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Il monumento a Gramsci installato a Bari. Capolavoro di analfabetismo di Tina Resta

Il famoso ‘monumento’ rifiutato dedicato a Gramsci ­– che si doveva collocare a Turi nella nostra villa grande, opera di Alfredo Pirri, artista italiano di fama internazionale – diventerà invece un’attrazione permanente dell’Edificio “F” sede del Polo Bibliotecario Regionale presso l’ex Caserma Rossani a Bari. La presentazione dell’opera già installata, chiamata “Compagni e Angeli”, è stata mostrata giovedi mattina 23 novembre 2023 in anteprima alla stampa, alla presenza del Presidente del Consiglio Regionale Loredana Capone; Grazia Di Bari, consigliera delegata alla Cultura della Regione Puglia; Aldo Patruno Direttore del Dipartimento Turismo, Economia della Cultura e Valorizzazione del territorio della Puglia; Ines Pierucci, assessora alle Culture del Comune di Bari. Evento introdotto dallo stesso artista Alfredo Pirri, già autore della ‘Sala Cielo’ al Kursaal Santalucia, dove nel pomeriggio della stessa giornata ha tenuto una lectio magistralis aperta al pubblico proprio su “Compagni e Angeli”.

E in virtù di questo lieto annuncio sentiamo il dovere di ringraziare la nostra Sindaca, la sua Amministrazione, i pessimi suggeritori al seguito, per aver respinto l’opera e averla dirottata di fatto a Bari – dopo avere pure bocciato scelleratamente i finanziamenti gratis allegati (850.000 euro!!!) per risistemare la villa intorno. E diciamo grazie al nostro primo cittadino anche per la bella figuraccia da noi rimediata nel territorio – e oltre – come fossimo realmente un paese pieno di asini e caproni. Infine grazie, soprattutto, per aver impedito a Turi di fare passi avanti in un’ottica di promozione nazionale e internazionale (Turi-Tirana-Montenegro). Tanto che basterebbe questo gran capolavoro di analfabetismo, di ottusità, a farci capire da quali politici dozzinali e incapaci siamo guidati.

Rifiutare il monumento a Gramsci, e relativi finanziamenti regionali in omaggio, rimarrà per sempre lo spreco più clamoroso e più premeditato di tutta la Storia amministrativa turese, con tanto di nome e cognome degli autori, nonostante dicano che ci siano stati impedimenti esterni (pretestuosi) e lungaggini burocratiche (furbastre) messe invece in atto da Sindaco e Assessori per ostacolare giorno dopo giorno la realizzazione artistica di Alfredo Pirri. Così come non vorremmo mai sapere che si sia trattato di un grossolano rifiuto culturale non confessato per Gramsci, da parte della Maggioranza di centrodestra, forse dovuto a un fastidio ideologico decisamente fuori dal tempo. Fuori da ogni intelligenza.

E, tanto per finire, ci giunge pure voce che Bari ringrazi Tina Resta dal profondo del cuore. Loro hanno una ricchezza in più da mostrare al mondo. Noi invece al mondo possiamo solo esibire una grande occasione persa, una ennesima conferma di arretratezza e di misera ignoranza. Se questa è Turi.

Raffaele Valentini

Didascalie foto: 1) Foto davanti all’installazione artistica “Compagni e Angeli” dedicata a Gramsci. Da sx: Grazia Di Bari, Loredana Capone, Alfredo Pirri, Aldo Patruno; 2) l’artista internazionale Alfredo Pirri; 3) il rendering del monumento dedicato a Gramsci come doveva apparire nella villa comunale di Turi se non ci fosse stato il gran rifiuto.

Angelo-Palmisano

Angelo Palmisano passa a ‘Fratelli d’Italia”. Lilli Susca e Paolo Tundo lasciano ‘Patto per Turi’ di cui Palmisano è capogruppo

Da confusione nasce confusione. Oltre la terremotata Maggioranza intorno a Tina Resta, anche l’Opposizione fa la sua bella parte. Angelo Palmisano, capogruppo consiliare di Minoranza per “Patto per Turi”, si è schierato apertamente con “Fratelli d’Italia” nella campagna elettorale appena conclusa. Una dichiarazione di appartenenza sorprendente, un cambiamento di intenti improvviso, ma ognuno è libero di danzare come vuole nella politica di oggi. Le prime famose domande sorgono comunque sempre spontanee: dove si collocherà Palmisano, da ora in poi, in Consiglio Comunale? siederà di qua o di là? Lo diciamo perchè FdI è anche forza al governo della nostra città? Che senso avrebbe rimanere contemporaneamente anche all’Opposizione? Passerà in Maggioranza tanto per aumentare il disordine e il disastro?

Tutto questo bel macello viene fuori ufficialmente nella seduta del Consiglio Comunale del 28 settembre scorso. Alla luce della nuova situazione, Lilli Susca e Paolo Tundo, consiglieri di Minoranza, decidono di non condividere più le sorti di “Patto per Turi” il cui capogruppo Palmisano, nonché persona voluta tre anni fa dal ‘Patto’ come candidato-Sindaco, ha fatto altre scelte, ha messo in essere altri progetti, nettamente in contrasto con il programma politico rappresentato (solo sulla carta) nelle scorse amministrative. Susca e Tundo lasciano così il ‘Patto’ per chiarezza politica e passano ovviamente al ‘Gruppo Misto’: “Mi aspettavo – ribadisce Lilli Susca – che da parte del capogruppo Palmisano ci fosse stata una riflessione opportuna, la volontà leale di fare chiarezza. Ma così non è stato e quindi di conseguenza tocca a me e a Paolo Tundo rimettere in ordine la faccenda, differenziarci dal coordinatore Palmisano e passare al Gruppo Misto”.

