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“Bella la terra mia: la sfida di nuove frontiere”. Serata di riflessione sul naturale e perenne flusso dei migranti

Una bellissima serata quella di martedì 23 agosto organizzata in occasione della ‘Giornata del Migrante’ e intitolata “Bella la terra mia: la sfida di nuove frontiere”. Da un’idea della Prof.ssa Carmela Mezzapesa, l’Associazione ‘Il Viandante’ con il patrocinio del Comune di Turi e in collaborazione con le Associazioni ‘I vecchi Tempi’, ‘Turesi nel Mondo’ e ‘Giovanni Maria Sabino’, hanno dato vita ad un evento che mira a creare un connubio tra consapevolezza, storia e arte partendo dal tema migrazione.

Un ringraziamento particolare va rivolto a Imma Bianco, Assessore comunale ai Servizi Sociali e ai contatti con le Associazioni Culturali turesi. Grazie al suo lodevole impegno la serata si è svolta nel migliore dei modi, così come richiedeva la ricorrenza.

Ad aprire gli interventi, il Dott. Antonio Coletta che ha portato il saluto dell’Associazione ‘Turesi nel Mondo’. A seguire un efficace approfondimento del Prof. Raffaele Valentini che ha introdotto il tema facendo un excursus linguistico sulla migrazione e affermando come quest’ultima sia una prerogativa insita nell’essere umano, infatti a livello antropologico la voglia di guardare e andare lontano ha spinto l’uomo ad elevarsi e quindi diventare erectus. Fin dall’antichità, infatti, l’uomo si è spostato per cercare territori più fertili e adatti a migliorare le proprie condizioni di vita, quindi è naturale che ancora oggi sia così.

I nostri antenati hanno lasciato le loro famiglie nella speranza di trovare opportunità di lavoro impossibili in terra natia e ancora adesso nel nostro paese abbiamo giovani costretti ad allontanarsi in altri luoghi d’Italia e del Mondo per lo stesso motivo. Ovviamente, anche chi arriva da noi compie lo stesso percorso, vivendo nella propria terra le stesse situazioni e cercando, anche mettendo a rischio la propria vita, di provare ad avere un futuro migliore. Ad oggi parlare di migrazioni come se fosse un’emergenza è fuorviante, in quanto trattasi di un fenomeno umano e naturale che va gestito in maniera strutturale avviando processi di integrazione efficace.

Successivamente l’intervento della Dott.ssa Mariangela Volpicella, ha permesso di mettere a fuoco i numeri di quanti da Turi sono partiti alla ricerca di fortuna nel Lussemburgo, in America e in altre realtà che all’epoca risultavano di grande attrattiva a livello lavorativo e che spesso poi si sono dimostrate essere delle zone di sfruttamento della manodopera migrante. Un dato interessante è sapere che la meta più scelta dagli emigranti turesi è stata l’America e solo in seconda posizione si è scelto il Lussemburgo, al contrario di quello che comunemente si pensa. Il lavoro della Dott.ssa Volpicella è molto importante per la comunità turese, perché racconta uno spaccato di storia che ci ha visti poveri e migranti. Tantissime le famiglie costrette ad abbandonare le proprie radici, gli affetti, i luoghi e le tradizioni di una comunità unita come quella di un piccolo paese.

A tal proposito il Prof. Raffaele Valentini, sottolinea anche l’importanza di riaprire al più presto la Biblioteca e l’Archivio comunale, non solo per poter offrire un servizio pubblico al cittadino, ma anche per custodire tutto il materiale che riguarda questo capitolo di storia turese che va assolutamente tutelato. La Sindaca, Dott.ssa Ippolita Resta, intervenuta per portare il suo saluto ai presenti, concorda pienamente sull’importanza che riveste la Biblioteca per la cultura e la memoria del territorio e dichiara che l’Amministrazione è impegnata ad ottenere ulteriori finanziamenti ­– un primo finanziamento di 700.000€ è già stato assegnato ­– che possano rendere fruibile la nostra Biblioteca comunale.

Molto appassionato l’intervento della Sig.ra Asma proveniente dal Marocco e in Italia da circa 15 anni, la quale ci ha permesso di conoscere la storia di chi arriva oggi nel nostro paese e sogna un futuro sereno per la propria famiglia. I sentimenti, le emozioni e i vissuti sono uguali a quelli dei nostri emigrati, perché lasciare le proprie radici è sempre un grande dolore e contemporaneamente una grande scommessa.

Quella di Asma è una storia a lieto fine di vera integrazione, si è inserita insieme alla sua famiglia nella nostra comunità con successo, grazie all’aiuto dei Servizi Sociali e dell’Amministrazione comunale e oggi è una donna fedele alle sue origini e orgogliosa di essere cittadina italiana e turese.

Il Prof. Fabio Zita con il racconto dei suoi antenati e il Sig. Pierino Schettini con la sua esperienza di emigrante negli Stati Uniti, ci hanno permesso di entrare nel vivo di quelli che sono i vissuti e le esperienze di vita di chi si è ritrovato in una nuova terra per ricostruirsi una vita partendo da zero. Le imprese militari o i mille lavori umili e sacrificanti; sono tantissime le storie dei nostri concittadini all’estero, tutte diverse ed emozionanti. Anche Paolo Valerio e Lorenzo Gassi hanno portato le loro riflessioni sul tema raccontando le proprie esperienze personali e familiari.

Gli interventi dei relatori sono stati intervallati dalle splendide e significative poesie magistralmente lette da Mauro Paladini e dalla splendida voce di Francesca Gangi accompagnata dal violino e dalla tastiera rispettivamente suonati dalla M° Angela Iacovazzi e dal M° Francesco Baccellieri.

Molto efficace l’abbinamento dei brani della serata, un accostamento tra O Sole Mio, canzone molto cara ai migranti italiani e il blues, che ha permesso allo spettatore di immergersi nella nostalgia del proprio paese e l’atmosfera americana, terra d’approdo e di speranza. Moltissimi i complimenti rivolti ai musicisti, davvero bravi nel creare quel coinvolgimento emotivo che ha accompagnato il numeroso pubblico durante tutta la serata. Talmente intensa l’atmosfera creata, che anche quando poche gocce di pioggia hanno interrotto l’evento, i numerosi ospiti sono rimasti nel chiostro in attesa che si allestissero le sedute nei corridoi per poter continuare a godere di una serata così coinvolgente.

Carico di significati è stato il momento in cui Pierino Schettini e Raffaella Giuliani, interpretando rispettivamente nonno e nipote, hanno raccontato le emozioni del viaggio verso terre sconosciute e del ricordo di Turi che rimane sempre vivo in chi va via. Il loro racconto ha permesso di ricordare quanto sia importante il ruolo della memoria, che va trasmessa di generazione in generazione, affinché la storia e i valori di una volta non vadano dispersi.  

A fine serata durante il rinfresco offerto da Cantine Giuliani e Grano d’Oro di Puglia, gli ospiti hanno avuto modo di scambiare ricordi e osservazioni ammirando la personale di Lorenzo Gassi e le foto dei migranti distribuite lungo le pareti degli archi del chiostro, messe a disposizione dal Dott. Coletta.

Un evento originale quello ideato da Carmela Mezzapesa che speriamo abbia lasciato il segno. Musica, poesia e approfondimenti tematici hanno permesso il fluire delle emozioni che consentono alle memorie di rimanere impresse nell’animo umano e contemporaneamente riflettere su un tema importante e attuale.

Accompagnati dal rintocco della torre dell’orologio, simbolo della nostra Turi e testimone di partenze e arrivi, è bene ricordare che qualunque motivo porti un uomo a partire, la cosa più importante è sapere di poter avere fiducia in chi accoglie.

