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TuriBorgoAntico: la rinascita di un gioiello pugliese tra storia, cultura e ospitalità

Un nuovo progetto sta trasformando il cuore della Puglia, dando nuova vita al borgo storico di Turi. TuriBorgoAntico è l’iniziativa che mira a valorizzare il patrimonio culturale, storico ed enogastronomico di questo incantevole angolo della regione, rendendolo un polo turistico di eccellenza. Turi, una delle perle meno conosciute della Puglia, sta vivendo una vera e propria rinascita grazie a un piano ambizioso, promosso dalla Graf srl, specializzata in marketing territoriale e innovazione d’impresa. L’obiettivo è quello di trasformare il centro storico del paese in una meta di richiamo per visitatori, investitori e nuove attività commerciali, creando un perfetto equilibrio tra tradizione e innovazione. Passeggiando tra le stradine lastricate e gli angoli nascosti del Borgo, si percepisce l’atmosfera di un luogo che conserva intatta la sua autenticità. Il progetto punta a trasformare Turi in una destinazione di rilievo, unendo tradizione e innovazione. L’idea dell’albergo diffuso si inserisce perfettamente in questa visione, offrendo ai visitatori un’esperienza immersiva all’interno di dimore storiche sapientemente restaurate, dove la storia si fonde con il comfort moderno.

Non solo ospitalità, ma anche cultura ed eventi per riportare vitalità al centro storico. Turi punta a candidarsi come capitale della cultura nel nome di Antonio Gramsci, che proprio qui fu imprigionato e rifletté sul legame tra turismo e piccoli borghi. La partecipazione a rassegne culturali di prestigio, come Lector in Fabula, e l’organizzazione di eventi di qualità, dalle sagre dedicate alle specialità locali a iniziative artistiche e musicali, daranno nuova linfa alla vita cittadina.

L’enogastronomia sarà un elemento centrale di questa rinascita, con la valorizzazione di prodotti tipici come la ciliegia Ferrovia, la Faldacchea, il vino primitivo, il tronèere, le percoche e le prelibatezze locali. La sinergia con le realtà produttive del territorio consentirà di creare esperienze autentiche per i visitatori, che potranno scoprire i sapori unici della tradizione pugliese direttamente nei ristoranti e nelle botteghe di TuriBorgoBorgo.

Fondamentale per il successo di TuriBorgoAntico sarà la collaborazione tra istituzioni pubbliche e soggetti privati, il punto di partenza per una crescita sostenibile, che preservi l’identità del borgo e allo stesso tempo ne favorisca lo sviluppo economico.

Un aspetto cruciale del progetto riguarda il coinvolgimento attivo della comunità locale, con iniziative rivolte ai bambini e agli abitanti più maturi per riscoprire l’orgoglio di appartenere a Turi. Attraverso incontri, interviste e laboratori tematici, si vuole favorire un legame più profondo tra le generazioni, raccogliendo testimonianze sulla storia del borgo e creando momenti di condivisione e partecipazione. Il recupero della memoria storica e la valorizzazione del senso di appartenenza contribuiranno a rafforzare il tessuto sociale, rendendo Turi non solo un luogo da visitare, ma anche un posto felice in cui vivere.

In questa prospettiva, Turi si configura come il “Borgo della Felicità”, dove la gioia e il benessere dei residenti si riflettono nell’esperienza dei turisti. Qui, la felicità è contagiosa: i cittadini riscoprono l’orgoglio di appartenere a un luogo ricco di storia e tradizione, mentre i visitatori vivono momenti di autentica condivisione e scoperta, contribuendo a rendere Turi un modello di comunità inclusiva e dinamica.

TuriBorgoAntico è anche un progetto che pone al centro la felicità dei residenti e dei visitatori. In questa prospettiva, il borgo diventa simbolo di un luogo dove la qualità della vita è in costante evoluzione. In questo contesto, sarà presto costituito un Comitato della Felicità, una vera e propria “mente creativa” per lo sviluppo delle attività sociali, culturali e comunitarie. Il Comitato avrà il compito di ideare e promuovere iniziative che coinvolgano attivamente la cittadinanza, rafforzando i legami tra le generazioni e rendendo Turi un esempio di comunità dinamica e inclusiva.

Una novità affascinante di questa iniziativa è l’opera d’arte di Margherita Calefati, che ha creato un disegno ispirato alla storia millenaria di Turi. Nell’ambito del progetto, l’artista ha rappresentato una Vestale, figura simbolica che, secondo la sua interpretazione, veglia silenziosa sulle antiche pietre del borgo da oltre cinque secoli. Questa Vestale non è solo un simbolo di protezione, ma anche un richiamo al legame profondo tra la tradizione e il mistero che avvolge il paese. La figura, eterea e imponente, incarna la forza del passato che risplende nel presente, risvegliando l’animo misterioso di Turi e le leggende che ancora oggi ne arricchiscono la cultura. Il disegno di Margherita Calefati invita i visitatori a immergersi nell’essenza autentica del borgo, dove ogni angolo racconta una storia nascosta e ogni pietra sembra sussurrare il suo segreto.

Attraverso una strategia di comunicazione mirata, TuriBorgoAntico si promuoverà come una destinazione di eccellenza, partecipando a fiere turistiche nazionali e internazionali e sfruttando il potenziale del digitale per raggiungere un pubblico sempre più vasto. Il progetto prevede la creazione di un portale online che racconterà la storia del BorgoAntico, offrirà informazioni utili a turisti e investitori e sarà una vetrina delle opportunità offerte dal territorio.

TuriBorgoAntico è molto più di un progetto di riqualificazione urbana: è una visione che punta a restituire a Turi il ruolo che merita, facendone un luogo vivo, accogliente e attrattivo, dove storia e futuro si incontrano per dare vita a un’esperienza unica. Grazie all’impegno di tutti, Turi potrà risplendere nel panorama turistico nazionale e internazionale, diventando un modello di successo per la valorizzazione dei borghi italiani.