Poi, come se questo non bastasse, fanno già pensare seriamente le prime sollecitazioni di Palmisano alla Maggioranza a cui chiede di fare chiarezza a sua volta (stiamo freschi!!). Così come lasciano il tempo che trovano le dichiarazioni di Topputi, sostenitore del Partito Democratico nella campagna elettorale appena conclusa, ma membro attivo contemporaneamente pure di Maggioranza consiliare. La sua idea di assoluzione per sé sta nel fatto che alle Amministrative le liste ‘civiche – da lui definite vagamente, come se ‘civiche’ fosse sinonimo di passepartout – possano includere Destra e Sinistra a discrezione dei partecipanti. Un po’ come quando si giocava a pallone per strada dove l’importante era fare numero. Ma questa è una idea assolutamente irricevibile in politica, una idea di assoluto interesse e convenienza; ragione dello stesso marasma che sta alla base del nostro teatrino comunale quotidiano.

Presentazione-Progetto-Gramsci-maggio-2021-manifesto

Fine del Progetto Gramsci e riqualificazione Villa comunale. L’Amministrazione rinuncia a 850.000 euro per sue lentezze e incapacità

Come volevasi dimostrare! Il Progetto Gramsci del 2017 è arrivato al capolinea o, meglio dire, a fine corsa l’hanno spinto i nostri attuali Amministratori. Politicanti impegnati più a darsi reciprocamente i calci sotto il tavolo (con finte dimissioni) che a curare la vita attuale e futura di questa città.

“Infausta vicenda” l’ha definita Aldo Patruno dalla Regione Puglia, nella lettera del 12 aprile scorso (che qui pubblichiamo) con la quale si esclude definitivamente Turi dal Progetto per mancata adesione. E infatti c’è qualcosa di strano – non di inspiegabile – in questa congiura turese per niente segreta. Vicenda gestita con tanti tentennamenti, lentezze e perplessità; obiezioni generate volutamente a catena da altre obiezioni. Finché, di fatto, facendo trascorrere i tempi previsti, lorsignori del Comune hanno scelto di rinunciare a una evidente qualificazione culturale della nostra città, a prospettive di sviluppo e ammodernamento del nostro assetto urbano, respingendo 850.000 euro già stanziati che invece avrebbero dato aria a questo posto. Il monumento a Gramsci (e i finanziamenti) adesso verranno dirottati nell’area dell’istituendo Polo Bibliotecario Regionale presso la ex-Caserma Rossani di Bari. Che gran successo per Turi! I paesi vicini ci rideranno appresso!

L’amareggiata lettera di Aldo Patruno, che pubblichiamo per intero, fa l’analisi del percorso dell’Amministrazione Resta. Un atteggiamento politico deludente e miope, tipico di una mentalità conservatrice chiusa a riccio, in un paese che preferisce privilegiare interessi spiccioli, ama l’effimero fine a se stesso, i colpi di fumo immediati con tanto di fascia tricolore addosso. Un paese che, giorno dopo giorno, sceglie di rimanere sempre più fermo e sempre più isolato dal resto del territorio, incapace di guardare oltre le proprie mura. Non c’è che dire. Prendiamo atto! E pertanto diciamo: “Grazie tantissime, Sig.ra Sindaca. Siamo tutti riconoscenti per questa ennesima occasione persa”.

La lettera del dott. Patruno, Direttore Dipartimento Turismo, Economia della Cultura e Valorizzazione del Territorio della Regione Puglia

Al Sindaco del Comune di Turi (12 aprile 2022), prot. AOO_004/002203

OGGETTO: Programma Interreg IPA CBC Italy‐Albania‐Montenegro 2014/2020 ‐ Progetto tematico “3C– Cross‐border exchange for the development of Cultural and Creative industries” ‐ Comunicazioni

Gentile Sig.ra Sindaca, con riguardo al progetto tematico emarginato in oggetto, ed in particolare alle previste azioni di installazione dell’opera/monumento ispirata ad Antonio Gramsci dal titolo “Compagni e Angeli”, a cura dell’artista di fama internazionale Alfredo Pirri, e di connessa riqualificazione delle Piazze Sandro Pertini e Aldo Moro in Turi, si rappresenta quanto segue.

Pur avendo acquisito il favorevole parere preventivo della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Bari, il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria – Provveditorato regionale per la Puglia e la Basilicata, con nota del Provveditore regionale (Protocollo m_dg.DAPPR22.01/03/2022.0011983.U. Pratica 271, ns protocollo in entrata n. 1329 del 04/03/2022), ha negato il nulla osta, evidenziando, diversamente da quanto concordato per le vie brevi in numerosi incontri istituzionali e tecnici, che la presenza stessa dell’installazione artistica (in luogo dei bagni pubblici esistenti) pregiudicherebbe le esigenze basilari di sicurezza della struttura penitenziaria, nonostante gli adeguamenti e le nuove soluzioni progettuali cui questa Amministrazione ha lavorato alacremente negli ultimi mesi, attenendosi rigorosamente alle indicazioni e agli indirizzi tecnici forniti dallo stesso Provveditorato regionale.

