Un canto dolcissimo dedicato alla Vergine, che attraversa secoli di storia della musica per raggiungere l’oratorio della chiesa di Maria Santissima Ausiliatrice, a Turi, dove il 21 maggio alle 20 il soprano Angela Lomurno terrà il concerto Ave Maria, accompagnato dal quintetto d’archi dell’Orchestra della Magna Grecia con arrangiamenti di Angelo Basile.
Promosso dall’Associazione Chi è di scena?! con il patrocinio del Comune di Turi, l’evento rientra nell’ampia programmazione del Festival del Belcanto, perla del panorama lirico pugliese alla sua XIV edizione, portato avanti dal clarinettista e direttore d’orchestra Ferdinando Redavid. Un concerto immaginato come un dialogo sublime tra il soprano e gli strumenti – Francesco Sacco (primo violino), Emanuela Di Palma (secondo violino), Gregorio Giamba (viola) e Piero Dattoli (violoncello) -, che si pone come fine la valorizzazione dell’oratorio e la sua ristrutturazione, grazie anche agli sponsor che sostengono l’iniziativa, come la Willy Green Technology.
Non casuale la scelta della preghiera più famosa al mondo nel mese che la liturgia dedica tradizionalmente alla Madonna. In quel “Χαίρε, Μαρία” (Kàire, Maria) – in greco “Rallegrati, Maria” – riportato nel Vangelo di Luca, è racchiuso il senso di un’iconografia vastissima, dall’ “Annunciazione” più antica della storia dell’arte, databile al III secolo d.C., che si trova a Roma, nelle catacombe di Priscilla. Così anche la musica, attraverso linguaggi diversi, ha immortalato la visita dell’Angelo Gabriele a Maria. Interessante il repertorio di Angela Lomurno, diplomata al conservatorio “Niccolò Piccinni” di Bari, una notevole esperienza concertistica in Italia e all’estero: si comincia con l’Ave Maria di Charles Gounod, composta nel 1859 sul tema del Preludio n. 1 in Do maggiore tratto dal I libro del Wohltemperirte Clavier (Clavicembalo ben temperato) di Johann Sebastian Bach. Si pensi che questa citazione ha contribuito, insieme alla straordinaria opera di Felix Mendelssohn Bartholdy, alla riscoperta, in tempi tutto sommato recenti, del compositore tedesco, a lungo dimenticato dopo la scomparsa nel 1750.
Appare curiosa l’origine dell’altrettanto nota Ave Maria di Franz Schubert: fu scritta nel 1825 come Ellens dritter Gesang, cioè “La terza canzone di Ellen”, parte di 7 lieder Op. 52 sul poema The lady of the Lake di Walter Scott, tradotto in tedesco da Adam Storck. Solo in seguito il lieder, dal grande potere evocativo, fu adattato al testo latino dell’Ave Maria e ancora oggi è eseguito in numerose celebrazioni, sebbene non sempre tollerato da alcuni puristi della liturgia.
In programma anche brani meno noti al grande pubblico, dall’essenza profondamente pugliese: ne sono esempi il Salve, Maria di Saverio Mercadante, compositore nativo di Altamura, o l’Ave Maria di Astor Piazzolla, re del tango argentino di origini tranesi, che, con sincera fede, ha dedicato alla Madre di Gesù una delle sue composizioni più belle.
Presentato da Rosita Rossi, il concerto, rientrante nel Piiil Cultura in Puglia – piano strategico regionale della cultura, sarà un’occasione per immergersi nella meraviglia senza tempo di un’invocazione tutta umana, che la musica e l’arte elevano fino al cielo stellato.
Sebastiano Coletta, Ufficio Stampa Festival del Belcanto (3336553236 – sebastiano.coletta@hotmail.it)
Serena Greco (3487649373 – grecoserenags@gmail.com)
Didascalie foto: 1) locandina del concerto; 2) Ferdinando Redavid, direttore; 3) Angela Lomurno, soprano
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