Comunicato stampa – www.turiborgoantico.it

Didascalie foto: 1) panorama del Borgo antico di Turi dalla Biblioteca comunale (foto Giovanni Palmisano); 2) l’arco di Porta Nuova con il logo del progetto ‘Turiborgoantico’ ideato da Margherita Calefati.

LUTE direttivo rid

La LUTE di Turi ‘inaugura’ l’anno accademico 2024-25 con 100 iscritti e 25 attività in corso

La convivialità, la voglia d’uscire di casa e dai social per conoscere, imparare, guardarsi negli occhi, abbracciarsi. Sono queste motivazioni di fondo ad aver spinto un centinaio di persone ‘di una certa età’ ad iscriversi e frequentare i corsi della Libera Università della Terza Età di Turi. Una creatura ‘sofferta’ la LUTE, nata tanti anni fa dalla ferrea volontà della prof.ssa Carmela Vittore, ma poi fatta naufragare, come ha lei stesso raccontato, da chi nel ‘palazzo’ non ne aveva compreso le potenzialità sociali. La volontà di riprendere il discorso, di superare i muri e le porte sbattute in faccia, ha tenuto in piedi la speranza che la nave, prima o poi, avrebbe ripreso la navigazione. Nel frattempo, però, la prof.ssa Vittore ha tenacemente provveduto a tenere accesa la fiammella, tessendo la tela dei rapporti – fondamentali in ogni progetto – e calamitando via via intorno a se un bel gruppo di persone, convinte anch’esse a farsi trovare pronti per cogliere quella ventata nuova necessaria a rendere nuovamente concreto il progetto. Dopo il cambio di amministrazione, gli ‘angeli custodi’ – così la Vittore definisce il Direttivo della LUTE – hanno spinto sull’acceleratore e messo a punto i permessi, l’organizzazione, il tesseramento, passaggi che hanno poi permesso di mettere in calendario tutte le attività ‘accademiche’.

La sera del 16 ottobre scorso furono presentati, simbolicamente, nella sala del Consiglio comunale lo staff dirigenziale, i corsi, i docenti; dopo tre mesi intensi, con 25 attività in itinere (corsi, laboratori, seminari, incontri tematici), l’8 febbraio al Chiostro delle Clarisse, l’inaugurazione ufficiale dell’anno accademico 2024-25, alla presenza delle Autorità comunali, questa volta non più ostacolo ma partner. Il Sindaco Giuseppe De Tomaso e l’assessore alle Attività Culturali Teresa De Carolis, infatti, nei loro interventi hanno dato pieno e convinto sostegno all’iniziativa, arrivando a riconoscerne l’alto valore culturale e sociale. Tre mesi di attività, che la vice-presidente LUTE, prof.ssa Rosanna Palmisano, chiamando a soccorso poeti del calibro di Coelho e Gibran, ha definito “un sogno che si avvera”. Il sogno della prof.ssa Vittore che ha trovato anche il pieno sostegno della Regione Puglia e della presidente nazionale FEDERUNI, prof.ssa Fonte Maria Fralonardo, la quale scherzosamente ha detto: “…una lezione al giorno toglie il medico di torno”, ribadendo così l’aspetto fondamentale dello stare insieme, del condividere, del tenersi sempre in attività per uscire da quell’isolamento sociale che spesso ci avvolge e ci distacca dal mondo. Anche il prof. Francesco Bellino, già docente di Bioetica all’Università di Bari, nel suo intervento, ha sottolineato la necessità per tutti della socialità – l’uomo non è stato creato per vivere da solo – aggiungendo l’elogio dell’impegno sociale, quello disinteressato, volontario, senza fini personali che è di gran valore soprattutto in questa era di frenetica esaltazione dell’individualismo e dell’edonismo che trova nei social terreno fertile. “L’ente pubblico – ha detto il prof. Bellino, citando un autore napoletano del Settecento – dovrebbe sentire come dovere etico premiare chi s’impegna pubblicamente, chi si dedica agli altri”, additandolo in questo modo a tutta la comunità quale esempio virtuoso.

La serata d’inaugurazione ha visto, tra un discorso e l’altro, intermezzi molto apprezzati dal numeroso pubblico, testimonianza diretta dei primi risultati ottenuti dai vari corsi. Il coro LUTE, in primo luogo, che sotto la direzione dei maestri Pasquale Di Pinto e Francesco Scarola (con il prof. Giuseppe Lonuzzo, oboe) ha dato prova di aver già raggiunto, in così poco tempo, un buon livello di esecuzione; poi i recitanti del Corso ‘Dialetto Turese’ tenuto dal prof. Raffaele Valentini, i quali con maestria hanno recitato brani dialettali, tra cui quello ispirato al celebre detto “Quànne iàcchie u mòneche a càste…”, che ha divertito tutti. Il corsista Raffaele Lefemine, nel presentare il lavoro, ha ringraziato il prof. Valentini per l’attività di ricerca sul dialetto turese che ha fatto, e sta facendo, “per far riscoprire alla nostra comunità modi di dire e di parlare, aneddoti e tutto quanto riguarda la nostra lingua madre”.

Così la serata del sabato è scivolata via in tranquillità e compagnia, tra una riflessione e una risata, tra una musica e l’altra, dimostrando ancora una volta che lo stare insieme senza altri fini se non quello della socialità e dell’arricchimento culturale è la medicina che guarisce ogni male, ogni solitudine, ogni incomprensione.

Testo e foto di Giovanni Lerede

Didascalie foto: 1) Il Direttivo LUTE con la prof.ssa Fralonardo; 2) Il Coro LUTE diretto dal prof. Pasquale Di Pinto; 3) Alcuni corsisiti del ‘Dialetto Turese’.