In considerazione del suddetto diniego e del lungo tempo trascorso per addivenire all’approvazione, da parte del competente Ente locale, di un livello di progettazione utile all’acquisizione dei prescritti pareri, che ormai non lascia più margini temporali per ulteriori revisioni, sono mio malgrado a comunicarLe con la presente che, sentita la competente Autorità di Gestione e il Joint Secretariat del Programma Interreg IPA CBC Italy‐Albania‐Montenegro, allo stato attuale non sussistono più le condizioni minime – temporali, tecniche e operative – per consentire la realizzazione del progetto entro i termini improrogabilmente fissati dal programma.

La medesima Autorità di Gestione, al fine di evitare il decommitment del progetto, con la perdita dell’intera dotazione finanziaria e gravi penalizzazioni per la Regione Puglia in vista del nuovo ciclo di programmazione 2021‐2027, ha invitato questo Dipartimento a predisporre un piano alternativo che, salvaguardando ispirazione iniziale e obiettivi strategici, ne consenta comunque l’attuazione, anche in altro luogo/sito, purché nei termini e alle condizioni date.

Alla luce di quanto sopra rappresentato, questo Dipartimento si è attivato – di concerto con la Fondazione Gramsci e la Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Puglia – per ricondurre l’iniziativa nell’ambito dell’istituendo Polo Bibliotecario Regionale presso la ex Caserma Rossani in Bari.

Resta inteso che, nel perseguimento dell’obiettivo primario di valorizzare la memoria e il pensiero di Antonio Gramsci – a partire dall’occasione dell’80° anniversario della sua morte, da cui l’iniziativa “Compagni e Angeli” ha preso le mosse oltre quattro anni fa (2017), il progetto – così come rimodulato

– prenderà in debita considerazione ogni possibile connessione materiale e immateriale con il Carcere di Turi ove Gramsci fu detenuto, nelle more che maturino le condizioni per una effettiva valorizzazione del bene, in quanto appartenente al patrimonio culturale nazionale, e del suo intorno, rispetto al quale è comunque stata sviluppata una progettazione di elevato livello qualitativo che resta a disposizione della comunità Turese.

Nel significarLe il grande rammarico – anche personale – per gli esiti infausti di questa vicenda, l’occasione è gradita per rinnovarLe i saluti più cordiali e porgere a Lei e alla sua comunità i migliori auguri di Buona Pasqua.

Il Direttore Aldo Patruno

Didascalie foto (dall’alto): 1) rendering dell’installazione artistica di Alfredo Pirri che doveva essere collocata nella Villa comunale di fornte alla cella di Gramsci; 2) la sindaca Resta con Alfredo Pirri, Beppe Vacca, l’Ambasciatrice d’Albania e Aldo Patruno alla presentazione del progetto all’Auditorium di Roma; 3) disegno dedicato a Gramsci dai detenuti della Casa Circondariale di Siena (2015).

Presentazione-Progetto-Gramsci-maggio-2021-manifesto

Sul ‘Progetto Gramsci’ il direttore Raffaele Valentini risponde all’arch. Giuseppe Giannini

L’arch. Pino Giannini ci manda una lettera, una lettera aperta pubblicata sul sito on line de “il paese”, perché tutti possano leggerla. Sono le sue osservazioni sul cosiddetto “Progetto Gramsci” che coinvolge, in parte, la nostra villa. È un parere chiesto al professionista dal Sindaco, come l’architetto stesso chiarisce. Ed è la sua posizione da tecnico, già intervenuto nei primissimi anni 2000 sulla stessa area.

Altrettanto pubblicamente rispondo, come Direttore destinatario della lettera, perché altri leggano il confronto civile e civico. Perché credo che ci sia molto ‘non detto’ nell’affrontare la questione. Non c’è nessuna valenza ideologica nell’essere a favore di quest’opera. Ideologico, se mai, è proprio il suo rifiuto. Infatti: se usassimo questa stessa riduttiva categoria di pensiero dovremmo dire che è anche ideologico aver creato la lapide monumentale ad Aldo Moro a San Giovanni, e relativa piazza? Aver intitolato piazza e Istituto Tecnico a Sandro Pertini? Aver collocato le statue della santa devozione qui e là? Ma, procediamo per passi, per farci capire.

