Orchestra Filarmonica Pugliese-OFP

La ‘Messa di Requiem’ di Mozart apre il Festival del Belcanto di Turi (XIV edizione). Esecuzione sublime in una Chiesa Madre gremita

Col cammino di “conversione” Quaresimale quasi ultimato e con la Domenica delle Palme alle porte, diventano ancor più impellenti e necessarie le pratiche della penitenza e dell’elemosina, propedeutiche alla preghiera e alla profonda meditazione e riflessione spirituale, in vista della “Settimana Santa”. Preghiera e riflessione che, di sicuro, hanno trovato giovamento nella serata di domenica 17 marzo dalla sublime esecuzione della celeberrima “Messa di Requiem in Re minore K 626, per Soli, Coro e Orchestra” del genio austriaco Wolfgang Amadeus Mozart. Evento realizzato nella suggestiva cornice tardo barocca della Chiesa Matrice di Santa Maria Assunta in Turi, degna scenografia sapientemente illuminata con un gioco di tonalità in grado di sottolineare i vari passaggi e momenti di cui si compone una ‘Missa brevis et solemnis’. La serata, che ha aperto ufficialmente e in largo anticipo rispetto ai soliti eventi estivi, la XIV edizione del Festival del Belcanto, è stata organizzata dalla longeva APS “Chi è di Scena?!” con il patrocinio del Comune di Turi ed il sostegno economico della “Willy Green Technology Srl”. La “Prima” a Turi di un concerto di Musica Sacra, rientrante nel Piano Strategico della Cultura della Regione Puglia “PiiilCulturainPuglia –2017-2026” è andata ben oltre le più rosee aspettative degli organizzatori e dell’Arciprete don Luciano Rotolo con la Chiesa gremita all’inverosimile. Tra gli spettatori, il Vescovo di Conversano-Monopoli mons. Giuseppe Favale e il Sindaco di Turi Tina Resta.

L’opera – la più enigmatica del genio austriaco rimasta incompiuta per la sopraggiunta morte avvenuta il 5 dicembre 1791- è divenuta leggendaria a causa di numerose storie e leggende, alimentatesi in epoca romantica, che le hanno conferito un’aurea di struggente spiritualità, tanto da essere considerata da molti “come la più perfetta opera mai composta nella storia della musica”. L’esecuzione, non semplice, della stessa è stata affidata all’Orchestra Filarmonica Pugliese-OFP diretta con “phatos” e trasporto dal M° Ferdinando Redavid, direttore artistico del “Festival del Belcanto”, con l’eccellente prova della Corale Jubilate di Conversano diretta dal M° Donato Totaro e dei Soli: Valentina De Pasquale soprano, Margherita Rotondi nel ruolo di contralto, Giuseppe Cacciapaglia tenore e Lorenzo Salvatori basso.

Con certezza, oggi gli studiosi attestano che il “Reqiuem” venne commissionato a Mozart, per la somma di cinquanta ducati, dal conte Franz von Walsegg di Stuppach, musicista dilettante, desideroso di commemorare la giovane moglie Anna Edlen von Flammberg, con l’intento di eseguirla nella propria cappella privata spacciandola per una propria composizione. Ma la morte del compositore e la necessità di sostentamento per la famiglia spinsero la moglie di Mozart, Costance, ad affidare l’ultimazione della stessa a Franz Xaver Süßmayr, allievo del compositore. L’opera prima di essere consegnata al committente, venne eseguita a sua insaputa il 2 gennaio 1793 a Vienna durante un concerto realizzato in favore della vedova e dei figli di Mozart. La commissione del componimento giungeva in un periodo in cui Mozart manifestava un desiderio impellente di esprimere in musica i risultati della propria ricerca e meditazione spirituale sul tema della morte e della trascendenza divina con cui l’essere umano vorrebbe interloquire. Pochi mesi prima della morte, nell’estate del 1791, Mozart si era dedicato alla stesura del mottetto “Ave Verum Corpus K 618 in Re maggiore”, composizione di una grande espressività, la cui estrema linearità l’ha resa il più alto gioiello basato su quel tipo di testo sacro.