Elly Schlein con Sindaco rid

Elly Schlein a Turi per parlare del suo libro-programma per una nuova Sinistra di governo

La leader nazionale del Partito Democratico Elly Schlein è stata accolta a Turi nel pomeriggio del 7 febbraio in un Auditorium gremito in ogni settore. Tanti esponenti politici locali ­– il Sindaco De Tomaso, assessori e consiglieri, ­– sindaci e politici di altri paesi vicini – ma soprattutto numerosi cittadini comuni, molte donne e studenti delle scuole superiori della zona, tra cui una delegazione del ‘Pertini’ di Turi. Erano presenti anche: la presidente del Consiglio regionale Loredana Capone, i consiglieri regionali Parchitelli e Bruno, il segretario regionale PD Domenico De Santis.

L’invito alla presentazione del libro ‘L’imprevista’-L’altra visione del futuro’ (edito da Feltrinelli) è partito da Alina Laruccia e da ‘Didiario-Suggeritori di libri’, con l’assist della segretaria locale del PD Lilli Susca, ed è stato subito accolto dalle autrici: la segretaria Elly Schlein, appunto, e la giornalista Susanna Turco. Libro, come ha spiegato la leader, che non vuole essere un’autobiografia, cioè il racconto dell’io, ma il racconto di un noi, di un progetto di governo su cui il principale partito di opposizione e del Centrosinistra sta lavorando da due anni per creare un’alternativa forte, credibile, popolare alla Destra attualmente al governo del Paese, verso cui la Schlein è stata netta nel suo giudizio negativo. ‘Limprevista’, ha spiegato la coautrice Turco – che ha seguito passo passo la Segretaria PD nel suo tour elettorale per le Primarie  –  è un preciso riferimento al fulminante, quanto ‘imprevisto’, percorso politico della Schlein, che aveva abbandonato la scena politica per delusione (era stata vice governatore dell’Emilia, la sua regione), ma poi due anni fa ha accettato tra lo stupore di tutti di ridiscendere in campo alle Primarie del PD, vincendole a mani basse contro ogni previsione e sondaggio. ‘Imprevista’, dunque, ma determinata a creare il cambiamento con idee chiare, per risollevare le sorti della Sinistra e dell’Italia intera. ‘Imprevista’ in quanto giovane e donna, in una politica italiana ancora molto al maschile, soprattutto ai vertici.

L’ora di conversazione con il pubblico presente, che ha sottolineato spesso con applausi i temi più dibattuti del momento politico, ha visto Alina Laruccia manifestare tutto il suo entusiasmo per l’importanza dell’evento, non solo per la presenza di una ospite illustre ma, soprattutto, per essere di fronte a tanta gente a parlare di libri, di lettura, di impegno sociale, temi a cui lei e la sua ‘Didiario’ sono molto legati. La Schlein ha risposto alle domande con una dialettica chiara, concreta, senza mai scendere nel ‘politichese’ ma parlando di cose concrete – sanità, lavoro, scuola – di battaglie politiche in favore delle donne, dell’ambiente, della famiglia, dei lavoratori, di battaglie civili per la difesa di diritti che, ha ricordato, non sono per sempre. Temi di una Sinistra che vuole ritrovarsi e ritrovare consenso, illustrati non con concetti astratti ma richiamando problemi concreti e proposte altrettanto concrete, con stoccate garbate ma ferme alle scelte della Destra al governo. La Segretaria PD, nel poco tempo a disposizione (il giro in Puglia prevedeva nella giornata altri appuntamenti oltre Turi: a Taranto, Bari, Bisceglie) non si è sottratta a nessun tema. Ha ricordato più volte, additandoli ad esempio per tutti, Gramsci e Pertini; ha risposto agli studenti che le hanno posto domande precise e documentate sull’astensionismo e sulle fonti energetiche; ha richiamato tutti all’impegno per il bene comune, per risolvere i problemi e per la difesa dei diritti acquisiti. Sul tema centrale dell’energia, infine, la Schlein è stata netta, ribadendo il no deciso del PD al ritorno del nucleare ventilato dalla Destra e un sì altrettanto netto allo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili.

Giovanni Lerede

Foto di Giovanni Lerede e Fabio Zita (foto al centro: Alina Laruccia, Elly Schlein e Susanna Turco)

Tamburo Di Pinto e maestro Savino

Finalmente Turi ha un degno Auditorium. L’inaugurazione con la Banda ‘Don Giovanni Cipriani’ e l’auspicio per un’ottimale gestione

Quella del 28 dicembre 2024, è una data che entra prepotentemente nella recente Storia del nostro Paese, segnando uno spartiacque tra un prima e un dopo l’inaugurazione dell’Auditorium di Turi, in Via Indro Montanelli. Infatti lì dove, alla fine del XIX secolo, il Comune per la somma di lire 12.000, aveva dotato il nostro paese di un mattatoio, oggi ha trovato posto e realizzazione un Auditorium, destinato ad essere un contenitore per la produzione, divulgazione e scambio culturale, mediante concerti, convegni, mostre, spettacoli, con il lungimirante e dichiarato obiettivo di rilanciare il ‘brand Turi’ al di fuori dei confini comunali e regionali, così come affermato dal sindaco De Tomaso nell’intervento introduttivo della serata.

L’importanza dell’evento sta nell’aver finalmente posto fine alla cronica mancanza logistica che, per oltre quarant’anni, ha privato la nostra cittadina di un luogo adatto ad accogliere le esigenze culturali della comunità.

Non tutto però è stato rose e fiori. Difatti la data del 28 dicembre mette il punto ad un progetto lungo e travagliato, iniziato circa dieci anni or sono con l’Amministrazione guidata da Domenico Coppi, che partecipando insieme ai comuni di Casamassima (capofila) e Sammichele di Bari al Sistema Urbano dei Comuni ‘SISUS INCLUDENDO’, candida per Turi il progetto di “recupero dell’ex mattatoio di Largo Pozzi per strutture sociali” con l’azione “POR 9.14 rientrante nell’Asse XII.1 riguardante la Rigenerazione Urbana Sostenibile, con fondi P.O.R. FESR – FSE 2014/2020. Un iter poi portato avanti dal Commissario prefettizio Andrea Cantadori e chiuso in extremis con il rischio della perdita dei finanziamenti dall’Amministrazione a guida Tina Resta, che ne ha poi seguito la fase di cantierizzazione ed esecuzione dell’opera, conclusa dall’attuale Amministrazione De Tomaso. Il progetto, realizzato dall’arch. Stefano Serpenti e dal turese arch. Giuseppe Giannini, con l’interessamento della Sovrintendenza ai Beni Culturali, ha portato ad un esemplare rammendo tra la struttura preesistente e l’attuale, consentendo una rigenerazione urbana grazie al sapiente utilizzo di vari materiali quali legno e vetro in grado di dar luce e metterne in risalto l’antica struttura muraria in pietra.