  1. STORIA

2018 Si concretizza il “Progetto Gramsci”, dopo precedenti relazioni tra Regione e Sindaco Coppi uscente

  • 19 luglio (delibera di indirizzo del Commissario Cantadori)
  • 2 ottobre (delibera di conferma del Commissario Cantadori)
  • 15 giugno – progetto ufficiale definitivo dalla Regione Puglia
  • MAGGIO/GIUGNO SI INSEDIA LA GIUNTA RESTA (dopo elezioni)
  • INCONTRI NUOVA GIUNTA CON REGIONE sul tema

2019

  • 1° novembre. Il Sindaco Tina Resta (entusiasta) è a Roma all’Auditorium della Musica alla presentazione del Progetto “Compagni e Angeli” con Alfredo Pirri (artista del progetto), prof. Beppe Vacca (già direttore Istituto Gramsci) – ambasciatore d’Albania Anila Bitri Lana – funzionario Regione Puglia Aldo Patruno (foto pubblicate su “il paese”)
  • LOCKDOWN. “Non abbiamo potuto più organizzare i previsti incontri con i cittadini per renderli consapevoli del progetto già avviato”. [TINA RESTA “il paese” giugno 2021]

2020

ESTATE

  • “La Regione mi chiede di incontrare le autorità del Carcere perché è necessario far entrare i tecnici incaricati nella cella di Gramsci per rilevarne le dimensioni, utili alla realizzazione della struttura esterna. Nello stesso periodo dagli uffici regionali è arrivata altra documentazione. Vertici regionali e Ministero di Grazia e Giustizia si stanno confrontando per trovare una soluzione. Il Sindaco di Turi c’entra molto poco in quanto trattasi di una questione normativa”. [TINA RESTA “il paese” giugno 2021]

2021

  • venerdì 21 maggio. Alle ore 18.30 in Piazza Gonnelli (dopo averlo annunciato con manifesti pubblici) il Comune di Turi presenta alla comunità cittadina il progetto di riqualificazione degli ampi spazi della Piazza Sandro Petrini a Sud e Piazza Aldo Moro a Est del carcere, e l’installazione dell’opera “Compagni e Angeli”. Progetto interamente finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del Progetto di cooperazione transfrontaliera Italia-Albania-Montenegro, di cui il Dipartimento Turismo, Economia della Cultura e Valorizzazione del Territorio della Regione Puglia è partner.
  • Il progetto ha rilievo internazionale con due professionisti di altissimo spessore (vedi in seguito). E coinvolge: Turi per l’Italia – Tirana per l’Albania – Podgorica per il Montenegro.
  • L’opera è stata progettata dall’architetto del paesaggio il portoghese Joao Ferreira Nunes (docente all’Instituto Superior de Agronomia Universidade Técnica de Lisboa dal 1991 e all’Università I.U.A.V. di Venezia, al Politecnico di Milano, al Politecnico di Torino, alla Sapienza – Università di Roma, alla Facoltà di Architettura di Alghero e all’Accademia di Architettura di Mendrisio, Svizzera).
  • La creazione artistica è di Alfredo Pirri (ha insegnato alla Bezalel Academy of Arts and Design di Gerusalemme, alla Sapienza – Università di Roma, ed è stato docente di pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Urbino, di Palermo e presso l’Accademia di Belle Arti di Frosinone. Nel 2015/2016 è stato Advisor in Visual Art per l’American Academy in Rome).      
  • Giugno. Per capirci di più, si istituisce una Commissione Consiliare di studio per analizzare più da vicino il Progetto, presieduta dal consigliere di minoranza prof.ssa Lilli Susca.
  • L’arch. Comunale Del Rosso conferma la possibilità di fare richiesta agli autori del progetto per quanto riguarda modifiche, accorgimenti da apportare dopo l’approvazione stessa del Progetto.
  • 15 luglio. Incontro tra quattro componenti della Commissione Consiliare, l’architetto del paesaggio Joao Nunes, Alfredo Pirri, l’architetto Sportelli (tecnico della Regione Puglia), Del Rosso responsabile Ufficio Tecnico Comunale. Il Sindaco è assente per motivi personali. Si cerca di valutare le perplessità turesi al progetto (vialetti in terra battuta/meglio lasciare il basolato preesistente, problemi di irrigazione, timore che vengano tagliati alberi, scala a chiocciola/da vietare accesso e solo simbolica, altezza eccessiva della siepe/a 2 metri ricrea di fatto il muro di cinta del carcere, aumento del numero delle panchine con lo schienale. In più si suggerisce la creazione di un’area dove poter allestire un palco di media grandezza e un’area verde che valorizzi il Monumento ai Caduti più in là). I progettisti si mostrano disposti ad accogliere le possibili modifiche.
  • Ma intanto si continua a tergiversare, si chiama in causa questo o quell’altro ente a esprimersi. Si ha bisogno di capire ancora meglio o forse si sta prendendo tempo?