La struttura della “Messa da Requiem” di Mozart si basa sul modello della Missa brevis et solemnis in voga in quel periodo in Austria specie a Salisburgo, composta di VIII parti. Dalla stesura della partitura è evidente la ricerca dell’essenziale semplicità specie nelle parti per Soli, mantenendosi comunque saldamente ancorato alla tradizione polifonica e contrappuntistica di ispirazione barocca riscontrabile nei passaggi corali più enigmatici. Nella ricerca di un nuovo stile di musica sacra, Mozart richiama Georg Friedrich Händel sia nell’Introitus, dove il Requiem aeternam fin dalle prime battute assume un aspetto intenso e solenne che diviene ancor più incisivo con l’entrata del Coro, sia col “Rex tremendae” all’interno della Sequentia, con il sapiente utilizzo degli archi e della potenza vocale del coro.

Di altissima difficoltà per il Coro è l’impostazione della precisione ritmica e dell’intonazione nel Kyrie, in cui i quaranta componenti della Corale Jubilate di Conversano si sono molto ben disimpegnati esaltando la drammaticità dell’implorazione a Dio. Sempre al Coro viene demandato il compito all’interno del Confutatis, brano in cui si preannuncia la giustizia divina che condannerà i maledetti alle fiamme e salverà i beati, di trasmettere l’immagine vivida delle fiamme guizzanti, dei condannati e dei beati, mediante l’interazione vocale della parte maschile con quella femminile, avvalorata dal contrappunto degli strumenti.

La Sequentia, composta da sei movimenti, contiene i tre movimenti che più d’ogni altro una volta ascoltati pervadono l’Io interiore portando ad una seria analisi e riflessione interiore. Nell’ordine abbiamo il breve ed impetuoso “Dies irae – il giorno dell’ira”, in cui il mondo sarà distrutto dal fuoco, la cui potenza drammatica è accentuata dal “tremolo” dell’orchestra. Segue, il miglior brano per Soli dell’intera composizione, quel “Tuba mirum” introdotto da un basso, che richiama la tromba del giudizio. Giudizio in cui, il racconto dei morti risvegliati nel giorno del Giudizio dal suono delle trombe, vede il sapiente utilizzo delle quattro voci soliste alternate, nell’ordine, dall’evocativo basso Lorenzo Salvatori, seguito limpidamente dal chiaro tenore lirico Giuseppe Cacciapaglia e dall’espressiva mezzosoprano nel ruolo di contralto Margherita Rotondi, per chiudere con la calda voce del soprano Valentina De Pasquale. Voci soliste che si uniscono solo nella parte finale del movimento.

Chiude la Sequentia, il brano più celebre dell’intera opera da sempre considerato un banco di prova importante per direttori d’orchestra. Infatti, nel sesto movimento “Lacrimosa” le otto battute scritte da Mozart si interrompono bruscamente al culmine di un crescendo di grandissima espressività. Nella seconda parte, con una scrittura corale di ampio respiro, attraverso l’utilizzo di un breve fraseggio di note ascendenti e discendenti assegnate ai violini, si crea un effetto di pianto a stento trattenuto. La composizione nel suo complesso, comunica un grandioso senso d’inquietudine di fronte alla morte che l’autore tenta di superare con una meditazione rassegnata. Il musicista ci ha lasciato un testamento musicale intimo e pregnante di un significato che va necessariamente accolto nella sua interezza e che sprigiona un fascino particolare e autentico.

Sempre per il Festival del Belcanto, il concerto della “Messa di Requiem in Re minore K 626, per Soli, Coro e Orchestra” è stato replicato nella serata del 18 marzo alle ore 20;00 presso la Cattedrale di Molfetta. Concerto quest’ultimo dedicato dalla OFP alla violinista Francesca Carabellese, componente di lunga data dell’Orchestra Filarmonica Pugliese-OFP, venuta prematuramente a mancare all’affetto dei suoi cari e dei suoi colleghi, a causa di una grave malattia. Ai suoi familiari, amici e colleghi va il cordoglio della redazione de ‘il paese’.

Pietro Pasciolla

Didascalie foto New Art: 1) La Chiesa Madre di Turi durante l’esecuzione del Requiem; 2) il M° Ferdinando Redavid mentre dirige con trasporto emotivo; 3) la Corale Jubilate di Conversano; 4) i Soli: Giuseppe Cacciapaglia e Lorenzo Salvatori (in alto); Valentina De Pasquale e Margherita Rotondi (in basso)

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Giornata Internazionale dell’8 Marzo. Giovanna Giannandrea, una ‘Storia di Donna’