L’inaugurazione di quello che nell’intenzione dell’attuale Amministrazione De Tomaso deve divenire un fiore all’occhiello della nostra comunità, non poteva che essere affidata alla Banda musicale Città di Turi “Don Giovanni Cipriani” diretta dal maestro Valerio Savino, la quale in una magica atmosfera natalizia e con la sala gremita in ogni ordine di posto, si è esibita, nella prima parte della serata, nell’esecuzione di alcune arie celebri tratte dalle opere del grande compositore Puccini. Ha fatto seguito L’Overture de “L’Italiana in Algeri” di Gioacchino Rossini, il Walzer No.2 di Dmitri Shostakovich ed ancora finalmente, direi un unicum per la nostra Banda, il celebre “Bolero” di Maurice Ravel. Nella parte intermedia della serata, sono stati eseguiti brani pop come Last Cshristmas dei Wham e Alleluja di Michael Brown, e di musica soul come Soul Man di Sam e Dave, ed Everybody needs somebody to love dei Blues Brother, chiudendo nell’ultima parte con l’emozionante musica tratta dalle colonne sonore de “La Dolce Vita” e “Amarcord” del grande Nino Rota, maestro (e direttore) presso il Conservatorio di Bari ed anche di molti turesi indirizzati alla musica da Don Giovanni Cipriani.

Non resta ora che dare un degno nome ad una struttura chiamata a rilanciare il ‘brand’ culturale della nostra cittadina anche in chiave turistica, non solo nella nostra regione ma anche e specialmente fuori d’essa, oltre alla sua gestione che deve essere ottimale e snella per poter raggiungere tali obiettivi. In chiusura, ricordiamo e facciamo presenti alcune cose: 1) Il bisogno di trovare fondi per una pavimentazione in pietra nell’atrio esterno del complesso, che possa consentire anche l’utilizzo di quello spazio all’aperto, magari posizionando le ‘chianche non utilizzate e ritrovate al momento dello smantellamento della pavimentazione preesistente; 2) la riqualificazione del gabbiotto circolare in pietra esterno, che caratterizza la struttura; 3) attivarsi anche nell’illuminazione dei pozzetti chiusi a vetro, in modo da mostrare le antiche condotte e cisterne utilizzate nella vita pregressa della struttura; 4) la realizzazione di un decoroso marciapiede dinanzi l’ingresso principale, in modo da consentire la miglior possibile conservazione e valorizzazione dei due secolari alberi avanti la facciata, già presenti al momento della costruzione del mattatoio.

Pietro Pasciolla

Foto di Fabio Zita

IISS Pertini Turi

IISS “Pertini Anelli Pinto” Turi-Castellana, una progettualità inarrestabile!

L’Istituto Tecnico “Pertini Anelli Pinto” rinnova e aggiorna costantemente la propria offerta formativa per fornire ai propri studenti un titolo studio che consenta loro sia di proseguire gli studi attraverso percorsi universitari e ITS sia di inserirsi nel tessuto occupazionale sfruttando competenze e conoscenze acquisite tra i banchi di scuola e che sono molto vicine alle esigenze manifestate dal mondo del lavoro. In quanto agenzia educativa l’istituto superiore abitua i propri alunni ad adottare uno stile di vita sano che affianchi alle diverse attività giornaliere anche quelle sportive.

Per conseguire tutti questi obiettivi il corpo docente è impegnato nella concretizzazione di moltissimi progetti che prevedono:

  • la realizzazione di percorsi di alternanza scuola lavoro all’estero (misura 10.6.6B-FSE-PON-PU-2024-67) che offrono a tanti studenti l’opportunità di trascorrere 30 giorni interamente finanziati dalla comunità europea, in nazioni come l’Irlanda, la Germania e la Spagna, per lavorare presso aziende che in diversi casi, soddisfatte per il contributo degli alunni, hanno offerto loro un posto di lavoro dopo il diploma. L’istituto è già accreditato per lo svolgimento di altri percorsi, analoghi a quelli già realizzati, fino al 2027;
  • l’opportunità di trascorrere fino ad un anno all’estero dopo il diploma per perfezionare le lingue oggetto d’interesse, studiare o lavorare. Diversi ex studenti si sono avvalsi di questa possibilità ed alcuni di loro adesso vivono stabilmente, lavorano e frequentano l’università nelle Nazioni che hanno scelto;
  • sempre nell’ambito linguistico ogni anno la scuola promuove corsi gratuiti per il conseguimento delle certificazioni nelle lingue straniere oggetto di studio. Collabora con Enti Certificatori quali Cambridge, Trinity, Goethe, Cervantes, … (ES04.6.A4.A-FSEPN-PU-2024-137)
  • offre annualmente l’opportunità di conseguire certificazioni informatiche spendibili nel mondo universitario e nel mondo del lavoro;
  • grazie ai fondi PNRR ha attivato percorsi contro la dispersione scolastica sulle competenze di base in inglese e italiano per supportare gli alunni che necessitavano un rinforzo in quelle discipline. Per gli studenti più fragili che necessitavano di attenzioni e spiegazioni approfondite in più materie sono stati attivati “mentoring” individualizzati durante i quali ogni alunno ha avuto a sua diposizione un docente che lo aiutasse nello studio (M4C14-2022-981-P-20371).
  • è stato possibile, sempre utilizzando gli stessi fondi, attivare percorsi cinematografici e teatrali che sono serviti per promuovere spunti di riflessione e aiutare gli studenti a mettersi in gioco sul palco superando timidezza e remore di ogni tipo per sviluppare abilità comunicative e sociali fondamentali.
  • Poiché i droni trovano larghissimo utilizzo in molti settori, non ultimo quello edilizio, è stato attivato anche un corso finalizzato al conseguimento del patentino per poterlo guidare.
  • L’epoca complessa in cui viviamo ha svelato problematiche di studenti e famiglie che spesso non trovavano soluzione perché chi le viveva non riusciva a disporsi in un atteggiamento mentale utile a risolvere le difficoltà. L’Istituto, attento ad ogni aspetto della vita dei propri alunni, ha attivato sportelli di supporto psicologico rivolti sia a loro sia alle loro famiglie, con l’intento di promuovere un atteggiamento positivo e l’attivazione di tecniche di risoluzione dei problemi che contribuiscano a rasserenare coloro che attraversano periodi difficili. (M4C14-2022-981-P-20371).
  • Apprezzatissimi dai ragazzi sono i progetti sportivi che si articolano sia in orario curricolare per gli studenti che scelgono a Turi e Castellana la curvatura sportiva sia in orario pomeridiano. Coloro che optano per la curvatura sportiva si cimentano con pallamano, arrampicata, tennis, beach tennis e vela. Coloro che partecipano alle attività pomeridiane praticano padel, nuoto, calcio e atletica. (ES04.6.A4.A-FSEPN-PU-2024-137).