Angelica De Tomaso

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Giusy Caldararo lascia la guida del ‘Pertini-Anelli’ a cui ora si aggrega anche il ‘Pinto’ di Castellana

La dott.ssa Giusy Caldararo lascia la guida del ‘Pertini-Anelli’ e assume la dirigenza dell’Istituto Comprensivo ‘Moro-Falcone’ di Adelfia. L’istituto turese dall’avvio del nuovo anno scolastico 2022-23 assumerà la denominazione di ‘Pertini-Anelli-Pinto’ in quanto alla Ragioneria di Turi si associano due istituti di Castellana: il Geometra ‘Anelli’ e il Ragioneria ‘Pinto’. Alla guida dei tre istituti, la cui sede legale resta a Turi, sarà a breve nominato un nuovo dirigente scolastico ‘reggente’. Il dirigente uscente Caldararo ci ha inviato un comunicato di saluto che volentieri pubblichiamo.

Saluti istituzionali e riflessioni a margine dell’esperienza dirigenziale al ‘Pertini-Anelli’ di Turi-Castellana

Conclusosi il triennio 2019/2022 di Dirigenza scolastica presso l’istituto “Pertini – Anelli” di Turi e di Castellana Grotte, prima dei saluti istituzionali, preme alla scrivente soffermarsi su alcuni momenti salienti che hanno caratterizzato parte dell’operato e, più precisamente, la gestione afferente al Piano di Dimensionamento scolastico che interessa l’istituto “Pertini – Anelli” ormai da diversi anni scolatici.

Tale esigenza nasce dal desiderio di voler rispondere a quanti, nelle ultime settimane, saputo del mio trasferimento presso altra sede scolastica, hanno potuto chiedersi:” Come mai una Dirigente Scolastica che vive e lavora nello stesso paese, viene spostata presso altra sede?” Cosa mai sarà successo?

È giusto e doveroso, quindi, fare il punto della situazione perché l’opinione pubblica possa comprendere considerando, in primis, le motivazioni e le cause palesate dalla persona direttamente interessata e non ipotizzate e congetturate.

Dunque, tralasciando tutte le difficoltà organizzative, gestionali e relazionali incontrate negli anni scolastici precedenti, ecco i fatti in ordine di tempo, in merito al Dimensionamento scolastico, riferiti all’anno scolastico 2021/22.

OTTOBRE 2021. Il Collegio docenti del “Pertini – Anelli” si ritrova, ancora una volta, coinvolto nella delibera obbligatoria e non vincolante in merito al Dimensionamento scolastico. A tale data, i numeri degli studenti iscritti e frequentanti rendevano la scuola sottodimensionata, ovvero sotto la soglia di 600 unità, cifra secondo la quale una istituzione scolastica può considerarsi autonoma, per cui si pensa di proporre alla Regione Puglia, l’istituzione di un Polo tecnico – economico professionale sui territori di Turi e Castellana Grotte, promuovendo l’accorpamento tra l’IISS “Pertini- Anelli” di Turi e l’IISS “Consoli – Pinto” di Castellana Grotte.

La proposta è deliberata all’unanimità dal Collegio dei docenti e dal Consiglio di Istituto. I rispettivi verbali sono agli Atti della scuola.

Si è potuto pensare e dichiarare che, la Dirigente scolastica Caldararo avesse obbligato a tale delibera gli Organi Collegiali: nella narrazione dei su citati verbali, si desume che nessun docente si oppone a tale proposta, bensì ne giungono altre dai docenti stessi che purtroppo non vengono supportate dalla norma vigente in materia di Dimensionamento scolastico e per questo superate in seno allo stesso Collegio.

La norma, inoltre, vuole che tali deliberazioni venissero inoltrate al Comune di appartenenza, cioè al Sindaco e all’Amministrazione comunale di entrambi i paesi coinvolti nella proposta dell’istituzione del Polo tecnico – professionale, ovvero Turi e Castellana Grotte, che avrebbero successivamente, espresso la loro proposta/parere in ambito di Consiglio Comunale. Anche queste ultime delibere sarebbero poi, state inviate dai rispettivi enti locali, alla Regione Puglia perché potesse deliberare entro dicembre 2021.

Così è stato fatto.

NOVEMBRE 2021. La sottoscritta veniva contattata dalla Sindaca dott.ssa Tina Resta che mi invitata a recarmi presso il palazzo di Città per illustrare la proposta di Dimensionamento scolastico deliberata all’unanimità dagli Organi Collegiali dell’istituto, all’intera Amministrazione comunale prima della opportuna delibera; di contro non riceveva alcun invito da parte dell’Amministrazione comunale di Castellana Grotte per chiarimenti o delucidazioni.

All’incontro erano presenti, oltre alla Sindaca, alcuni consiglieri di maggioranza e di minoranza ed in tale sede si è spiegato quale fosse stato eventualmente il vantaggio della proposta di istituire un polo tecnico – professionale tra Turi e Castellana Grotte: in primo luogo operare una “strategia di recupero” per l’istituto “Pertini – Anelli” di Turi contenuta più precisamente nei criteri “dimensionali” dell’allegato A delle Linee di indirizzo.

Tra questi si legge:

  •  “risolvere tutte le situazioni di compresenza di diverse Istituzioni Scolastiche nel medesimo edificio e di uso di edifici non scolastici in locazione passiva”;
  • “per un efficace esercizio del diritto allo studio gli interventi di riequilibrio della rete scolastica dovranno prevedere preferibilmente accorpamenti tra Istituzioni Scolastiche o plessi appartenenti al medesimo Comune o Unione di Comuni, oltre che al medesimo distretto e/o ambito”;
  • “le proposte di attivazione di un nuovo punto di erogazione dovranno garantire di poter accertare il rispetto dei parametri previsti per legge per il numero di studenti per classe e il relativo rapporto con lo spazio scolastico a disposizione, la sostenibilità e la qualità dell’edilizia scolastica”.

Più precisamente per la programmazione dell’offerta formativa del secondo ciclo al punto 4.1 Criteri per l’attivazione di nuovi indirizzi si individuano le seguenti condizioni:

  1. flusso degli studenti del Comune presso il quale è attiva l’istituzione scolastica richiedente …;
  2. assenza dell’indirizzo di studio richiesto nel contesto di riferimento …;
  3. orientamento alla trasformazione in Poli formativi omogenei, con percorsi di studi unitari, degli Istituti di Istruzione Superiore che presentano un numero di indirizzi/opzioni di studio afferenti ad ambiti di sapere eterogenei (es. polo liceale, polo tecnico – economico, ecc.);
  4. numero di studenti e trend delle iscrizioni negli ultimi tre anni;
  5. compatibilità con la rete dei trasporti.

Proprio alla luce dei criteri evidenziati dalle Linee di indirizzo si muoveva la proposta della sottoscritta agli Organi Collegiali.

In secondo luogo, andava considerato il numero degli studenti ed il trend delle iscrizioni negli ultimi due anni che avevano registrato progressivamente un calo di circa 100 unità di studenti per ogni anno scolastico non solo a causa del decremento demografico della popolazione scolastica, ma anche perché poco si era investito negli anni passati, sugli indirizzi di studio soprattutto per l’istituto tecnico per geometri di Castellana Grotte. (Nonostante ciò si è riusciti a formare una classe prima negli aa. ss. 2019/20 e 2020/21).

Comunque, alla data di ottobre 2021, gli studenti del “Pertini-Anelli” erano pari a 486 iscritti di cui 104 frequentanti le classi quinte, vale a dire utenza in uscita. Nel corso degli ultimi due anni l’utenza delle classi quinte è stata sempre pari a circa 100 unità, un numero che non ha mai trovato pari riscontro e copertura all’atto delle iscrizioni.

Pertanto, se la norma vigente vuole che l’autonomia scolastica fosse parametrata a 600 unità di studenti, si poteva ben dire che l’istituto Pertini-Anelli non godeva di tranquillità.