In occasione della Giornata Internazionale della Donna, l’8 marzo 2024, presso la Sala Consigliare del Comune di Turi, a partire dalle ore 18:30, si è tenuto l’evento “Storia di donne: Incontro con Giovanna Giannandrea, amministratrice unica di Willy Green Technology”, introdotto dal professor Osvaldo Buonaccino d’Addiego, che ha visto la partecipazione di Imma Bianco assessore alle Politiche sociali del Comune di Turi. L’iniziativa ha celebrato la giornata istituita dalle Nazioni Unite per riflettere sulle disuguaglianze ancora esistenti e ricordare le conquiste ottenute dalle donne finora. Su questo tema è intervenuta Giovanna Giannandrea, amministratrice unica di Willy Green Technology, che ha condiviso la sua storia personale e professionale per supportare con l’esempio le sue concittadine e spronarle a perseguire i propri obiettivi e la propria indipendenza.

“Questa è la giornata dedicata all’emancipazione della donna, alle conquiste politiche e sociali grazie alle quali oggi possiamo votare, studiare, scegliere la vita che vogliamo, investire nella carriera, raggiungere l’indipendenza sociale”. – Ha esordito l’amministratrice di Willy Green Technology, raccontando poi degli esordi in ambito professionale: “In tenera età sono entrata nel mondo del lavoro e per 22 anni ho lavorato con orari massacranti e salari ridicoli, mi è stato chiaro fin da subito che i diritti delle donne bisognava conquistarseli con fatica e sudore. Esaurita questa esperienza, ho iniziato un percorso professionale di 12 anni in un’azienda alimentare in cui sono maturata e cresciuta. Tutto sembrava andar bene fino al 2014, anno in cui ho scoperto di dover affrontare una malattia rara, invalidante, che mi ha costretta in ospedale per un anno”.

Ha proseguito condividendo parte della sua esperienza di vita personale e professionale per dare coraggio a tutte le donne che ogni giorno si trovano ad affrontare le difficoltà: “Questo periodo devastante della mia vita mi ha consentito di riflettere a lungo, e quando tutto sembrava congiurare contro, gli eventi sono volti al meglio. Grazie anche alle tante persone che mi hanno supportata e hanno saputo vedere in me la forza, dandomi l’opportunità di iniziare un nuovo lavoro”. Di qui è iniziata la scalata verso il successo di Giannandrea, che sottolinea: “Da amministratrice delegata di Willy Green Technology mi sono adoperata affinché la presenza femminile in azienda fosse più ampia. Con orgoglio posso dire che su un organico di 28 unità a tempo indeterminato, 13 sono donne, tutte collocate in ruoli verticistici e questo grazie anche alla sensibilità del direttore generale Emanuele Ventura”.

Poi si è parlato dell’importanza delle radici turesi e del futuro della città: “Non dimentico che sono una cittadina turese, amo il paese – sottolinea Giannandrea – e dando seguito al desiderio di valorizzare al meglio il territorio, siamo riusciti insieme al dottor Emanuele Ventura a raggiungere l’obiettivo di avere una sede distaccata della società a Turi. Affinché possa essere un’opportunità per tutte e tutti i cittadini. Sono orgogliosa di annunciare a tutta la comunità che Willy Green Technology ha investito in questa direzione. Infatti, lo storico Palazzo Cozzolongo di via Maggiore Orlandi 10 qui a Turi sarà la nuova sede aziendale e non solo. Sono già iniziati i lavori di ristrutturazione del palazzo storico che sarà restituito alla città come luogo di cultura e socialità”.

Infine l’amministratrice dell’azienda verde turese conclude con l’invito e l’augurio a tutte le donne: “Ho lottato, ho subito, ho pianto, ma alla fine ho vinto perché testardamente ho fatto valere le mie idee. Con la mia esperienza invito tutte le donne qui presenti a non arrendersi, a credere nei propri sogni e a lottare affinché diventino realtà. Auguri a tutte noi”.

L’imprenditrice Giannandrea è stata ospitata come esempio pionieristico di coraggio e determinazione professionale che ha contribuito a costruire un presente più equo e paritario per le donne del territorio e che punta a realizzare obiettivi ancora più ambiziosi per il futuro dei cittadini pugliesi.