L’IISS “Pertini Anelli Pinto”, che negli ultimi anni è scelto da sempre più ragazzi e famiglie è dunque costantemente proiettato nel futuro e attraverso una progettualità sviluppata a 360 gradi si occupa con successo di formare la personalità e le menti dei cittadini di domani.

Prof.ssa Maria Rosaria Torchetti

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Inaugurata la nuova struttura CREA dedicata alla ricerca sperimentale in enologia a Turi. Un nuovo slancio per la ricerca di vite e vino al Sud

“Il settore vitivinicolo pugliese, oltre ad essere una eccellenza nazionale, rappresenta uno straordinario patrimonio culturale ed economico del territorio, che si trova a far fronte a sfide fondamentali come la resilienza agli effetti del cambiamento climatico e la competitività sui mercati. In questo quadro, il nostro Ente è in prima linea, qui a Turi, unica sede CREA Viticoltura ed Enologia nel Sud Italia e l’inaugurazione di oggi ne è testimonianza. Raccogliamo, infatti, i frutti di un lavoro importante, che attraverso la ricerca e la sperimentazione arricchisce ancora di più di significato e di centralità un territorio, già di per sé ricco e storicamente vocato in questo ambito”. Così il presidente del CREA, Andrea Rocchi, in occasione della inaugurazione della nuova struttura di ricerca del CREA Viticoltura ed Enologia a Turi (BA), che si è svolta oggi 19 novembre alla presenza di Giuseppe De Tomaso, Sindaco di Turi, Donato Pentassuglia, Assessore Agricoltura Regione Puglia e Gianluca Nardone, direttore Dipartimento agricoltura, sviluppo rurale e ambientale Regione Puglia.

La nuova struttura, finanziata in un primo momento con fondi comunitari come istituto di formazione, prevede anche una piccola foresteria per accogliere ricercatori e studenti. Grazie all’utilizzo di fondi interni, inoltre, si arricchisce oggi con i laboratori di enologia e di microbiologia enologica, diventando un vero e proprio centro di ricerca destinato all’enologia, l’unico Centro CREA dedicato nel Sud d’Italia. Un supporto aggiuntivo in grado di far fare un salto di qualità alla ricerca sperimentale nell’enologia non solo a Turi, ma anche per il Sud Italia.

Il CREA Viticoltura ed Enologia, infatti, può annoverare una consolidata esperienza sul territorio, storicamente vocato come quello della Regione Puglia, grazie alle partecipazioni al Consorzio di Gioia DOC e al Distretto del Vino di Puglia  e alle collaborazioni con tutte le maggiori realtà pugliesi: dal Consorzio del Primitivo di Manduria alle cantine Due Palme, da Tormaresca (gruppo Antinori) ai programmi per il rilancio della spumantizzazione dei bianchi e dei rosati pugliesi.                    

“L’evento di oggi – ha dichiarato Riccardo Velasco, Direttore del CREA Viticoltura ed Enologia – è un momento di grande soddisfazione per il nostro Centro, ma anche per il territorio, celebrato di fronte a istituzioni, scuole e stakeholders. La struttura che abbiamo inaugurato è strategica per dare un nuovo impulso alla ricerca sperimentale nel settore enologico, anche al Sud, che dopo la chiusura della storica sede di Barletta, si era indebolito. Il CREA – conclude – vuole posizionarsi sempre più, in Puglia e nel resto del Sud Italia, come riferimento non solo per l’uva da tavola ma anche per l’uva da vino e l’enologia e supportare un comparto in crescita”.

Comunicato stampa a cura di Micaela Conterio (19/11/2024)

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Il Col. Bartolomeo Di Pinto alla LUTE di Turi parla delle esplorazioni spaziali, “Dallo Sputnik a Marte e oltre”

Il primo appuntamento con ‘Inchiostro a km 0’ LIBRI & LETTURE D’AUTORE ha dato avvio la sera di giovedì 7 novembre all’offerta formativa della LUTE TURI, che si appresta ad attivare i propri corsi disciplinari per l’Anno Accademico 2024-2025. Nella accogliente cornice della Sala Convegni del Chiostro delle Clarisse Santa Chiara, alla presenza di numerose autorità civili e militari e un vasto pubblico, è stato presentato il volume ‘DALLO SPUTNIK A MARTE E OLTRE’ del Colonnello (r) dell’Aeronautica Militare Bartolomeo Di Pinto, nato a Turi, autore del testo insieme a Lucia Marinangeli, Prof.ssa dell’Università degli Studi ‘Gabriele d’Annunzio’ Chieti-Pescara e grande esperta di Geologia Planetaria, e al Prof. Enrico Flamini, dal 1985 Capo degli Scienziati dell’Agenzia Spaziale italiana, fino a marzo 2018.