2022

  • «La sospensione della Commissione di studio sul “Progetto Gramsci” è stato un bel pasticcio. Ho chiesto di ritornare in Consiglio affinché fosse la politica a decidere e non si delegasse la scelta ad una Commissione, presieduta da un consigliere che non è nemmeno della Maggioranza. Non si può andare avanti così – incalza – stiamo facendo il gioco dell’Opposizione che, di volta in volta, tira fuori la carta vincente e fa scuola» [ONOFRIO RESTA – “il paese” – gennaio/febbraio 2022]
  • RIASSUMENDO
  • Un progetto interamente finanziato da fondi europei/Regione Puglia (e non dalla Federazione Comunista di Bari). La Regione committente decide per proprio conto – visto che pagano di tasca propria – quali sono i tecnici da incaricare, da investire per l’opera (Nunes – Pirri). 
  • ideologico = aggettivo dal significato specifico, ristretto, utilizzato per indicare dottrine e movimenti politici precisi (comunismo, nazismo, fascismo ecc.). Vedi TRECCANI 
  • Si cerca di valorizzare Gramsci (e lo spazio intorno) e come si può capire questo non ha un intento ideologico perché prima di tutto non si capisce da dove si possa dedurre che l’opera abbia connotazione ideologica. Il progetto invece vuole rendere omaggio ad Antonio Gramsci, che accidentalmente ha incrociato la vita di Turi (nome della nostra città diffuso a livello internazionale, legato proprio ai “Quaderni dal Carcere”, per esempio) e riqualificare la zona in pieno degrado. L’opera progettuale e artistica, come si è detto più volte, esprime il bisogno di ricordare Gramsci non attraverso un “monumento celebrativo” ma realizzando un luogo pubblico, caratterizzato dalla presenza dell’arte che abbia un valore civico e simbolico, e che contribuisca attivamente al rinnovamento urbanistico della città
  • Gramsci è un intellettuale, pensatore, uomo di cultura italiano studiato e rispettato in tutto il mondo, fino in America, in Giappone ecc.). Meno che a Turi.
  • OSSERVAZIONI

Le condizioni della villa alla vigilia degli interventi degli anni novanta erano decisamente inaccettabili. Il verde lasciato a se stesso e poco curato aveva il sopravvento sull’architettura e un forte squilibrio fra la parte centrale e quella retrostante, verso il carcere ne faceva un polmone verde ma da riorganizzare e riconsegnare alla comunità turese” dice giustamente l’arch. Pino Giannini progettista della bella trasformazione di 20 anni fa.

  • Ma non sono altrettanto inaccettabili le condizioni di degrado attuale (degrado di molti anni), di non curanza, di verde raro, di aiuole verdi sparite, di alberi lasciati a seccare ecc.? Lasciamo tutto così come è malridotto piuttosto che ‘cedere’ al presunto progetto ideologico? Respingiamo il finanziamento per opere di riassetto cittadino?
  • Ma le cose che ci appartengono si fanno ridurre così come sono state malridotte?
  • Anche nel ’90 ci sono state contestazioni di fondo su quel rifacimento. Nonostante tante belle intuizioni di quel rifacimento, non tutto è stato accettato di buon grado (basti ricordare, per esempio, la delusione di molti nel vedere cancellata la vecchia fontana ad archi che campeggia in molte foto di famiglia). Le novità a volte fanno storcere troppo il naso in questo paese, per tanti motivi.
  • Intanto chiedo per capire: Abbiamo motivi per dire che la villa secondo il nuovo progetto non sarà più luogo di aggregazione e cancellerà i sentimenti di appartenenza? Che si svuoterà del suo significato sociale?
  • CONCLUSIONI. TRE COSE

Rispetto al cosiddetto e controverso “Progetto Gramsci” della Regione per riqualificare l’area, si possono dire tre cose essenziali, liberamente e legittimamente, visto che la villa è di proprietà Comunale.

  1. CI PIACE. PUNTO E BASTA. E FINE DELLE TRASMISSIONI.
  2. IL PROGETTO È DA CORREGGERE PERCHÉ CI SONO QUESTE E QUEST’ALTRE COSE DA CONSIDERARE. SEDIAMOCI E PARLIAMONE.

Gli incontri pubblici ci sono comunque stati (pandemia permettendo), le modifiche sono state comunicate alla Regione e ai progettisti. Un referendum tra la popolazione sarebbe inopportuno ma solleverebbe gli Amministratori dalla responsabilità di una decisione.

E un referendum costituirebbe davvero un imbarazzante precedente. Forse anche fuorviante. Ma legittimo pure questo, se è previsto in questi casi e se così hanno pensato di farlo.

  • NON CI PIACE AFFATTO

Se la posizione è il punto 3, come sembra (altra posizione legittimissima!!), caro Sig. Sindaco: perché non dice una volta per tutte (a Turi, alla Regione) che la ‘cosa’ non vi piace, non piace a molti di voi, o non so a chi altri, per qualsiasi motivo? Che questo progetto “non s’ha da fare!!” Perché non mettiamo fine alla questione con mille pretesti e si proferisca chiaramente questo rifiuto? Riuscite una tantum a parlare apertamente, con chiarezza, senza ipocrisia?

Raffaele Valentini

Didascalie foto: 1) rendering del progetto “Compagni e Angeli” con l’installazione artistica di Alfredo Pirri dedicata ad Antonio Gramsci; 2) Il Sindaco Tina Resta a Roma all’Auditorium della Musica alla presentazione del Progetto “Compagni e Angeli” con Alfredo Pirri (artista del progetto), prof. Beppe Vacca (già direttore Istituto Gramsci), ambasciatore d’Albania Anila Bitri Lana e il funzionario della Regione Puglia Aldo Patruno (foto pubblicate su “il paese”).

consiglio-28-dicembre

Quasi fosse un gioco dell’oca. Mandato all’aria il Consiglio comunale del 28 dicembre. L’Opposizione occupa l’aula

Tra i punti all’Od.G (5 punti complessivi): 4) Modifiche al Programma biennale degli acquisti di beni e servizi 2021/2022 – 5) Presentazione Relazione della Commissione di Studio “Progetto Compagni e Angeli” (‘Progetto Gramsci’) al Consiglio Comunale.