A supporto della proposta del Polo, si evidenziavano alcune positività che sarebbero tornate vantaggiose:

  • si sarebbero risolte le situazioni di compresenza delle due istituzioni scolastiche nel medesimo edificio che comporta ancora situazioni di convivenza e di condivisione di spazi;
  • si sarebbero uniformati l’indirizzo tecnico – economico (con dimensionamento scolastico del 2015/16 disgraziatamente diviso) con i corsi diurni e serali presenti sia presso l’istituto Pertini sia presso l’Istituto Pinto
  • l’utenza attualmente iscritta presso le due su menzionate istituzioni scolastiche sarebbe rimasta nelle attuali sedi scolastiche;
  • sarebbe stato fornito lo stesso trasporto alla stessa utenza e ciò non avrebbe comportato difficoltà per le famiglie in merito al trasporto scolastico, garantendo compatibilità con la rete dei trasporti;
  • sarebbe rimasto il parametro evidenziato nel Verbale della Città Metropolitana di contenere il numero degli iscritti fino ad un limite massimo di 1200 studenti.

Questi gli elementi su cui si è svolto l’incontro in Sala Giunta presso il Comune di Turi e durante il quale la consigliera Susca ha avanzato l’ipotesi poi diventata realtà: accorpare all’istituto Pertini – Anelli di Turi, il plesso Pinto, cioè la Ragioneria di Castellana Grotte, scorporandolo all’istituto Consoli

Nel contempo bisogna ricordare all’opinione pubblica che magari non rammenta nel dettaglio le vicissitudini che vive e che ha vissuto la scuola Pertini che, il plesso Pinto, l’oggetto del contendere, era stato accorpato all’istituto Consoli in seguito al dimensionamento scolastico dell’a.s. 2015/16, scorporandolo, allora all’istituto Pinto – Anelli di Castellana Grotte.

DICEMBRE 2021. Viene emessala delibera regionale n. 2206 del 27.12.2021 che istituisce per l’anno scolastico 2022/23 l’istituto “Pertini – Anelli – Pinto” di Turi e Castellana Grotte, quindi il plesso Pinto di Castellana Grotte viene scorporato dall’istituto “Consoli” e accorpato all’istituto “Pertini – Anelli” di Turi e Castellana Grotte. Dunque la proposta della consigliera Susca diventa realtà.

LA GUERRA INTESTINA UNILATERALE CHE NE È DERIVATA, TUTTA A SUONO DI CARTE BOLLATE, È STORIA NOTA AGLI ADDETTI AI LAVORI … E NON SOLO.

DATO SU CUI RIFLETTERE: il numero degli studenti del plesso Pinto riportato nella delibera di Giunta Regionale è pari a 119, ovvero 63 per gli studenti dei corsi diurni e 56 per i corsi serali (cfr. pag. 20 Allegato A “Assetto scolastico” al Piano di Dimensionamento scolastico).

Questo numero si sarebbe sommato a quello degli studenti del Pertini – Anelli, che a quella data era pari a 486 e si sarebbe raggiunto il totale di 605 studenti. Successivamente si sarebbe aggiunto il numero dei nuovi iscritti e l’autonomia sarebbe stata garantita.

Non mi preme ora ricordare chi, subito dopo la Delibera Regionale del Piano di Dimensionamento scolastico si è appuntato sul bavero della sua giacchetta, la medaglia di onore alla gloria ricevuta dalla politica di parte. I ringraziamenti dovuti alla Sindaca che aveva portato in delibera comunale l’idea della consigliera di minoranza, i ringraziamenti annessi alla politica locale turese e non solo. E poi … chi ha rimandato alla responsabilità “di chi dirige il Pertini che, a questo punto, non avrebbe potuto attribuire colpe alla politica”. Come se un Funzionario dello Stato non conoscesse le sue responsabilità!!

I più attenti lettori/osservatori hanno sorriso leggendo qualche post su Facebook.

Ma il vero esito del Dimensionamento scolastico è arrivato successivamente e gli addetti ai lavori, ovvero tutti coloro che hanno lavorato al mio fianco costantemente e che si sono interessati delle sorti del Pertini – Anelli quotidianamente e non solo in tempi di Dimensionamento scolastico, si sono subito accorti che i conti non tornavano.

FEBBRAIO 2022.  Giunto il tempo di richiesta di organico di diritto per l’anno scolastico 2022/23, la sottoscritta non negando la personale collaborazione si reca presso l’istituto “Consoli Pinto”, perché invitata informalmente dalla DSGA del suddetto istituto per confrontare dati e documentazione con il Dirigente scolastico dello stesso istituto, ai fini proprio della proposta di organico di diritto. Precedentemente gli Uffici Superiori avevano invitato alla fattiva collaborazione fra le scuole interessate al dimensionamento: la scuola cedente (Consoli – Pinto) avrebbe dovuto passare dati e informazioni alla scuola di nuova costituzione (Pertini – Anelli – Pinto) affinché quest’ultima, potesse redigere l’organico di diritto per l’anno scolastico 2022/23.

DATO SU CUI RIFLETTERE: sempre in riferimento allo stesso periodo, dai dati inseriti sulla piattaforma SIDI dagli Uffici Superiori, il numero degli studenti del plesso Pinto che doveva essere pari a 119, scendeva vertiginosamente a 63 unità.

MAGGIO 2022. L’Ufficio Scolastico Regionale conferma la richiesta dell’organico di diritto per l’anno scolastico 2022/23, ovvero il numero delle classi e degli studenti su cui imbastire l’offerta formativa dell’anno scolastico successivo. Infatti, la documentazione afferente all’organico di diritto per l’anno scolastico 2022/23 agli Atti della scuola, confermava al plesso Pinto, 5 classi corsi diurni, dalla prima alla quinta classe e 3 classi corsi serali dalla terza alla classe quinta. 

Più precisamente:

  • 1 classe quarta di 11 alunni appartenente all’attuale istituto Consoli – Pinto
  • 1 classe quinta di 7 alunni appartenente all’attuale istituto Consoli – Pinto

DATO SU CUI RIFLETTERE: il totale degli studenti, escludendo la classe prima perché di competenza dell’istituto “Pertini – Anelli” a tale data, era pari a 48 studenti che l’istituto Consoli avrebbe ceduto al momento del passaggio di consegne tra i due Dirigenti, vale a dire 1° settembre 2022. ED ALLORA I 63 STUDENTI DIVENTAVANO 48.

LUGLIO 2022 Alcuni genitori degli studenti del plesso Pinto di Castellana Grotte, ricevuti dalla scrivente in presidenza presso la sede di Turi, hanno raccontato che erano stati contattati dall’istituto Consoli – Pinto per essere convinti a trasferire i propri figli presso altra scuola in quanto, per l’anno scolastico 2022/23, si correva il rischio che la Dirigente del Pertini spostasse gli studenti del Pinto presso la sede di Turi. Inoltre veniva mostrata una comunicazione del Dirigente del Consoli – Pinto, in cui egli comunicava alle famiglie degli studenti che il numero degli stessi da passare al Pertini – Anelli – Pinto alla data 1° settembre 2022, sarebbe stato pari a 41 studenti.

Bene! Chiunque può verificare che i conti non tornano. Dall’iniziale 119 a dicembre si è arrivati a 41 studenti a luglio.

DATO SU CUI RIFLETTERE: con questi numeri l’autonomia del Pertini – Anelli – Pinto, alla data del 1° settembre 2022 sarà pari a 553 studenti, contro l’iniziale conteggio che avrebbe portato a 605 il numero degli studenti, calcolo per il quale è stata operata la scissone del plesso Pinto dall’istituto Consoli per accorparlo all’Istituto Pertini – Anelli.

Ora, tante domande nascono spontanee!!!