L’appartenenza al nostro territorio sarà il filo conduttore degli incontri della rassegna ‘Inchiostro a Km 0’, curata dal Prof. Raffaele Valentini, nata con lo scopo di “far conoscere e valorizzare i buoni autori del territorio, troppo spesso trascurati rispetto ai nomi altisonanti”.

Nel caloroso saluto la Prof.ssa Rosa Palmisano, presidente della Libera Università della Terza Età di Turi, scorgiamo la sintesi della serata coinvolgente. Di Pinto, ha detto la Professoressa, con una esposizione appassionata “è riuscito a dare delle pennellate di poesia all’opera. Questo argomento che poteva sembrare apparentemente difficile, arido, lo ha reso avvincente. Ti prende per mano e ti porta attraverso la storia. Un grande affresco, così come scrive nella prefazione Franco Malerba, primo astronauta italiano, paragonato all’affresco di Raffaello Sanzio ‘La Scuola di Atene’, nella Stanza della Segnatura dei Palazzi Apostolici, dove a contendersi la conoscenza sono i filosofi e gli scienziati”. “Sono orgogliosa di inaugurare l’Anno Accademico dell’Università della Terza Età – ha continuato   proprio con questa opera, soprattutto di un nostro concittadino. Infatti, nel Piano dell’offerta formativa elaborato dalla nostra Università, abbiamo posto come finalità fondamentale, strategica, preparare dei cittadini consapevoli, attivi, che diano il loro contributo alla crescita della propria comunità, attraverso la conoscenza del territorio in cui vivono”.

Il volume ripercorre la storia della meravigliosa avventura e sfida dell’Umanità alla conquista, all’esplorazione e all’utilizzo delle risorse dello spazio a oltre sessant’anni dal lancio dello Sputnik. Lo spazio, oggi, come ultima frontiera; complicato e rischioso, ma già parte del nostro quotidiano.

E anche noi italiani – si legge nell’introduzione degli Autori del libro ­–  possiamo essere fieri!…La comunità scientifica italiana, negli ultimi decenni, ha ottenuto successi senza precedenti nel campo dell’astrofisica, delle scienze planetarie e della cosmologia contribuendo a ricostruire i primi istanti dell’Universo; essa ha dato un notevole contributo all’esplorazione spaziale, progettando e costruendo satelliti e strumenti scientifici innovativi…”.

Anche tanto orgoglio pugliese”, sottolinea nel suo intervento il nostro Sindaco Giuseppe De Tomaso. “La realtà pugliese è oggi, per lo spazio, un’avanguardia europea e mondiale. Per due ragioni. Una è la costruzione dello spazioporto di Grottaglie…un progetto avveniristico… un rilancio per il nostro turismo senza precedenti… L’altra condizione è la presenza di intelligenze sul territorio come Vito Pertosa, fondatore della Sitael di Monopoli, specializzata nella costruzione di satelliti.

Una serata ‘spaziale’ per ‘inchiostro a km 0’, il cui appuntamento si rinnova a dicembre con la presentazione del volume ‘Uno chef all’Opera’. Cucina e musica. E scrittura. Opera dell’autore polignanese Innocente Galluzzi.

Bartolomeo Di Pinto, già pilota civile, ha svolto la sua carriera militare in Aeronautica quale Ufficiale del Ruolo Servizi. Ha prestato servizio presso il 33° G.R.A.M. di Pescara, ricoprendo incarichi di notevole responsabilità nell’ambito della Difesa Nazionale e Nato. Presidente dell’Associazione Arma Aeronautica di Pescara, ha collaborato con Istituzioni nazionali e locali, Università, scuole e Associazioni, promuovendo manifestazioni riguardanti attività aerospaziali, avvenimenti e personaggi della nostra storia. è autore e cura la pubblicazione di articoli, brochure e testi e video-documentari a carattere aerospaziale. Nel 2005 è stato insignito dell’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana dal Presidente della Repubblica italiana Carlo Azeglio Ciampi.

Cinzia Pedone

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È nata la LUTE di Turi, Libera Università della Terza Età

Presentazione pubblica della LUTE, Libera Università della Terza Età di Turi, Presidente prof.ssa Carmela Vittore Cassotta. Un percorso trentennale che, dopo alcune interruzioni subite, adesso riprende corpo e vigore e offre alla città di Turi occasione di confronto e nuovi stimoli. Una realtà davvero molto sentita a guardare il grande numero dei partecipanti nella bella serata. L’annuncio ufficiale è stato tenuto nella Sala Consigliare del Comune di Turi nella serata del 16 ottobre scorso. Tantissimo il pubblico presente a testimoniare soprattutto la bontà di una idea, la forza di una esperienza di educazione permanente rivolta agli studenti anziani. Una parte cospicua della comunità turese, come di ogni altra comunità cittadina.

Apprezzabili sono stati gli interventi del Sindaco dott. Giuseppe De Tomaso che ha sottolineato la grande valenza della cultura come motore di sviluppo e di crescita per tutti, indistintamente. Così come molto gradito è stato il sostegno pubblico dell’Assessore alle Politiche culturali Teresa De Carolis, la sua visibile soddisfazione per l’impresa compiuta dopo tanti sforzi organizzativi.

Dopo l’introduzione del prof. Raffaele Valentini e i saluti istituzionali, hanno preso la parola la Presidente della LUTE turese Carmela Vittore, felicissima di riprendere la sua stessa esperienza; la Presidente nazionale Giovanna Fralonardo che ha avuto accorate parole di incoraggiamento.

