
Quando i nostri antenati affilarono delle pietre di selce per costruire dei coltelli, li usarono sia per tagliare il pellame per i vestiti sia per uccidersi gli uni gli altri. Lo stesso si potrebbe dire di altre tecnologie molto più avanzate, quali l’energia prodotta dalla fusione degli atomi come avviene sul Sole, che potrebbe essere utilizzata certamente per produrre energia pulita e rinnovabile ma anche per ridurre il nostro pianeta in un cumulo di cenere.
Papa Francesco al G7 di Fasano dello scorso anno fu molto chiaro a proposito dell’Intelligenza Artificiale, sottolineando la necessità di “uno sviluppo etico degli algoritmi in cui siano i valori a orientare i percorsi delle nuove tecnologie”. Parole chiare quelle del Pontefice di felice memoria, che mettono in guardia senza tuttavia condannare il progresso tecnologico; parole che invitano ad essere attenti ma non oppositori tout court della svolta epocale che si annuncia ma che in realtà è già in atto. Papa Francesco ci indica la via per fugare i dubbi, legittimi, dell’uso che se ne farà dell’intelligenza artificiale: “L’intelligenza artificiale è e deve rimanere uno strumento nelle mani dell’uomo”.
C’è già tra noi – su WhatsApp, ad esempio, dove da un po’ di mesi è comparso un cerchietto azzurro – ma in pochi sanno cos’è in realtà l’IA; in pochi hanno già in mano strumenti cognitivi utili ad accettare consapevolmente questa nuova rivoluzione tecnologica. Ed ecco che, convegni come quello promosso dall’Amministrazione comunale di Turi e curato in special modo dal consigliere delegato all’Innovazione Tecnologica Sergio Spinelli, può considerarsi un’iniziativa lodevole, una ‘prima volta’ di un argomento che per la stragrande maggioranza della ‘boomer generation’, presente in sala in gran numero, risulta ostico, mentre è già pane quotidiano per i nativi digitali.

Il convegno si è svolto il 6 maggio presso l’Auditorium comunale ed ha avuto per tema appunto “L’Intelligenza Artificiale al servizio della Pubblica Amministrazione”,cioè si è parlato diun segmento di un’innovazione di più vasta portata avviata concretamente nel 2022 con il lancio della prima versione di ChatGPT. E subito, dopo il saluto dell’ideatore Spinelli, l’argomento è entrato nel concreto delle problematiche, ben cucito dalla moderatrice Ilenia Dell’Aera che non si è limitata a dare la parola ad uno e all’altro relatore – tutti altamente qualificati – ma è stata essa stessa ‘relatrice’ con introduzioni ben strutturate e illustrate alle domande poste agli illustri ospiti sugli aspetti dell’IA più vicini alla vita della gente.
Il Sindaco Giuseppe De Tomaso, nel suo saluto, ha paragonato l’IA, citando la Bibbia, ad una “nuova Genesi” definendola “rivoluzione delle rivoluzioni i cui benefici già appaiono evidenti per la pubblica amministrazione e la sanità”,sottolineandone tuttavia i ‘pro’ dell’era algoritmica (l’aiuto concreto alle nostre attività quotidiane e alle procedure dell’amministrazione pubblica) ma anche i ‘contro’ (l’eccessivo accumulo di informazioni sensibili in poche mani, che potrebbe scatenare guerre di potere). Turi, tuttavia, accetta la sfida perché il futuro non può che essere migliore del presente. Turi, dice il Sindaco, “si vuole far trovare preparata ad accogliere la sfida” aderendo alle sperimentazioni avviate dalla Regione Puglia per l’ammodernamento digitale dell’apparato amministrativo.

