, la sua esperienza in una delle più belle produzioni televisive italiane della RAI. Nato a Pisa nel 1963, Andrea Balestri fu scelto da Luigi Comencini tra centinaia di bambini per la sua spontaneità e genuinità, caratteristiche che conserva tuttora, come protagonista dello sceneggiato andato in onda nel 1972 e replicato nel 1982. Balestri, della cui esperienza ha scritto un libro nel 2008 dal titolo “Io, il Pinocchio di Comencini”, ha raccontato numerosi aneddoti e particolari legati alle riprese, al rapporto con i protagonisti del calibro di Nino Manfredi, Gina Lollobrigida, Franco Franchi e Ciccio Ingrassia, Vittorio De Sica. Uno sceneggiato che lo ha reso uno dei volti televisivi più amati e ricordati e che Andrea, oggi impegnato in numerose attività artistiche e teatrali, porta in giro con grande entusiasmo tra scuole, manifestazioni e spettacoli teatrali autobiografici tra la curiosità dei bambini e la nostalgia dei genitori.

Infine Andrea, che in giornata aveva visitato con la sua compagna il nostro paese, entusiasta dell’accoglienza ricevuta, ci ha confidato che Turi è “un piccolo scrigno da valorizzare” e siamo certi che stavolta non ha detto una bugia come il suo ‘Pinocchio’.

Alcolici-e-giovani

Il Sindaco vieta gli alcolici in bottiglia

Ho scritto una lettera al Prefetto, al Questore e al Comandante provinciale dell’Arma dei Carabinieri con cui, pur apprezzando l’impegno profuso dai Carabinieri, denuncio alcuni episodi tra cui quello più grave dell’altra sera e in più chiedo un presidio e un intervento più particolare su questi gruppi che si sono segnalati per turbativa dell’ordine pubblico, nonché un supporto d’indagini per capire di più”.

Così ci ha riferito il Sindaco Tina Resta che, all’indomani del gravissimo episodio avvenuto nella villa comunale la sera del 19 agosto, ha convocato il Comandante della Polizia Locale Raffaele Campanella e il Comandante della Stazione dei Carabinieri Giovanni Sacchetti per un confronto sul da farsi. Nella mattinata del 21 la dott.ssa Resta ha firmato un’ordinanza – n. 60/2020, pubblicata sul sito web del Comune di Turi (scaricabile qui) – resasi necessaria e non più procrastinabile, a seguito di reiterati episodi, alcuni dei quali risalenti addirittura a luglio, segnalati dai cittadini alle forze dell’ordine, che riferivano di bottiglie di vetro vuote usate minacciosamente negli alterchi tra ragazzi extraeuropei.

Il provvedimento intende salvaguardare le ragioni d’interesse pubblico “garantendo e conciliando, da un canto, la tutela dell’integrità fisica della popolazione e, dall’altro, i diritti economici degli esercenti pubblici che in ogni caso sono debitamente salvaguardati”.

In concreto, il Sindaco vieta a tutte le attività commerciali compresi i cosiddetti ‘H24’ (distributori self service) su tutto il territorio comunale di somministrare e/o vendere bevande e alimenti in contenitori di vetro e lattine che devono essere sostituiti da carta o plastica, dalle ore 19.00 alle ore 6.00 del mattino successivo a partire dal 22 agosto fino al 6 settembre prossimo. È fatto inoltre divieto a chiunque sul territorio comunale di consumare o detenere bevande alcoliche e superalcoliche in contenitori di vetro o lattine in qualsiasi ora sempre dal 22 agosto al 6 settembre. Le sanzioni previste vanno dai 25 a 500 euro.

La dott.ssa Tina Resta afferma che “il provvedimento è sicuramente restrittivo ma necessario e sarà monitorato. Qualora questo divieto non dovesse bastare, sarò ancora più restrittiva con quelli che vanno ad erogare alcool. Mi affido quindi alla responsabilità collettiva e chiedo molta attenzione agli esercenti perché non consentirò che si continui a vendere alcool anche ai minori come succede purtroppo in questi ultimi tempi ”.