Apprezzato l’intervento finale della prof.ssa Concetta Milone già docente di Sociologia all’Università degli Studi di Bari: “Le Università della Terza età hanno svolto un ruolo importante nel rispondere al bisogno di educazione permanente rivolta agli anziani; al bisogno di riprendere le fila di progetti e di sogni mai completamente abbandonati, riaccendendo il desiderio di fare, di inventare e di riempire di significato questo terzo tempo della vita e sono divenute il catalizzatore che ha contribuito a generare una nuova coscienza collettiva.

La Libera Università della Terza Età turese è un centro culturale riconosciuto dalla Regione Puglia, il cui scopo è quello di promuovere la cultura ed incentivare l’inserimento di persone mature nella vita sociale e culturale della nostra città. La LUTE di Turi è associazione libera e aperta a tutte le persone disponibili. La specificazione “terza età” non significa tuttavia prescrizione di alcun limite di età. Per aderire è sufficiente infatti aver compiuto i 18 anni, e non è necessario il possesso di alcun titolo di studio.

La quota associativa dà diritto agli Associati di partecipare alle attività organizzate dall’Università, scegliendo ­- al momento dell’iscrizione – i Corsi e le Attività da frequentare. Non vengono rilasciati titoli accademici ma solo un attestato finale di frequenza.
L’Anno Accademico 2024/2025 si svolgerà dal prossimo Novembre fino a Maggio. I corsi si terranno nella sede dell’Università turese o in altra sede; e di questo verrà data ampia comunicazione a breve. Si prevedono incontri settimanali, quindicinali o incontri mensili, salvo casi particolari.
Il piano formativo, come illustrato dalla Coordinatrice prof.ssa Rosanna Palmisano, prevede un’ampia gamma di interessi e di discipline, e prevede lezioni di tipo teorico, teorico-pratico o pratico, come ad esempio i laboratori e i seminari. Sono previste inoltre organizzazioni di mostre, concerti, visite d’istruzione e altre attività di volontariato. È possibile iscriversi e chiedere informazioni dettagliate il lunedì, il mercoledì e il giovedì dalle 17.oo alle 19.oo presso la Biblioteca Comunale in Piazza Gonnelli.

Didascalie foto: 1) la prof.ssa Carmela Vittore Cassotta (a destra) con la prof.ssa Concetta Milone; 2) la prof.ssa Rosanna Palmisano; 3) la sala consiliare gremita di pubblico (foto Rosa Arrè).

Maresciallo Simone

Salvo per miracolo grazie all’intervento di un maresciallo dei Carabinieri turese

Il salvataggio di una vita è spesso legato ad un primo soccorso rapido ed efficace. Questo è ciò che è capitato al turese Natale Alessandro Simone che si è reso protagonista di una tragedia evitata per un soffio grazie al suo pronto intervento. Alessandro, Maresciallo Ordinario dei Carabinieri presso la caserma Sant’Eufemia di Lamezia Terme, la mattina del 2 settembre era fuori servizio assieme ad un collega sul Monte Melillo in territorio di Aprigliano (Cosenza) per una passeggiata quando è celermente intervenuto in soccorso di una persona colpita da infarto. Grazie alle sue conoscenze ha messo subito in atto l’insieme di manovre, di azioni e di interventi sulla vittima del malore nell’immediatezza dell’accaduto, in attesa dell’arrivo dei sanitari, praticando la rianimazione cardiopolmonare per oltre 10 minuti. Nel frattempo, grazie all’aiuto di alcuni boscaioli del posto, l’infartuato è stato portato in un luogo dove l’elisoccorso ha potuto atterrare per trasferire immediatamente la vittima presso l’ospedale di Cosenza.

Una tragedia a lieto fine perché l’uomo è stato successivamente dichiarato fuori pericolo e ha fatto recapitare un messaggio di ringraziamento al nostro Alessandro dichiarando che “i due arresti cardiaci da cui sono stato colpito sono stati dovuti allo shock anafilattico seguito alla puntura di vespe al braccio destro, grazie al mio angelo custode Alessandro, senza di lui non sarei qui a raccontare tutto questo, non ci sono parole per ringraziarlo”.

La prontezza, l’alto senso del dovere, le conoscenze acquisite hanno permesso di poter salvare una vita in questa encomiabile storia che ha visto protagonista Alessandro a cui vanno tutte le nostre congratulazioni.

Fabio Zita

Didascalie foto: 1) L’intervento dell’elisoccorso. Il mar. N. Alessandro Simone è al centro con la maglia celeste; 2) Il mar. Natale Alessandro Simone.

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Casa della Carità “Sant’Oronzo” di Turi: non è la casa dei poveri, è la casa di tutti

Dopo anni di attesa, la sera di martedì 6 agosto si è finalmente inaugurata la Casa della Carità “Sant’Oronzo”, un luogo in cui il senso di comunità prende la forma della solidarietà. La serata tenutasi in piazza Gonnelli si è divisa in due momenti: il primo con saluti, ringraziamenti e presentazione del progetto, con il nostro Arciprete Don Luciano Rotolo che ha accolto i numerosi presenti e i realizzatori dell’intero progetto; il secondo con la benedizione dei locali della nuova Casa della Carità “Sant’Oronzo”.

All’iniziativa era presente l’Amministrazione comunale con assessori e consiglieri che, nella rappresentanza della Vice Sindaco, la Dott.ssa Teresa De Carolis, e a nome del Sindaco, ha espresso piena condivisione del progetto evidenziando l’importanza della dignità e del rispetto verso gli altri quale garanzia di civiltà di un popolo.

Questa casa – ha Don Luciano – è stata costruita con tanti mattoni portati da tante persone ed è bello sapere che è una casa che nasce dalla comunità […] una mensa, un luogo dove gli ultimi, gli svantaggiati potessero sentirsi accolti e a casa. […] Casa è la parola che ci dà sicurezza, è il luogo degli affetti, il luogo dove ci sentiamo accolti”.

Il primo mattone nasce da Don Giovanni Amodio al quale se ne sono aggiunti altri portati da persone che hanno abbracciato questa iniziativa contribuendo materialmente ed economicamente a realizzarla. 

