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Il culto di Sant’Oronzo a Turi: lo stato degli studi

La sera del 29 luglio, nell’area adibita alle manifestazioni estive 2020 presso piazza Sandro Pertini, si è tenuta una conferenza di interessante valenza divulgativa dal titolo “Il culto di Sant’Oronzo a Turi – tra storia, tradizioni, archeologia, arte e cultura”. Introdotti da Alina Laruccia, presidente dell’Ass.ne DIDIARIO, hanno fornito il loro contributo il docente Osvaldo Buonaccino D’Addiego, l’archeologo Donato Labate e il docente Gianluca Bottazzi. I primi due sono anche autori dell’importante saggio sul nostro Santo protettore e copatrono edito nel 2007 dal Centro Studi di Turi di Storia e Cultura “M. Pugliese” e ripubblicato con nuove integrazioni nel 2018 in occasione del Giubileo Oronziano.

La serata è stata l’occasione per raccontare lo stato degli studi e le prospettive su un argomento che fornisce sempre nuovi spunti e riflessioni.

Incentrati sulla figura del Santo leccese e luoghi ad esso accostati, gli interventi hanno sottolineato anche le grandi difficoltà nello stabilire con esatta certezza episodi e vicende legati a Sant’Oronzo e di cui anche settori di studio come l’archeologia, la toponomastica, l’onomastica e la numismatica possono fornire un valido contributo agiografico ma anche le veridicità appurate da fonti attendibili di un culto millenario, di una fede e devozione che anche a Turi ha radici antiche, molto precedenti rispetto alla tradizionale nascita attribuita alla metà del XVII secolo.

Non sono mancati riferimenti anche ai nostri luoghi di fede come la Chiesa e la Grotta dove il Santo, secondo la tradizione di fede, trovò dimora per sfuggire alle persecuzioni romane, e delle bellezze artistico-naturalistiche in essa presenti.

La figura di Sant’Oronzo riveste sicuramente un ruolo di primo piano nella nostra comunità. Dei festeggiamenti in suo onore quest’anno, in virtù delle limitazioni anti-Covid, sentiremo la mancanza anche se non mancheranno momenti di sentita celebrazione e di partecipazione festosa grazie all’impegno del Comitato Festa Patronale. 

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Una turese in TV

Mariangela Giummarella, 29enne turese, ha partecipato il 29 luglio, assieme al suo amico e collega Sebastiano Faustino, casamassimese, al programma televisivo di RaiDue “Resta a casa e vinci”, andato in onda alle ore 14:00 e condotto da Costantino della Gherardesca.

Mariangela e Sebastiano sono animatori e lavorano per i miniclub nei villaggi turistici ma anche in feste e ricevimenti; Sebastiano è anche dj e Mariangela ha sfilato spesso come modella. Di lei, alcuni anni fa, la nostra redazione aveva raccontato delle sue esperienze alle selezioni regionali per Miss Italia. Entrambi si sono voluti mettere in gioco e vivere questa esperienza televisiva, una serie di domande e giochi di abilità restando a casa e con il solo conduttore in studio, per accumulare un montepremi da destinare poi in beneficenza ad una associazione che si occupa di aiuti all’infanzia.

I nostri due amici, che hanno sfidato una coppia di Roma, sono stati in vantaggio per quasi tutto lo svolgimento del gioco rispondendo più correttamente rispetto agli avversari e superando il gioco di abilità ma allo scoglio della domanda del “Raddoppia o dimezza” hanno dovuto cedere la domanda finale alla coppia rivale. Resta comunque una simpatica e divertente esperienza televisiva da poter raccontare e rivedere.

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I 100 anni di Don Giovanni

Una serata tutta per Don Giovanni Cipriani quella del 27 luglio, manifestazione inserita nell’ambito di “eVenti d’Estate 2020”, appuntamenti di luglio e agosto programmati dal Comune di Turi con la Nuova Pro Loco e con Milko Iacovazzi. Un doveroso e sincero omaggio ad una persona che tanto ha dato alla nostra comunità nel suo lungo cammino di fede e di aiuto spirituale e materiale. Gli interventi del Prof. Raffaele Valentini, autore del libro “La banda suona per noi” – Edizioni “il paese”, hanno raccontato al pubblico presente la vita e la storia di Don Giovanni e della banda da lui fortemente voluta.

Nato il 17 ottobre 1920, per cui si ricorda quest’anno il centenario della sua nascita, Don Giovanni Cipriani conobbe durante la seconda guerra mondiale sul fronte albanese la impellente necessità di aiutare in particolare i bambini, vittime di tanta sofferenza e miseria. Ispirato dalle idee di Don Giovanni Bosco, nel periodo 1950-52 riuscì nell’impresa di far nascere anche a Turi un oratorio, ambienti e spazi aperti rivolti all’aggregazione giovanile. Ma non si fermò lì, nel settembre 1963 nacque ufficialmente la sua creatura: la Banda, ad egli dedicata ed oggi investita dell’appellativo di Banda cittadina, a sancirne l’importanza e riconosciuta anche nel 1994 con il “Premio Turi”.

Scomparso l’8 maggio 2011, Don Giovanni è stato ricordato dalla sua banda, tra cui sono presenti ancora due ragazzi dell’epoca di fondazione, Lorenzo Volpicella e Mario Di Venere, con brani del repertorio operistico, con melodie italiane e straniere e con omaggi al Maestro Ennio Morricone, recentemente scomparso, e a Domenico Modugno con una selezione del loro repertorio. Ha chiuso la serata il brano “Grido nero”, scritto e diretto da Michele Jamil Marzella che si è esibito in una esplosiva e coinvolgente interpretazione.

Il libro di Raffaele Valentini “La banda suona per noi” – Edizioni “il paese” è disponibile per l’acquisto. Per informazioni su come acquistare contattaci!