Poi la parola è passata a chi l’Intelligenza Artificiale la crea, l’analizza, la utilizza, la sperimenta giorno per giorno. L’Ing. Cosimo Elefante, direttore del Dipartimento Transizione Digitale della Regione Puglia – Centro Competenza Regionale AI nella PA, ha spiegato i meccanismi dell’IA, una tecnologia che accumulando e rielaborando miliardi di dati pescati principalmente dalla rete è in grado di produrre immagini, testi, soluzioni rapidamente e meglio dell’intelligenza naturale. Dati pescati in rete che, tuttavia, nelle chat generaliste non sono certificate al 100% e possono generare risultati scorretti. Quindi, dice l’ing. Elefante, l’IA va addestrata, nutrita di dati seri, verificati, certificati, va legittimata, ma di essa non possiamo più fare a meno perché è una scelta fatta, è una tecnologia che è già tra noi. E la Regione Puglia si va attrezzando con una normativa ad hoc per utilizzarla al meglio, sperimentando insieme ad altre Regioni italiane azioni concrete che possano dare risposte nel più breve tempo possibile.
L’Assessore regionale al Bilancio, Avv. Fabiano Amati, ha stigmatizzato, con una buona dose di ironia, coloro che ‘a prescindere’ hanno paura del nuovo che avanza, annunciando invece con entusiasmo che nei laboratori dell’Università di Bari è nato il primo ed unico modello di intelligenza artificiale in lingua italiana che di nome fa LLaMAntino. Un chatbot pubblico che è un “piccolo tesoro algoritmico” affidabile, rassicurante perché coniuga metodo e sintassi ed è gestita da una comunità scientifica, quella dell’UniBa, pubblica, aperta, controllata e trasparente che potrà spiegare ai cittadini, ad esempio nel campo sanitario, referti, diagnosi, terapie, usando parole mirate e rassicuranti. LLaMAntino sarà, assicura l’Assessore con orgoglio pugliese, uno strumento tecnologico, un modello matematico trasparente, una factory IA al servizio dei cittadini e non di potentati fuori controllo che possono mettere in pericolo la convivenza democratica. Per l’avv. Fabiani l’Intelligenza Artificiale non mette in pericolo l’Umanità, l’Umanesimo di cui la Cultura occidentale si nutre, anzi l’aiuta a dare risposte più giuste, più neutre, non condizionate “dall’amigdala”, cioè dall’irrazionalità, dall’emotività, dalle paure e dall’ansia di chi è chiamato a prendere decisioni.

L’Avv. Claudio Caldarola, presidente del GP4AI – Global Professionals for Artificial Intelligence aps-ets, ha parlato di ciò che l’Italia e l’Europa stanno facendo per creare proprie factory ‘certificate’, cioè centri di rielaborazione delle informazioni sotto lo stretto controllo dei Paesi europei, e questo non potrà che rivoluzionare anche il nostro tempo del lavoro, riducendo, ad esempio, le giornate lavorative. L’IA nella Pubblica Amministrazione non deve tuttavia esseresinonimo di ‘automatizzato’ ma di ‘aumentato’, tanto è vero che oggi già si parla di IA Aumentata. Automatizzare significa privare l’uomo di ogni forma di controllo, mentre ‘aumentare’ significa aiutare l’uomo ad accrescere le proprie capacità. Ma è fondamentale che i dati siano elaborati nella maniera più sicura possibile, più attendibile possibile e per questo è necessaria una puntuale e seria regolamentazione dell’IA: un argine normativo ai rischi insiti in questa tecnologia che l’Europa sta già mettendo in campo ponendo al centro i bisogni dell’uomo e non l’innovazione ‘costi quel che costi’.

L’Avv. Prof. Luigi Viola, docente dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, ha preso subito le distanze dalle cosiddette IA ‘generaliste’ che, essendo addestrate con materiali presi on line, pongono un enorme problema in termini di qualità delle risposte. La genericità delle fonti elaborate in queste factory senza filtri, infatti, non prendono in considerazione la specificità della materia posta alla loro attenzione ma pescano alla cieca trattando allo stesso livello una ricetta di cucina e una questione giuridica o medica, tanto per fare degli esempi. E questo, per il prof. Viola, è inaccettabile in primo luogo in un campo molto delicato come quello del Diritto. Le IA ‘verticalizzate’, invece, risultano più consone perché nutrite da staff di giuristi, cioè gente qualificata che sa distinguere le fonti in base ad una gerarchia di valore, che non mette sullo stesso piano l’interpretazione fatta da un articolo di giornale, la ‘Gazzetta Ufficiale’ o una rivista scientifica. Quindi risulta fondamentale addestrare nel modo migliore l’Intelligenza Artificiale affinché la Pubblica Amministrazione possa trarne benefici, escludendo tuttavia a priori i ‘settori valoriali’ perché l’intelligenza artificiale fa fatica a comprendere i valori umani, mentre è fenomenale, ad esempio, nel settore bancario. Insomma, Matematica e Diritto sono due cose differenti, non ce la fanno a coesistere. L’IA è un sistema statistico-probabilistico e non deterministico, questo può generare discriminazioni e dunque, in ultima analisi, la Legge non può essere interpretata da modelli matematici.

Infine, Michelangelo Lerede, giovanissimo ingegnere turese presso l’AngelStar srl – azienda pugliese ad alta tecnologia – con l’aiuto di slide ha chiuso brillantemente la serata ribadendo, con esempi pratici, riferiti anche alla sua esperienza professionale, i vantaggi dell’IA nei settori della Pubblica Amministrazione. Ma questa tecnologia avanzata potrà davvero portare estese e benefiche trasformazioni solo se si riuscirà a coniugare in un giusto equilibrio innovazione ed etica. L’Uomo deve poter rimanere al centro di tutto.
Giovanni Lerede
Ps. Le foto del convegno sono tratte dalla pagina FB di Fabiano Amati