Ideatore e promotore, Don Giovanni, che accolto da un caloroso applauso da parte del numeroso pubblico presente, con commozione prende la parola. Dopo aver ringraziato i presenti e i protagonisti che hanno reso possibile la realizzazione della Casa della Carità, afferma quanto desiderasse che al Giubileo Oronziano celebrato a Turi nel 2018 in occasione dei 1950 anni dalla morte di Sant’Oronzo, seguisse un segno tangibile e importante per la comunità turese da lasciare sul territorio.

Nacque così l’idea della Casa della Carità. All’entusiasmo di Don Giovanni si unirono altre persone a sostegno di questa iniziativa: il Vescovo Mons. Giuseppe Favale, i parroci delle altre parrocchie turesi, Don Giuseppe Dimaggio e Don Nicola D’Onghia, le Comunità parrocchiali, la Caritas Diocesana Conversano-Monopoli rappresentata dal Direttore Don Michele Petruzzi, le Suore adoratrici del Sangue di Cristo, il Comitato Feste Patronali e i tanti Volontari.

Un grande sogno – afferma Don Giovanni – ambito e ardito, ovvero lasciare un segno significativo che duri nel tempo. Una mensa per i più bisognosi. Non solo per i turesi che hanno difficoltà ma soprattutto per i poveri che si affacciano in momenti particolari nella vita di questa città”. Don Giovanni nel suo lungo incarico a Turi, ha intercettato il periodo altamente critico che si presenta tra maggio e giugno con la presenza di lavoratori stagionali che vengono da fuori, e dichiara: “Con il Vescovo siamo stati sempre in allerta e preoccupati affinché la dignità della persona umana venisse salvaguardata e rispettata. Non era possibile vedere persone vivere in condizioni deplorevoli dal punto di vista umano”.

Il progetto è stato realizzato grazie al contributo economico, necessario per queste iniziative così importanti e capillari nella comunità, della Caritas diocesana, alle offerte delle parrocchie e dell’8×1000 alla Chiesa Cattolica. Un ruolo importante lo ha anche il consiglio generale delle Suore Adoratrici del Sangue di Cristo che fin da subito hanno dimostrato disponibilità e vicinanza al progetto mettendo a disposizione i locali del piano terra di Palazzo Gonnelli, nel cuore del nostro borgo antico.

Suor Agnese, in rappresentanza della Madre Superiora regionale Suor Milena e le altre Suore del Consiglio, rinnova l’impegno dell’Ordine verso il progetto, mettendosi a servizio di chi ha bisogno, prevedendo anche un ampliamento del numero di consorelle presenti su Turi. Nel suo intervento viene illustrato il senso della casa, quale luogo fatto di presenze vive che ne creano le fondamenta: “Come la Casa ha varie stanze, la casa della carità è quel luogo dove si incontra la fede, la cultura, l’accoglienza, la solidarietà e si intrecciano sguardi e incontro di mani prima di un piatto caldo da offrire. […] Carità significa fare spazio all’altro chiunque sia e da qualunque parte del mondo possa venire”.

Don Michele Petruzzi, direttore della Caritas Diocesana, che ha seguito insieme ai volontari la sistemazione e l’allestimento dei locali della Casa della Carità, nel suo intervento riprede il discorso di Papa Paolo VI al primo convegno della Caritas Italiana che lui stesso fondò nel 1971, e sottolinea l’importanza del ruolo della Chiesa, nonostante al giorno d’oggi le istituzioni civili, siano subentrate nella gestione dei bisogni assistenziali a lei in precedenza affidate. “La casa della carità ci deve ricordare il senso della fraternità, […] non è la casa dei poveri, è la casa di tutti.”. Il progetto permette di assolvere alla funzione pedagogica della Caritas grazie all’individuazione di tre attività da svolgere: il centro di ascolto, la mensa e la distribuzione dei beni di prima necessità da parte delle Caritas parrocchiali da un unico singolo luogo.  Un importante azione che mira ad accogliere i bisogni primari degli esseri umani: ascolto, accoglienza e senso di comunità.

A chiudere il momento di presentazione il Vescovo Mons. Favale che si affianca ai ringraziamenti ed alla gioia per la conclusione dei lavori per l’apertura della Casa della Carità Sant’Oronzo: “Per la comunità di Turi e non solo, il progetto è un senso palpabile della carità cristiana, la quale non è qualcosa di astratto, ma è vita concreta, e porta ad entrare nelle vicende dell’umano di ogni situazione. Dove c’è una persona lì la carità cristiana si rende presente esplicita nel suo servizio che non è solo di accoglienza e attenzione alle persone ma anche aiuto concreto.” Il Vescovo porge questa importante opera alla comunità di Turi ed invita, oltre alle Caritas Parrocchiali, tutti coloro che vogliano impegnarsi per il prossimo, sia in forma laica o professante un credo diverso da quello cristiano, ad essere presenti e partecipi delle attività. Fare squadra, fare rete, unire le forze per accogliere e sostenere chi ha bisogno ed è in difficoltà; un invito alle istituzioni, alle associazioni e ai cittadini, tutti coinvolti in questa iniziativa che va a beneficio di tutti noi. È dalla cittadinanza che si vedrà il buon andamento del progetto, le fondamenta sono state gettate, partendo da Don Giovanni e a seguire con Don Luciano che ne ha raccolto il testimone insieme agli altri attuatori dell’iniziativa.

La serata si è conclusa con la Benedizione da parte di Mons. Favale dei locali della Casa della Carità “Sant’Oronzo”, nonché dell’operato delle persone che vivranno questo luogo di solidarietà e condivisione. Durante la visita è stato possibile osservare le diverse stanze adibite e attrezzate dalla Caritas Diocesana, per le attività di ascolto, mensa e distribuzione viveri.

Usando le parole di Suor Agnese, “un piccolo seme è stato piantato dalla Chiesa della Diocesi Conversano-Monopoli, ci auguriamo possa attecchire”.

Angelica De Tomaso