Operando una semplice sottrazione tra 119 e 41, si ottiene 78, cioè il numero degli studenti mancanti, o meglio, che da dicembre a luglio non risultano nel conteggio. Dunque che fine hanno fatto?????

Ed allora, alle porte del mio congedo istituzionale, mi chiedo: cui prodest? A nessuno!! Come tutte le azioni non animate dal buon senso, ma da una leggera voglia di rivalsa.

Perché scrivere ora?

Perché la conoscenza dei fatti è il miglior antidoto contro la violenza, l’offesa, l’arroganza.

Perché, al netto di tutto quello che è accaduto, non si potesse pensare o credere che quei 78 studenti sarebbero poi mancati poiché la Dirigente del “Pertini – Anelli” li ha persi strada facendo, determinando la perdita dell’autonomia tanto osannata da chi di numeri scolastici, di autonomia e di costruzione legale di una scuola, non ne ha assoluta contezza. Ora non ci si potrà inventare nulla per difendere l’indifendibile.

Preme adesso salutare in primo luogo le Amministrazioni comunali di Turi e Castellana Grotte con cui, in questi tre anni scolastici, si è instaurato un gradevole e proficuo dialogo interistituzionale.

Inoltre, doveroso esprimere, per la costante collaborazione, riconoscenza a chi in questi tre anni di Dirigenza mi ha affiancata nel duro e faticoso lavoro di gestione e di organizzazione di un istituto così complesso nelle sue dinamiche relazionali e nelle sue sfaccettature organizzative. Un grande grazie alla DSGA sig.ra Palma Marinelli sempre al mio fianco, ad incoraggiarmi e sostenermi nelle difficoltà, a tutto il personale ATA sempre disponibile e attento alla pianificazione della macchina amministrativa, a tutte le figure di sistema, a tutti i docenti e ai singoli collaboratori della Dirigente scolastica, tutti di encomiabile volontà. Ciascuno di loro sempre in prima linea per costruire un’idea di scuola innovativa e al passo con i tempi.

Il grazie più grande lo riserbo agli studenti e alle loro famiglie: sono stati il cuore pulsante della mia esperienza dirigenziale al “Pertini – Anelli”. Loro hanno colorato i tanti momenti bui, mi hanno dato la forza e ricaricato l’entusiasmo per ricominciare ogni mattina. Senza di loro non ci sarei riuscita, ne sono certa. Ed a loro, quindi, va il mio abbraccio più sentito e l’augurio di aver appreso attraverso la mia presenza costante a loro fianco, che nella vita è necessario essere determinati per raggiungere i propri obiettivi, ma anche trasparenti e limpidi nelle azioni, nei sentimenti e nelle emozioni. Solo così potremo cambiare il mondo ed essere noi stessi.

Ed intanto, ad un passo dal primo settembre 2022, ad inizio del nuovo anno scolastico, mi congedo pensando che … le lotte intestine poste in atto in questi tre lunghi anni le lascio a chi rimarrà, non appartengono al mio modo di vivere e operare. Non ritengo siano la strada più corretta da seguire. Mi piace il dialogo ed il confronto per poter decostruire e ricostruire la verità e la realtà dei fatti.

Ed allora non mi rimane che augurare buona e lunga vita a tutta la comunità educante dell’istituto “Pertini – Anelli – Pinto” a partire dal 1° settembre 2022.

Giusy Caldararo

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Traffico illecito di sostanze stupefacenti. 12 misure cautelari personali e sequestri di beni a Bari, Turi e in altri centri del Sud-Est Barese

Dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Bari si apprende che…

Dalle prime luci dell’alba di oggi 13 luglio 2022, oltre 60 Finanzieri del G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Bari stanno dando esecuzione in Puglia, Basilicata e Sicilia a un’ordinanza applicativa di misure cautelari personali – emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale barese, su richiesta della locale Procura della Repubblica/Direzione Distrettuale Antimafia – con cui sono stati riconosciuti gravi indizi di colpevolezza (accertamento compiuto nella fase delle indagini preliminari che necessita della successiva verifica processuale nel contraddittorio con la difesa) a carico di 12 soggetti (di cui 3 in carcere e 9 agli arresti domiciliari), nonché a un decreto di sequestro preventivo di beni per un valore di oltre 200 mila euro. Complessivamente sono 44 le persone indagate, a vario titolo, per le ipotesi di reato di produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti o psicotrope, associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti o psicotrope, favoreggiamento reale e trasferimento fraudolento di valori, di cui 12 destinatarie di misura cautelare secondo l’impostazione accusatoria accolta dal G.I.P. presso il Tribunale di Bari (allo stato, fatta salva la valutazione nelle fasi successive con il contributo della difesa).

L’esecuzione dei provvedimenti cautelari costituisce l’epilogo di un’articolata attività di indagine – svolta attraverso l’incrocio dei dati risultanti dalle intercettazioni telefoniche e ambientali, dai tabulati telefonici, dalle registrazioni video, dalle georeferenziazioni satellitari GPS, nonché dall’attività di osservazione, controllo e pedinamento – che avrebbe consentito di disvelare l’esistenza di un’associazione criminale finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti (marijuana, hashish e cocaina), con sede operativa tra Bari e Turi (BA), e attiva nelle piazze della provincia barese di Putignano, Conversano, Noicattaro, Casamassima, Gioia del Colle e Altamura. Numerosi sono stati i riscontri operativi durante le investigazioni – eseguiti dalle Fiamme gialle baresi – che hanno permesso di sottoporre a sequestro, complessivamente, kg 13 di sostanze stupefacenti del tipo cocaina, marijuana e hashish, oltre a 1 autoveicolo, con la conseguente denuncia alla competente Autorità Giudiziaria di 8 soggetti, di cui 5 tratti in arresto in flagranza di reato.

Le investigazioni avrebbero consentito di rilevare come i componenti dell’ipotizzata associazione criminale prediligessero intrattenere rapporti con terzi fornitori o clienti delle sostanze stupefacenti, soprattutto attraverso l’uso di utenze dedicate intestate a prestanome o mezzi di comunicazione alternativi. In particolare, i presunti trafficanti – temendo di potere essere intercettati – avrebbero cercato, nel tempo, di ridurre al minimo tale rischio facendo ricorso alle “App” di messaggistica istantanea, quali WhatsApp, Messenger di Facebook e Telegram, spingendosi a utilizzare persino la chat dedicata delle consolle della Playstation, molto diffusa tra le nuove generazioni alle quali, in gran parte, appartengono i sodali del presunto sodalizio criminale oggi disarticolata. Inoltre, dalle attività captative è emerso come gli indagati impiegassero un linguaggio in codice con termini allusivi facendo spesso ricorso a termini quali: “dolci” e “caramelle” per lo stupefacente; “minuti” per indicarne il quantitativo (dove ogni minuto equivaleva a un grammo); “documenti” e “calcolatrice” per fare riferimento, rispettivamente, al denaro e al bilancino di precisione. I luoghi dove veniva nascosto lo stupefacente erano diversi: abitazioni di soggetti incensurati e pertinenze delle stesse, vani ascensore o muretti a secco delle campagne.

In tale contesto è stata rilevata la facilità con cui la presunta compagine delinquenziale reclutava soggetti di giovane età, “abbagliati” dalla promessa di guadagni facili e di fringe benefits come l’uso illimitato di internet, Sky o l’accesso alle sostanze stupefacenti. Sulla base di tali “vantaggi” facili, insospettabili bariste sarebbero diventate esperte nel taglio e nell’occultamento delle dosi; oppure studentesse universitarie avrebbero scalato le posizioni del sodalizio, partendo dal semplice ruolo di corriere, fino a divenire punto di riferimento per gli altri spacciatori; o ancora, uno studente delle scuole superiori sarebbe diventato custode dello stupefacente, mentre un altro giovane, da semplice acquirente, sarebbe arrivato rapidamente a gestire una piazza di spaccio. Oltre alle misure cautelari personali è in corso a carico dei componenti dell’organizzazione criminale anche il sequestro preventivo, finalizzato alla confisca “per sproporzione” e “per equivalente”, di beni immobili, mobili registrati e rapporti finanziari per un valore complessivo di oltre 200 mila euro.