Può pure succedere che un Consiglio Comunale salti per ragioni improrogabili. Siamo tutti sotto il cielo. E che se alle 9.30 (orario stabilito con convocazione scritta) non sia presente né Sindaco e né Maggioranza in Aula (solo i Consiglieri di Opposizione), si può pure pensare a un malessere fisico improvviso (contemporaneo) di tutta la Giunta & Co., che magari sono altrove, forse tutti insieme a darsi conforto per un accidenti condiviso (si spera il più lieve possibile). Che poi, a un certo punto, appaia tra i banchi del Consiglio l’ex ViceSindaco Topputi – messo sacrificale per l’occasione? – a riferire come uno speaker della Stazione Centrale che il Consiglio è rinviato in seconda convocazione (punto e basta!), la cosa comincia a far storcere il naso, ma non solo il naso, almeno per le modalità. Che poi nemmeno si possa attuare la seconda convocazione fissata alle 15.30 (annullata tramite messaggio di posta elettronica 12 minuti prima!) si è finalmente certi che la cosa puzza tantissimo di copertoni bruciati. E puzza tantissimo perché sulle poltrone della Maggioranza siedono mute e dissidenti la signora Teresita De Florio e l’ex-assessore Teresa De Carolis. A rimarcare, cioè, la distanza che le separa da Sindaco e Giunta-Resta; distanza già per altro manifesta da molto tempo. E così sembra evidente dire, purtroppo, che tutta questa manfrina di oggi 28 dicembre 2021 risulti semplicemente deludente e sconfortevole. Una performance che umilia e fa carta straccia delle norme democratiche delle Istituzioni; una arbitrarietà, in sostanza, che non può proprio esistere, o essere accettata, oltre a risultare umanamente scorretta. Gli organi competenti sapranno sicuramente valutare la questione.

Se l’aspirazione della signora Tina Resta in campagna elettorale era quella di essere “Sindaco della strada” (per marcare la sua vicinanza alla gente e la distanza dal Palazzo), a vedere come si è comportata oggi – e come si è comportata in questi due anni – ha dimostrato cinicamente di aver buttato giù la maschera e di aver invertito le coordinate propagandate sui palchi delle piazze: di essere più che mai un Sindaco del Palazzo più che un Sindaco che sta dalla parte dei turesi. Un Sindaco che va dietro ai Giochini delle fazioni della sua stessa scomposta Maggioranza, illudendosi di avere sempre autorevolezza risolutiva tra le mani. In sostanza, invece, l’ennesimo esempio di grave di incapacità politica. Ma chi paga tutte le spese e le conseguenze per la città? Pantalone, ovviamente!

PS. Per la cronaca il Consiglio viene rimandato d’imperio, senza concordare niente con nessuno, a domani 29 dicembre e verrà svolto in videoconferenza (mahhhh???). L’Opposizione ha occupato per protesta la Sala del Consiglio Comunale.

La foto: la sala del Consiglio comunale occupata dalla Minoranza (ore 19.00 del 28 dicembre)

Angelo-Palmisano-2

‘Project Financing’ pubblica illuminazione, il Sindaco nega la convocazione del Consiglio Comunale chiesta dall’Opposizione

Per l’ennesima volta, i consiglieri di opposizione, hanno richiesto la convocazione straordinaria del Consiglio Comunale sul tema Project Financing (vedi Pubblica Illuminazione). E ancora una volta tale richiesta è stata respinta! Un atto davvero rilevante, mai verificatosi in tante esperienze amministrative precedenti. “Per la seconda volta viene negato il diritto, da parte dei consiglieri di minoranza, di discutere, di parlare e di informare tutta la comunità, sul progetto di finanza sulla pubblica illuminazione che sta per essere aggiudicato. Non si era mai verificata una cosa del genere!! Un atto gravissimo che lede la dignità di noi consiglieri ma che soprattutto dimostra sempre più l’incapacità di questa maggioranza ad esercitare atti in trasparenza. Il futuro del nostro Paese viene deciso da 5 persone chiuse sole nelle loro stanze.” Questa è la dichiarazione di Angelo Palmisano (Patto per Turi). Infatti, se non si capisce bene come la Maggioranza intenda risolvere la questione per il prossimo futuro, nemmeno si capisce come mai Sindaco e Giunta possano evitare una discussione pubblica sul tema, che coinvolge per centinaia di migliaia di euro le nostre casse comunali.

Mi piacerebbe che l’esercizio delle nostre prerogative di consiglieri di minoranza ci fosse concessa nelle sedi istituzionali, soprattutto per discutere su questioni molto complesse come è il Project Financing legato alla Pubblica Illuminazione. Siamo in attesa di prendere visione della relazione ‘dettagliata’ del capo settore Arch. Del Rosso, richiesta dalla stessa Tina Resta diversi mesi fa e annunciata in Consiglio Comunale. Ad oggi non pervenuta. Nonostante la stessa Sindaca abbia stoppato la procedura di gara.” Sono le parole di Giovanna Elisabetta Zaccheo (Gruppo Misto).