A conclusione, Emanuele Ventura, responsabile delle politiche aziendali di Willy Green Technology, con il suo intervento ha voluto rendere omaggio a tutte le donne che hanno sacrificato la vita per i diritti fondamentali, per il voto, per il diritto al lavoro, per la salvaguardia della dignità personale e a tutte le donne vittime di abusi da parte degli uomini: “La Willy Green Technology si sta muovendo sempre più in questa direzione per favorire l’occupazione femminile nei ruoli apicali. Oggi, ringraziamo di cuore tutte le donne che rappresentano il progresso e il futuro della società. La Willy Green Technology sarà sempre aperta a nuove proposte e iniziative che possano promuovere la cultura delle pari opportunità”.

A conclusione della serata, Auser, associazione di attività culturali e ricreative di Turi (organizzatrice dell’evento con l’UTLE, ndr), ha fatto dono all’ospite Giovanna Giannandrea della tessera onoraria per l’impegno profuso sul territorio.

Ufficio stampa Willy Green Technology (l.angelillo@tekmore.it)

Didascalie foto: 1) L’amministratrice unica Giovanna Giannandrea tra Antonio Conte, presidente AUSER Turi e Osvaldo Buonaccino d’Addiego, direttore UTLE Turi; 2) Al tavolo, da sinistra: Antonio Conte, l’assessore Imma Bianco, Giovanna Giannandrea, Osvaldo Buonaccino d’Addiego

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La Banda ‘Don Giovanni Cipriani – Città di Turi’ festeggia i primi 60 anni di vita. La rinascita grazie alla generosità della ‘Willy Green Technology’

No! Le Bande non sono musica di serie B! Chi le compone non sono ‘musicanti della domenica’ ma appassionati di musica (alcuni non titolati) e professori diplomati al Conservatorio, che stanno insieme per il piacere della divulgazione, dell’intrattenimento ‘pedagogico’ che tanto bene fa alle nostre piccole comunità. La dimostrazione di tanta dedizione è sotto i nostri occhi da 60 anni, da quando cioè un grande sacerdote, don Giovanni Cipriani, che sapeva guardare oltre, ha deciso caparbiamente di utilizzare la musica per attrarre a sé i bambini ed emanciparli, istruirli, avviarli al futuro in una Turi che non offriva (e purtroppo non offre) grandi prospettive ai giovani. Il 20 dicembre l’Associazione Musicale ‘Maria SS. Ausiliatrice’ e la Banda musicale ‘Città di Turi’ hanno voluto celebrare l’anniversario dedicando al fondatore della prima Scuola oratoriana di Musica a Turi il tradizionale concerto di ‘Natale in Musica’ giunto alla sua 34esima edizione. L’oratoriano Raffaele Valentini, studioso della Banda, dell’Oratorio e di don Giovanni, ha introdotto il concerto evocando l’entusiasmo degli esordi, le difficoltà del percorso, la tenacia di un curato di campagna nell’affrontare l’ignoto senza grandi risorse, tuttavia convinto che quella fosse la strada giusta per dare un senso distintivo alla sua vocazione e offrire un contenuto educativo al suo Oratorio. Il prof. Valentini ha anche ricordato che la Banda, grazie alla solidità delle origini, rimane l’istituzione più longeva di Turi.

Nelle parole del M° Valerio Savino, invece, le apprensioni dell’oggi per le mille difficoltà quotidiane da affrontare per tenere insieme il gruppo, a cominciare dalla sede storica che è venuta meno. Difficoltà mitigate in questi ultimi mesi dall’entusiasmo rinato grazie ad un evento inaspettato ma sperato che ha aperto uno scenario di continuità al progetto, nato nel lontano 1963, che i veterani della Banda ancora ricordano. Un evento che è ‘manna dal cielo’, un atto di mecenatismo forse mai visto a Turi. A tendere la mano alla Banda ‘Don Giovanni Cipriani’ non è stato un ente pubblico, come pure poteva essere, e nemmeno un’azienda privata di Turi ma la Willy Green Technology srl di Castellaneta. Un’azienda che si occupa di energia solare, quindi lontana dal mondo della musica ma che nella musica, nello sport, nella cultura, nella socialità ha individuato i campi dove intervenire per sostenere, sponsorizzare, incoraggiare attività ritenute utili alla crescita soprattutto dei giovani. I due capitani d’industria Emanuele Ventura (di Castellaneta) e Giovanna Giannandrea (di Turi), coppia nel lavoro e nella vita privata, hanno portato a Turi un carico di contributi e di entusiasmo sbalordendo positivamente davvero tutti, a cominciare dal Sindaco Tina Resta, come ha lei stessa confessato pubblicamente. A beneficiare di questa inaspettata generosità sociale sono stati finora gruppi sportivi, associazioni, comitati e, soprattutto, la Banda. Il dott. Ventura non è turese ma è innamorato del nostro paese e lo ha per così dure ‘adottato’ tanto che della nostra Turi già conosce pregi e difetti, tra i quali l’eccessiva litigiosità. Ma nonostante tutto Emanuele e Giovanna, come tutti ormai familiarmente li chiamano, ci credono veramente e ascoltano chiunque a Turi abbia progetti da proporre, in un’ottica ‘umanistica’ di crescita sociale e di coesione. L’investimento quinquennale di 60 mila euro offerto dalla ‘Willy Green Technology’ ha permesso la riattivazione della Scuola di Musica della Banda, necessaria alla creazione del vivaio e vitale per il ricambio generazionale tra i bandisti. E i primi frutti si sono visti (sentiti) già durante il concerto di Natale alla ‘Sala Enotria’ con la partecipazione tra gli strumentisti di due giovanissimi studenti che fanno ben sperare per il futuro.