La presente attività costituisce una chiara testimonianza del costante impegno profuso dal Nucleo PEF della Guardia di Finanza di Bari – in sinergia con la locale Procura della Repubblica – anche nel contrasto al traffico illecito di sostanze stupefacenti, a tutela della sicurezza pubblica e della salute soprattutto delle nuove generazioni, nonché nell’aggressione ai patrimoni illecitamente accumulati dalle organizzazioni criminali.

LINK https://www.gdf.gov.it/stampa/ultime-notizie/anno-2022/luglio/traffico-illecito-di-sostanze-stupefacenti-12-misure-cautelari-personali-e-sequestri-di-beni

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Il fiorista Andrea Saffi nuovo presidente del Comitato Festa Patronale Sant’Oronzo

Com’è consuetudine da un po’ di anni, il 24 giugno, nella ricorrenza della Natività di San Giovanni Battista, antico Patrono di Turi, il Vicario Zonale don Giovanni Amodio ha firmato il decreto di nomina di Presidente esecutivo del Comitato Feste Patronali in onore di Sant’Oronzo per l’edizione 2022 (protocollo del Comune di Turi n. 14145 del 27/6/2022) nella persona del sig. Andrea Saffi (classe 1965) noto ed apprezzato fiorista di Turi, persona ritenuta dai tre Parroci e dai collaboratori parrocchiali “idonea a rivestire tale incarico – si legge nella lettera di nomina indirizzata al neo presidente e sottoscritta per accettazione dallo stesso – sorretti nella scelta dalla filiale devozione che nutri verso il Santo Patrono, cosa che hai ripetutamente dimostrato negli anni scorsi con le tue personali iniziative, collaborando con i passati Comitati”.

La presidenza di Andrea Saffi arriva dopo un tormentato biennio segnato dalla pandemia che ha di molto limitato il lavoro del precedente Comitato guidato da Livio Lerede, che, nonostante le difficoltà ha sempre portato a termine il compito assegnato nel rispetto delle limitazioni di legge. Il Neopresidente è un professionista apprezzato per la sua arte floreale, che ha sempre contribuito generosamente con le sue creazioni in tutte le occasioni di feste civili e religiose organizzate in paese.

Mentre Ti benedico di cuore – scrive don Giovanni – formulo l’augurio sincero per un proficuo lavoro, che sia di vantaggio spirituale per la diletta comunità turese, auspice l’invitto Vescovo Martire, Sant’Oronzo, che invochiamo nostro glorioso Patrono”.

‘il paese’ si associa augurando ad Andrea Saffi un buon lavoro.

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Bella la Sagra ma non tutto il resto

Bellissima sagra… chissà però se tra qualche anno ci saranno ancora produttori di ciliegie Ferrovie (cit. Luca Genco). Questo commento, tratto da fb, è la sintesi efficace di una situazione che viaggia stabilmente a doppia faccia: da un lato ascolti ancora l’aspirazione o il semplice borbottio trentennale di associazioni e Amministrazioni per fare della ‘Ferrovia’ il segno distintivo del nostro territorio; dall’altro, invece, constati le difficoltà crescenti di anno in anno per chi quel frutto tanto delicato e saporito lo coltiva a spese e sudori, amandolo e talvolta odiandolo allo stesso tempo. Ed è per questo che anche noi diciamo come altri, con una certa amarezza: ma fino a quando resisteranno i nostri produttori di ciliegie?

Se guardiamo solo alla promozione turistica del nostro paese, vediamo bene come il format della Sagra, collaudato nelle ultime edizioni dall’Associazione ‘inPiazza’ (presidente Livio Lerede), tutto sommato funzioni ancora. Nonostante i due anni di stop forzato, i forestieri sono tornati numerosi ad affollare il cuore antico di Turi ed hanno sicuramente apprezzato anche stavolta l’allestimento scenografico (leggermente in tono minore rispetto alle edizioni pre-Covid), le visite guidate e le nostre chiese aperte, e le ciliegie, insieme a tronère, faldacchea, focaccia e panzerotti, musica e arte esposta e realizzata al momento, presentazione di libri e i ‘4 passi nella storia’ della DOF con 800 corridori partecipanti.

E tra tanti forestieri di ogni dove, anche i turesi, seppur quasi tutti impegnati nella fatica della raccolta senza soste in corso d’opera, hanno partecipato di buon grado alle serate di festa per strada, magari rientrando prima a casa perché il mattino fa presto ad arrivare e bisogna correre in campagna senza indugi. Comunque, dato antico da ripetere a quei pochissimi che forse ancora non sanno – quasi irrisolvibile come altri misteri nostrani –  è stato vedere da una parte i volontari delle molte associazioni collaborare attivamente all’organizzazione dei due giorni della Sagra, dandosi da fare per quanto di loro competenza (cioè quasi tutto), e i politici dall’altra a prendersi foto ed elogi da star. Quasi monarchi sfadigati sui troni. Perché questi cari signori raramente sanno/vogliono rinunciare alle cerimonie, alle vetrine piene solo di parole e di retorica imparata a memoria. Vetrine tanto belle per le riprese in diretta fb e per i tanti video amatoriali che girano qua e là. Perché la fame nell’apparire è vitale per loro. E’ una sorta di compensazione per chi non può distinguersi per altro. Se pure la gente dimentica facilmente la loro assenza per gran parte dell’anno, per tante altre difficoltà. E così ti chiedi: ma dove sono gli atti concreti, fattibili da sviluppare nelle Istituzioni? Che diavolo sono questi improvvisati ‘protocolli d’intesa’ dagli obiettivi tanto generici quanto inutili, da lasciare logicamente più di qualche dubbio sulla loro concreta e immediata attuazione? Turi e Conversano per esempio, nonostante la facciata e le propagandate intese, fanno fatica ogni anno ad evitare che le rispettive sagre delle ciliegie coincidano nelle date. E voi pensate che con questi nostri rappresentanti, amanti solo delle foto, si riuscirà mai a mettere d’accordo tutto il Sud-Est barese con i cosiddetti protocolli campati per aria? Parlare e parlare non costa molto, è mestiere leggero, dicevano gli antichi. E infatti le parole dei politici sono appena buone come le favole di sera per far prendere sonno ai bambini. Una mezza ‘papagna’, insomma.

Sagra ben fatta, indubbiamente, merito all’Associazione “inPiazza”, però da ricalibrare, crediamo, con l’innesto di qualche idea nuova che eviti un cliché che potrebbe stancare presto. Magari si può pensare ad una festa itinerante nel territorio, attrattiva di tutto un comprensorio. Una festa che ridia ai produttori cerasicoli e alla ciliegia il ruolo di veri protagonisti in mezzo al programma di eventi vari.