Non è certamente accettabile che una Giunta decida da sola, senza ammettere altre voci. Come se a una buona parte dei cittadini turesi venisse negata la possibilità di discutere di un progetto e di una scelta che li riguarda da vicino, che riguarda risorse pubbliche versate da noi contribuenti anche nelle casse del nostro Municipio.

Il progetto di finanza sulla pubblica illuminazione merita approfondimenti e confronti alla luce del sole. E un’Amministrazione trasparente non può esimersi da una discussione a cui partecipa la gente della nostra città, con i suoi Consiglieri eletti in rappresentanza, come sono quelli di Maggioranza alla pari dei consiglieri di Minoranza.

San-Giovanni-Chiavi

L’uovo della ‘Notte di San Giovanni’

La notte di san Giovanni Battista, è una festa del cristianesimo, ma ha origine pagana, legata alle sensazioni di mistero – e di protezione – che i popoli antichi provavano in occasione di eclissi o di solstizi, o di altri fenomeni celesti inspiegabili con le conoscenze primordiali. E, da allora, fino a tempi recentissimi, la notte del 23 giugno (siamo intorno al solstizio d’estate) si legava per tradizione a diversi riti di arti magiche, come pure attirare a sé la persona amata, divinare gli incontri amorosi, il futuro delle donne in età di fidanzamento. Dopo l’avvento del cattolicesimo, nonostante la fede acquisita e praticata, la gente non ha mai smesso di leggere il libro della natura a proprio modo, così come facevano gli avi, combinando preghiere e magia, devozione e divinazione. Tra l’altro, “l’alternativa fra ‘magia’ e ‘razionalità’ è uno dei grandi temi da cui è nata la civiltà moderna” [Ernesto de Martino]. Ma cos’è il rito dell’uovo di San Giovanni? In una ricerca di tradizioni turesi antiche, fatte da alunni della nostra Scuola Media qualche anno fa, veniva spiegato dalle nonne dei ragazzi come si svolgeva a Turi (ma credo ovunque) questo famoso rito della notte tra il 23 e il 24 giugno.

Sul davanzale di una finestra, all’esterno, si metteva un piatto, o una ciotola, e dentro si posava un albume d’uovo fresco, la “chiara” u biànghe de l’uève, affinché san Giovanni, passando, potesse lasciare un segno. Al sorgere del sole, la donna più anziana della famiglia scrutava finalmente il destino, leggendo con le sue convinzioni la forma assunta dalla chiara d’uovo. Ovviamente – è comprensibile – ognuno interpretava i segni a modo suo, come presagio di novità, di buona fortuna, di fecondità e altro. Tra i simboli presunti lasciati dal Santo, per esempio: ciò che sembrava due torri voleva dire matrimonio imminente; la presunta figura di un attrezzo lasciava intuire quale lavoro avrebbe fatto il futuro sposo; chi ci vedeva una barca parlava di prossima partenza (un viaggio lascia sempre sognare); il simbolo di una casa era un segnale di lunga vita, e così via.

Concludendo, però, diciamo che tutto quanto questo è solo tema di vivo folclore. Amorevole quanto vogliamo. Perché per celebrare l’inizio della stagione più bella dell’anno, oltre che raccogliere noci per il futuro nocino (suggestiva la raccolta di noci a mezzanotte tra 23 e 24) basta passare qualche ora con le persone giuste e un buon bicchiere di vino tosto con spicchi di percoche immerse. Con le streghe di Benevento in adunata, con le erbe spiritate e gli elfi sui rami ci giochiamo piacevolmente, così come giochiamo con le stelle cadenti ad agosto. Ma poi, tra realtà e magia, è anche vero che ognuno è libero di cercare la strada che preferisce.

Nella foto di Fabio Zita: la statua di San Giovanni Battista (Chiesa Matrice di Turi), realizzata, con ogni probabilità, intorno al 1825. Lo storico dell’arte F. Di Palo l’attribuisce allo scultore napoletano Francesco Verzella (1776-1835) – vedi ‘il paese’ n. 234/giugno 2015.

SINDACO-ACQUAVIVA-Carlucci-Davide

Una notte al Comune. Fondi del Recovery Plan al Nord a discapito del Sud. Protesta il Sindaco di Acquaviva. E gli altri?

Davide Carlucci, sindaco di Acquaviva delle Fonti – riconfermato al ballottaggio del 2018 – ha dormito una notte su una poltrona nel Palazzo del suo Comune, come già hanno fatto alcuni sindaci siciliani. Il gesto è stato compiuto dal primo cittadino acquavivese (caso più o meno isolato da queste parti) per protestare contro il progetto di ripartizione del “Recovery Plan”. Le risorse che l’Europa indirizzava in qualche modo al Mezzogiorno erano almeno il 60 per cento. Adesso, invece, i fondi destinati al Sud dal famoso Piano saranno conteggiati al massimo tra il 37 e il 40 per cento. Perché la parte grossa sembra prendere la strada verso il Nord. Senza che si pensi a rimuovere le condizioni di svantaggio già proprie del Mezzogiorno. E così rimangono allo sbando le nostre infrastrutture, gli ospedali, le scuole, le ferrovie, i servizi sociali meridionali, le stesse macchine amministrative comunali che, per esempio, mancano pesantemente di personale. Carenza che inceppa la gestione delle nostre comunità. Il movimento dei Sindaci che protestano contro il “RecoveryPlan” sta crescendo. Domenica 25 aprile saranno a Napoli per una prima tappa importante per unire le forze.