Il concerto del 60° anniversario, che sarà celebrato da tutta la collettività prossimamente con l’intitolazione a don Giovanni Cipriani del nuovo parco pubblico realizzato in via Ginestre come annunciato dal Sindaco, si è tenuto di fronte ad un folto pubblico, ed ha seguito un programma improntato alla contaminazione di generi musicali differenti: brani d’opera, temi da film, canzoni napoletane e del repertorio internazionale. Un filo tessuto dalla presentazione di Rosita Rossi. Ed ecco vibrare in sala sonorità bandistiche che rimandano a ‘Il Gattopardo’, ‘Nuovo Cinema Paradiso’, il ‘Barbiere di Siviglia’; poi le canzoni con l’innesto tra la Banda, la voce di Antonia Giove (soprano) e il pianoforte di Cinzia Maurantonio: ‘Non ti scordar di me’, ‘La vita è una cosa meravigliosa’, ‘What a wonderful world’, ‘Tu che mi hai preso il cuore’, ‘O sole mio’, ‘Brucia la terra’ (da ‘Il Padrino’) ‘Torna a Surriento’. In chiusura un medley di brani natalizi.

Tra un ritmo e l’altro, i pensieri e le parole dei musicisti Gianfranco Cipriani, Oronzo Di Pinto, Angelo Palmisano. Il presidente dell’Associazione ‘Maria SS. Ausiliatrice’ Vincenzo Perfido ha poi conferito al dott. Ventura la nomina a presidente onorario dell’Associazione in segno di particolare gratitudine. Emanuele Ventura, d’altro canto, ha offerto un omaggio alla Banda ‘Don Giovanni Cipriani’ dichiarandosi entusiasta per i primi risultati raggiunti e annunciando, con commozione, l’estensione del sostegno economico ad altre realtà bandistiche del circondario al fine di realizzare una formazione musicale territoriale di respiro nazionale, che possa arrivare a pareggiare le grandi Bande dei corpi militari. Infine il dono del Sindaco Resta di una targa alla Banda consegnato nelle mani del M° Savino, il quale ha detto: “La Banda unisce, la Banda è cultura, socialità, integrazione”. Savino ha riposto speranze nella legge regionale di sostegno al mondo bandistico, l’unica in Italia, e ha chiesto alle istituzioni locali maggiore attenzione per la Banda cittadina, che non è un’orchestra di serie B, come ha anche detto tempo fa anche il M° Riccardo Muti in visita a Conversano.

Noi de ‘il paese’, da sempre attenti alle sorti della Banda dell’Oratorio, facciamo appello affinché l’istituzione educativo-musicale voluta da don Giovanni Cipriani, figlio illustre di questa nostra terra, torni ad avere quanto prima pieno uso della sua sede storica, naturale. Nell’attesa, sia dato modo ai bandisti di fare le prove in ambienti confortevoli, adeguati e non arrangiandosi dove capita. Lo meritano innanzitutto per il grande impegno, per il cuore che ci mettono. W la Banda!

Testo di Giovanni Lerede, foto di Fabio Zita

Didascalie foto: 1) Il M° Valerio Savino; 2) Vincenzo Perfido e Valerio Savino con Emanuele Ventura e Giovanna Giannandrea (Willy Green Technology); 3) il doveroso ‘grazie’ al fondatore don Giovanni Cipriani; 4) il Concerto bandistico ‘Don Giovanni Cipriani – Città di Turi’ al completo