E poi, ci chiediamo, è rispettoso parlare della Sagra senza considerare i problemi legati alla commercializzazione delle ciliegie? Qui ci fermiamo, per il momento, perché ci vorrebbero incontri e incontri di discussione. Perché quei problemi sembrano durissimi da risolvere se non vengono mai affrontati seriamente. Problemi che ogni anno rendono la raccolta cerasicola motivo di grandissimo malcontento, fino al punto da far sembrare la bella Sagra una nota non proprio intonata, con tutto quello che succede dai campi ai magazzini di consegna. Questo è il vero nocciolo della questione. E poi ancora, vogliamo parlare anche della manodopera che scarseggia e della manodopera stagionale? In pochissimi casi, dove si può, ci si aiuta ancora tra familiari, amici, ma questo è solo un rimedio precario che non può durare a lungo. Quando il prodotto è abbondante (e delicato come sono le ciliegie), quando il caldo accende subito di rosso il frutto tanto da stringere i tempi di raccolta, è diventata quasi una regola ogni anno fare i conti con il prezzo basso imposto da chi manovra il mercato e la distribuzione (motivo di rabbia o di rassegnazione?). E, insieme a questo, improvvisamente ci accorgiamo pure che le braccia mancano sempre più, e che facciamo? Imprechiamo e basta contro quei disgraziati. Anche se sappiamo ormai da anni che la manodopera stagionale – braccia di giovani e giovanissimi giunti dal Nord Africa – raccolto dopo raccolto è diventata vitale per la nostra economia. Sono stranieri, gente di colore, ma non per questo devono arrangiarsi come capita. Ci sono le forze dell’ordine a far rispettare le regole se eccedono in comportamenti. Non tutti gli stagionali sono ubriaconi e delinquenti. E, comunque, ci vuole tantissimo a pensare per tempo qual è la maniera migliore per affrontare di petto il fenomeno e sistemare le cose? Conosciamo benissimo le necessità di Turi e dei paesi vicini; sappiamo benissimo che non possiamo fare a meno di nuove braccia. Allora cerchiamo strade politiche serie per l’indispensabile accoglienza di maggio. Un problema certamente da condividere nei tempi giusti con tutti i soggetti interessati. Senza fare guerre tra poveri durante la campagna come quella attuale, tra ‘loro’ (lavoratori stranieri) e ‘noi’ (cittadini), entrambi vittime della colpevole disorganizzazione di chi ci governa. Sta qui la differenza tra la facile retorica dei politici in piazza ­– tutti sorrisi e ‘vogliamoci bene’, oppure ‘avviamo protocolli’ – e la fattiva e impellente necessità di gestire il territorio per chi ci abita e ci lavora. L’agricoltura è alla cannella e, come ha detto il dott. Nico Catalano presentando in piazza il suo libro “Eppur si muore”, rischia di morire portandosi dietro la desertificazione delle nostre campagne e la fine di una millenaria cultura.

Bella la sagra e bravi tutti, ma montare la scena è solo un aspetto, non basta fare festa. Non basta tagliare i nastri tricolore per inaugurare questo e quell’altro. Ci vuole più consapevolezza e capacità decisionale da parte delle Istituzioni. Più interesse pratico ai problemi della gente. Ma il timore è che nelle poltrone che contano ci sia ormai chi non ci sente più da parecchio, o non ci vuole sentire, o cincischia e fa finta di pensare. Agli agricoltori crediamo non rimanga altro che chiedere di partecipare attivamente alle decisioni del Palazzo (dove sono i sindacati di categoria oltre le denunce?). Prima prima possibile. E per tempo. Prima che sia già troppo tardi.

*Le foto della Sagra 2022 sono tratte dai profili fb ‘Sagra Ciliegia Ferrovia di Turi’ e ‘Fabio Zita’

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Lavoratori immigrati a Turi, la FLAI CGIL denuncia la precaria situazione al campo di accoglienza

La Segretaria generale della FLAI CGIL Bari, Anna Lepore, denuncia la situazione del campo di accoglienza allestito presso il campo sportivo comunale di Turi. “Eppure già più di un mese fa la Regione aveva messo a disposizione dell’amministrazione comunale di Turi circa 160.000 euro per allestire quella che è stata definita una ‘foresteria’ per i lavoratori migranti, ma che invece somiglia più ad un campo profughi improvvisato”.  

Si tratta – afferma ancora la FLAI CGIL – di gazebo di plastica della misura di 4×4 mq assolutamente privi di qualunque accessorio o arredo che possa renderli abitabili. Infatti, all’interno dei gazebo è presente solo una pedana di legno sulla quale i lavoratori hanno sistemato materassi di fortuna donati dalle associazioni o semplicemente delle coperte sulle quali dormire. Sono presenti i servizi igienici e le docce, che però risultano insufficienti in quanto la struttura di accoglienza era stata programmata per ospitare un numero massimo di 120 persone, mentre al momento ne ospita 185 e nella zona circostante, sistemati in piccolissime e precarie tende da campeggio, sono presenti altre 350 persone alle quali l’associazione che gestisce il campo consente di utilizzare i servizi igienici e le docce interne. Non è nemmeno prevista la presenza di una postazione di cucina, per cui i lavoratori sono costretti ad utilizzare fornelli a gas per prepararsi il cibo all’esterno del campo, correndo il rischio di incidenti come quello che è avvenuto qualche giorno fa con l’esplosione di una bombola che ha causato ferite ed ustioni al lavoratore che la stava utilizzando”.

Il sindacato mette in evidenza una “situazione estremamente precaria, non solo per l’inadeguatezza della struttura messa a disposizione dei lavoratori, ma soprattutto perché ospita un numero di persone più che raddoppiato rispetto a quello previsto inizialmente, e quindi è impossibile garantire agli ospiti i servizi essenziali, come è accaduto quando si è esaurita la riserva di acqua nelle cisterne ed è stato necessario un intervento urgente dei tecnici dell’Acquedotto Pugliese e delle Protezione Civile, allertati dalla Sindaca Tina Resta e dagli uffici di Presidenza della Regione Puglia, che hanno installato una cisterna aggiuntiva di 5000 litri per assicurare la continuità dei servizi igienici. La cosa che lascia più attoniti è che i lavoratori ospiti del campo, per un’ordinanza del Commissario prefettizio che ha retto l’amministrazione comunale fino al 2019, pagano una ‘tassa di soggiorno’ di un euro al giorno al Comune di Turi, tassa che la Sindaca si è impegnata ad abolire da subito”.

Ogni anno la raccolta delle ciliegie richiama a Turi manodopera immigrata e non è accettabile quindi che l’arrivo dei lavoratori diventi un’emergenza, dice la CGIL. “La Sindaca di Turi con la FLAI CGIL di Bari e la FLAI Cgil Puglia ha incontrato i lavoratori nella cosiddetta ‘foresteria’, e si è impegnata a convocare con la massima urgenza tutti i soggetti interessati al fenomeno, a partire dalle aziende agricole che per contratto dovrebbero garantire l’ospitalità ai lavoratori stagionali, ma molto spesso non garantiscono nemmeno il rispetto del contratto collettivo nazionale e provinciale di lavoro”. Pertanto la FlLAI Cgil di Bari, insieme alla CGIL Bari, afferma la segretaria Lepore, “chiederà al Prefetto del capoluogo di convocare con urgenza le organizzazioni sindacali, le organizzazioni datoriali e le amministrazioni comunali di tutti i comuni coinvolti nella gestione del lavoro stagionale in modo da avviare da subito la programmazione di interventi strutturali, a partire dall’utilizzo dalle risorse rivenienti dal PNRR, per far sì che l’arrivo dei lavoratori stagionali non sia più vissuto come un’emergenza”.

Sindaco-Tina-Resta

Tina Resta azzera l’azzeramento. Unica novità, Stefano Dell’Aera vicesindaco

L’azzeramento della Giunta, deciso dal sindaco Tina Resta il 18 maggio scorso, ha prodotto un altro zero più tondo del primo. Pertanto, dopo la lettura del decreto sindacale n. 16 del 31/5/2022 ci è venuto facile dire: ‘la montagna ha partorito il topolino!!!’. Infatti, il tentativo di far rientrare i tre dissidenti Onofrio Resta, Teresa De Carolis e Teresita De Florio (a questo mirava tra le righe il provvedimento di sospensione del 18 maggio) si è rivelato un patetico fallimento. I tre consiglieri ‘indipendenti’ hanno rifiutato l’invito e hanno rimandato la pallina nella metà campo del Sindaco. Hanno preferito proseguire il loro percorso oppositivo dall’esterno o dall’interno (a seconda della prospettiva). “Se Tina Resta cade non sarà certo per colpa nostra” hanno già detto. E così, in un gioco di scacchi e tensioni, Onofrio & Co. continuano a rimanere formalmente nella Maggioranza ma a favorire contemporaneamente condizioni per le quali sarà il Sindaco stesso a mollare autonomamente la poltrona e a far cadere la sua Amministrazione, o di chissà chi. Uno scambio di riconoscenze reciproche, insomma, visto che qualche anno fa furono i cosiddetti boccardiani a far cadere il Sindaco Onofrio Resta dopo pochi mesi dall’insediamento.