Boccardi-e-Minuto

Ancora rinvio per nomina al Senato di Boccardi. Danno e beffa per un seggio pagato due volte

Elezioni 2018. Il Viminale assegna un seggio a Forza Italia nella persona di Anna Carmela Minuto. Michele Boccardi fa subito ricorso, e scatta ovviamente il riconteggio. Riconteggio che dimostra di fatto l’errore materiale della Corte d’Appello di Bari nel 2018

24 settembre 2020. La Giunta delle Elezioni del Senato (dopo due anni) dichiara la Minuto decaduta e il 6 ottobre successivo propone l’annullamento della sua elezione. Il regolamento di Palazzo Madama prevede il passaggio in Aula entro 30 giorni ma quel voto finale ancora non c’è. Così Anna Carmela Minuto “abusiva” resta al suo posto, e Michele Boccardi, titolare legittimo, rimane ancora fuori. Ma non solo una questione di rappresentanza. È, senza giri di parole, anche una questione di soldi.

Aprile 2021. Da 6 mesi il presidente del Senato Casellati rinvia il voto sulla decadenza. E così, sia la senatrice uscente Minuto, sia la vittima Boccardi, per tutto questo errore e per i ritardi che si accumulano, saranno assurdamente pagati allo stesso modo per lo stesso posto da tre anni fino ad oggi. Un caso simile nel 2006 (deputato pugliese Cosimo Faggiano, proclamato solo l’ultimo giorno della XIV legislatura) costò allo Stato e, soprattutto a noi cittadini, 1,7 milioni di euro.

BEFFA Il senatore Boccardi eletto in ritardo ha comunque diritto a tutti gli arretrati che saranno calcolati dal 23 marzo 2018. E, nello stesso tempo, quelli erogati alla Minuto per errore non possano essere defalcati. Lo Stato così si troverà a pagare due volte per lo stesso seggio. Sono già tre anni che le casse dello Stato erogano di doppi emolumenti, e ogni giorno che passa il conto sale sempre più. Più danno erariale di così!!!

GIANLUIGI PELLEGRINO, avvocato difensore di Boccardi: “Il mio cliente è vittima di un’inerzia dovuta senz’altro a pressioni politiche, a questo punto non c’è altra spiegazione nel contravvenire alla legge e al regolamento del Senato”.

MICHELE BOCCARDI,Non riesco a darmi una spiegazione. Ho mandato fior di solleciti alla Casellati. Ogni volta mi viene risposto che c’è sempre un motivo per rimandare (Covid, crisi di governo ecc.). Si rinvia la decisione quando la procedura per calendarizzare il voto dura sì e no 15 minuti e basta metterla all’ordine del giorno perché se il voto non viene richiesto la sostituzione diventa definitiva d’ufficio”. Inutili finora persino i solleciti della stessa Giunta.

“il fatto quotidiano” del 22 aprile 2021: “Tutte le forze politiche hanno votato a favore della proclamazione di Boccardi e conseguente decadenza della Minuto salvo la Lega di Matteo Salvini. Il caso vuole che la senatrice illegittima sia la compagna di Davide Bellomo, capogruppo della Lega in Regione Puglia. Non solo. La Minuto, sentendosi abbandonata dal partito che le ha votato contro (Forza Italia, ndr), si palesò tra i “volenterosi” pronti a sostenere Giuseppe Conte, nella speranza – furono le ricostruzioni – che il passaggio nelle fila della maggioranza l’aiutasse a tenere il posto ormai pesantemente in bilico (ma l’operazione non si perfezionò mai).”  

Ciao Giovanni...

Giovanni Mazzone ci ha lasciati

Dovrebbe bastare il silenzio per stare vicino alle persone defunte. Non c’è proprio bisogno di parole, di retorica, e meno che meno di ipocrisie. Certi sentimenti non vanno esternati agli altri, esibiti agli altri, ma vanno pensati solo con chi non c’è più, tra ricordi e gesti vissuti insieme, episodi ormai memorabili condivisi nell’arco di una vita che, per quanto lunga, rimane sempre troppo breve. Giovanni è stato tante cose messe insieme, migliaia di fotogrammi che scorrono in un unico film, dagli anni dell’impegno in politica a questi ultimi suoi tempi molto difficili. Dalla faccia pulita da studente impegnato, da quella intelligenza brillante e operosa, alla barba lunga degli ultimi tempi, alle sue riflessioni argute e inquiete, ai versi lasciati in eredità.

Giovanni è tante esperienze messe insieme, tante esistenze da raccontare, tanti pareri scambiati con amicizia antica, con ironia nuova, con incontri di ogni giorno e scontri di ogni tipo; e poi ancora tanti abbracci mancati, tanti saluti che continueremo a scambiarci come compagni di un bel pezzo di strada, senza dimenticare mai, nonostante la vita. Perché Giovanni rimane ancora qui, in giro per le nostre strade, vivo nei nostri occhi, piantato dentro lenostre coscienze. Ciao Giovanni, ti salutiamo con tanto affetto. Che tu possa riposare in pace.

Condoglianze ai suoi figli Francesco e Claudio. A tutta la sua famiglia.