La crisi è cominciata con le famose dimissioni del Sindaco a marzo (poi ritirate dopo 17 giorni con il primo nulla di fatto). Tanto che quelle dimissioni appaiono fin troppo chiare come una classica commedia dell’arte, inspiegabile se si guarda l’esito fotocopia dell’attuale situazione, con il ripristino uguale dello stato delle cose. O forse fin troppo spiegabile! Il Sindaco, adesso, messa alle strette dallo stallo politico, non ha potuto fare altro che azzerare l’azzeramento (sic!), e ridare indietro agli assessori rimasti fedeli quello che lei stessa gli aveva tolto. L’ennesima magra figura! Un gioco tanto per passare il tempo alle spalle dei cittadini. Così come pure il probabile suggeritore esterno (secondo noi) si fa sempre più riconoscibile e addiziona una gaffe dopo l’altra. Infatti, gli assessori azzerati sono rimasti tali e quali com’erano prima, le deleghe pure. Nulla cambia negli assetti politici dell’Amministrazione, ognuno non si è mosso mai dal suo posto. E allora, dobbiamo chiamare la famosa zingara dei proverbi per indovinare a che gioco stiamo giocando? La frattura con i dissidenti interni è scomposta e insanabile. Si metta l’anima in pace Tina Resta che per salvare la faccia, ancora una volta, ha fatto passare alla carica di vice sindaco Stefano Dell’Aera (Forza Italia) al posto di Graziano Gigantelli (Lega): un ‘cambio’ tra amici tanto per farci credere che si tratti di una novità, una sorta di giustificazione. Uno scambio che dal punto di vista politico è pari a doppio zero. Chi c’era c’è, chi non c’era non c’è. L’obiettivo di serrare le fila ad una Maggioranza sfilacciata è così miseramente fallito. Ha fatto flop. Non sappiamo se siamo al capolinea ma il Sindaco, di fatto, rimane politicamente molto debole. Dovrà tirare a campare fino a quando le sarà possibile, poi chi vivrà vedrà. Se pure, a questo punto, sarebbe onorevole che la dott.ssa Resta spiegasse ai turesi per filo e per segno tutta la verità su questi strani balletti. E se a lei non manca il coraggio, ai cittadini non torna più di una cosa e hanno tutti il diritto di sapere dove stiamo andando.

Così, nell’attesa che il Sindaco parli apertamente, facciamo il riassunto delle deleghe, ripetendole in toto così come erano due settimane fa:

Gigantelli Graziano, assessore con delega a: Bilancio, Tributi e Fondi Europei

Topputi Fabio Francesco, assessore con delega a: Programmazione ed Organizzazione di Eventi, Marketing Territoriale, Commercio e Politiche del Lavoro

Dell’Aera Stefano, Vicesindaco con delega a: Lavori Pubblici, Decoro urbano, Agricoltura, Servizi cimiteriali

Bianco Immacolata, assessore con delega a: Politiche sociali, Tutela degli animali da affezione

Coppi Maurizio, assessore con delega a: Personale, Contenzioso, Edilizia residenziale pubblica, SUAP, Politiche ambientali.

Il Sindaco mantiene per se stessa le deleghe che aveva: Urbanistica e Cultura.

Didascalie foto: in alto, il sindaco Tina Resta (foto Fabio Zita); in basso, il nuovo vicesindaco Stefano Dell’Aera

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Medaglia d’Onore del Presidente della Repubblica al milite Antonio Volza

“Con decreto del Presidente della Repubblica, ai sensi della Legge n. 296 del 27/12/2006, è stata concessa alla memoria del Sig. Antonio Volza nato a Turi il 25/03/1921 la medaglia d’onore riservata ai cittadini italiani, militari e civili, deportati ed internati nei lager nazisti”. Recita così la comunicazione del Prefetto di Bari ricevuta qualche giorno fa dai parenti del milite disperso a seguito dell’affondamento del piroscafo Oria (vedi inserto speciale del n. 222 de il paese del marzo 2014). Sul piroscafo viaggiavano circa 4000 soldati italiani internati dalle truppe tedesche par aver rifiutato di aderire alla Repubblica di Salò e destinati a campi lager in Germania. Il piroscafo affondò nel Mar Egeo il 12 febbraio del 1944 portando con sé la quasi totalità dei soldati trasportati, tra cui Antonio Volza e altri 3 concittadini Turesi. Il 31 maggio è prevista in prefettura la consegna ufficiale della medaglia nelle mani del nipote Antonio Coletta.

Didascalie foto: 1) il soldato Antonio Volza; 2) il piroscafo Oria

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Ritorna la festa dell’Annunziata e del ‘passa passe’. Un quarto giro dedicato ai bimbi della martoriata Ucraina

Una luminosa mattinata di sole, appena velata da qualche cirro e con un leggero vento profumato di primavera, ha salutato il ritorno del rito di benedizione caro ai turesi: il ‘passa passe’ del 25 di aprile. A causa del Covid-19, infatti, la festa dei bambini adornati di nastri colorati è mancata per due anni, nel sacrosanto rispetto delle norme emanate dal Governo per proteggere la popolazione dall’aggressione pandemica.

In antico i turesi si recavano alle isolate chiesette rurali dell’Annunziata di Rutigliano e Gioia per ‘passare’ i loro piccoli affidandoli alla protezione della Vergine Maria rappresentata nel momento del concepimento, ma dal 1903, terminato il restauro della chiesetta di San Rocco, il rito d’origine campestre si è cominciato a svolgere anche a Turi intorno all’antichissimo edificio di origine bizantina, allora ancora ai margini dell’abitato, così da non costringere più i fedeli a recarsi altrove. Nel 1950 la festa, per decisione del rettore don Donato Totire, venne spostata dal 25 marzo al 25 aprile, già giorno di festa nazionale per la Liberazione. Nel 1965 arrivò a Turi dalla Val Gardena, su commissione del Rettore, l’attuale effige dell’Annunciazione in forma di tronco, opera dello scultore di Ortisei Luigi Santifaller (sulla bella scultura dell’Annunziata e sulla presenza degli artisti altoatesini a Turi troverete un approfondimento sul n. 302 de ‘il paese’, in uscita nei prossimi giorni).

Don Giovanni Amodio, felice per il ritrovato appuntamento di preghiera primaverile e per la buona affluenza di partecipanti, ha officiato il rito in tutte le sue fasi (accompagnato da don Giuseppe Dimaggio) con il pensiero spesso rivolto all’agghiacciante guerra in Ucraina – barbarie disumana e sacrilega come lui stesso l’ha definita durante l’omelia  – in special modo ha rivolto una particolare parola di vicinanza ai bambini vittime innocenti, spaventati dalle bombe e dalle sirene, alle loro madri costrette a fuggire per difendere i loro figli e ai loro papà morti combattendo per la patria. La dedica alla martoriata Nazione dell’est aggredita dai russi è stata concretizzata dall’aggiunta ai tradizionali tre giri di processione dietro l’effige lignea dell’Annuncio di un quarto giro tutto dedicato ai bimbi d’Ucraina, che ha avuto inizio dopo il lancio di palloncini gialli e azzurri.

La benedizione finale dei bimbi, dei loro genitori e padrini/madrine è stata l’occasione per l’Arciprete don Amodio di ricordare tre illustri sacerdoti, definite grandi figure del Novecento turese e suoi punti di riferimento: don Donato Totire, don Vito Ingellis e don Giovanni Cipriani. Tutti i e tre questi grandi uomini di Chiesa hanno contribuito, ognuno a suo modo, alla divulgazione del culto dell’Annunziata nella comunità turese. L’applauso finale partito dalla folla verso la Vergine è stato dedicato un po’ anche a loro.

Giovanni Lerede

Didascalie foto: 1) La processione dell’Annunziata di quest’anno al primo giro (foto G. Lerede); 2) bambini ucraini profughi su un treno per Varsavia; 3) La messa prima della processione davanti alla Chiesetta di San Rocco (foto G. Lerede)

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Fine del Progetto Gramsci e riqualificazione Villa comunale. L’Amministrazione rinuncia a 850.000 euro per sue lentezze e incapacità

Come volevasi dimostrare! Il Progetto Gramsci del 2017 è arrivato al capolinea o, meglio dire, a fine corsa l’hanno spinto i nostri attuali Amministratori. Politicanti impegnati più a darsi reciprocamente i calci sotto il tavolo (con finte dimissioni) che a curare la vita attuale e futura di questa città.

“Infausta vicenda” l’ha definita Aldo Patruno dalla Regione Puglia, nella lettera del 12 aprile scorso (che qui pubblichiamo) con la quale si esclude definitivamente Turi dal Progetto per mancata adesione. E infatti c’è qualcosa di strano – non di inspiegabile – in questa congiura turese per niente segreta. Vicenda gestita con tanti tentennamenti, lentezze e perplessità; obiezioni generate volutamente a catena da altre obiezioni. Finché, di fatto, facendo trascorrere i tempi previsti, lorsignori del Comune hanno scelto di rinunciare a una evidente qualificazione culturale della nostra città, a prospettive di sviluppo e ammodernamento del nostro assetto urbano, respingendo 850.000 euro già stanziati che invece avrebbero dato aria a questo posto. Il monumento a Gramsci (e i finanziamenti) adesso verranno dirottati nell’area dell’istituendo Polo Bibliotecario Regionale presso la ex-Caserma Rossani di Bari. Che gran successo per Turi! I paesi vicini ci rideranno appresso!

L’amareggiata lettera di Aldo Patruno, che pubblichiamo per intero, fa l’analisi del percorso dell’Amministrazione Resta. Un atteggiamento politico deludente e miope, tipico di una mentalità conservatrice chiusa a riccio, in un paese che preferisce privilegiare interessi spiccioli, ama l’effimero fine a se stesso, i colpi di fumo immediati con tanto di fascia tricolore addosso. Un paese che, giorno dopo giorno, sceglie di rimanere sempre più fermo e sempre più isolato dal resto del territorio, incapace di guardare oltre le proprie mura. Non c’è che dire. Prendiamo atto! E pertanto diciamo: “Grazie tantissime, Sig.ra Sindaca. Siamo tutti riconoscenti per questa ennesima occasione persa”.

La lettera del dott. Patruno, Direttore Dipartimento Turismo, Economia della Cultura e Valorizzazione del Territorio della Regione Puglia

Al Sindaco del Comune di Turi (12 aprile 2022), prot. AOO_004/002203

OGGETTO: Programma Interreg IPA CBC Italy‐Albania‐Montenegro 2014/2020 ‐ Progetto tematico “3C– Cross‐border exchange for the development of Cultural and Creative industries” ‐ Comunicazioni

Gentile Sig.ra Sindaca, con riguardo al progetto tematico emarginato in oggetto, ed in particolare alle previste azioni di installazione dell’opera/monumento ispirata ad Antonio Gramsci dal titolo “Compagni e Angeli”, a cura dell’artista di fama internazionale Alfredo Pirri, e di connessa riqualificazione delle Piazze Sandro Pertini e Aldo Moro in Turi, si rappresenta quanto segue.

Pur avendo acquisito il favorevole parere preventivo della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Bari, il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria – Provveditorato regionale per la Puglia e la Basilicata, con nota del Provveditore regionale (Protocollo m_dg.DAPPR22.01/03/2022.0011983.U. Pratica 271, ns protocollo in entrata n. 1329 del 04/03/2022), ha negato il nulla osta, evidenziando, diversamente da quanto concordato per le vie brevi in numerosi incontri istituzionali e tecnici, che la presenza stessa dell’installazione artistica (in luogo dei bagni pubblici esistenti) pregiudicherebbe le esigenze basilari di sicurezza della struttura penitenziaria, nonostante gli adeguamenti e le nuove soluzioni progettuali cui questa Amministrazione ha lavorato alacremente negli ultimi mesi, attenendosi rigorosamente alle indicazioni e agli indirizzi tecnici forniti dallo stesso Provveditorato regionale.

In considerazione del suddetto diniego e del lungo tempo trascorso per addivenire all’approvazione, da parte del competente Ente locale, di un livello di progettazione utile all’acquisizione dei prescritti pareri, che ormai non lascia più margini temporali per ulteriori revisioni, sono mio malgrado a comunicarLe con la presente che, sentita la competente Autorità di Gestione e il Joint Secretariat del Programma Interreg IPA CBC Italy‐Albania‐Montenegro, allo stato attuale non sussistono più le condizioni minime – temporali, tecniche e operative – per consentire la realizzazione del progetto entro i termini improrogabilmente fissati dal programma.

La medesima Autorità di Gestione, al fine di evitare il decommitment del progetto, con la perdita dell’intera dotazione finanziaria e gravi penalizzazioni per la Regione Puglia in vista del nuovo ciclo di programmazione 2021‐2027, ha invitato questo Dipartimento a predisporre un piano alternativo che, salvaguardando ispirazione iniziale e obiettivi strategici, ne consenta comunque l’attuazione, anche in altro luogo/sito, purché nei termini e alle condizioni date.

Alla luce di quanto sopra rappresentato, questo Dipartimento si è attivato – di concerto con la Fondazione Gramsci e la Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Puglia – per ricondurre l’iniziativa nell’ambito dell’istituendo Polo Bibliotecario Regionale presso la ex Caserma Rossani in Bari.

Resta inteso che, nel perseguimento dell’obiettivo primario di valorizzare la memoria e il pensiero di Antonio Gramsci – a partire dall’occasione dell’80° anniversario della sua morte, da cui l’iniziativa “Compagni e Angeli” ha preso le mosse oltre quattro anni fa (2017), il progetto – così come rimodulato

– prenderà in debita considerazione ogni possibile connessione materiale e immateriale con il Carcere di Turi ove Gramsci fu detenuto, nelle more che maturino le condizioni per una effettiva valorizzazione del bene, in quanto appartenente al patrimonio culturale nazionale, e del suo intorno, rispetto al quale è comunque stata sviluppata una progettazione di elevato livello qualitativo che resta a disposizione della comunità Turese.

Nel significarLe il grande rammarico – anche personale – per gli esiti infausti di questa vicenda, l’occasione è gradita per rinnovarLe i saluti più cordiali e porgere a Lei e alla sua comunità i migliori auguri di Buona Pasqua.

Il Direttore Aldo Patruno

Didascalie foto (dall’alto): 1) rendering dell’installazione artistica di Alfredo Pirri che doveva essere collocata nella Villa comunale di fornte alla cella di Gramsci; 2) la sindaca Resta con Alfredo Pirri, Beppe Vacca, l’Ambasciatrice d’Albania e Aldo Patruno alla presentazione del progetto all’Auditorium di Roma; 3) disegno dedicato a Gramsci dai detenuti della Casa Circondariale di Siena (2015).