Le restrizioni dovute alle misure anti-Covid19 hanno condizionato anche i festeggiamenti in onore di San Rocco e della Madonna Addolorata ma non ne hanno compromesso la religiosità e la partecipazione. Ovviamente sono state adottate tutte le misure atte a evitare situazioni di rischio, ma l’evento è stato comunque molto sentito dai fedeli. Le due statue, care a molti turesi, durante il settenario sono state spostate dalla loro sede naturale presso la Chiesa di San Domenico alla Chiesa Madre, più capiente e più adatta a garantire il distanziamento sociale. La celebrazione conclusiva – officiata, come tutto il percorso spirituale della novena dall’Arciprete Don Giovanni Amodio con la partecipazione della Confraternita di Maria SS. Addolorata – è stata svolta nella centrale Piazza Silvio Orlandi, come accaduto nei vari appuntamenti precedenti in onore di Sant’Oronzo e, ancora prima, di San Giovanni Battista.
Don Amodio, in una predica accorata e intensa, ha ricordato l’importanza dei Santi, del loro sacrificio e spesso del loro tragico martirio nel nome di un’intensa fede e ha sottolineato come la Madonna, Maria madre di Gesù, può essere considerata la prima “martire” dell’era cristiana per la sofferenza e il grande dolore patito nel vedere il figlio suo sacrificato e ucciso per tutti noi cristiani. Un dolore che solo una mamma può provare e che fa di Maria un esempio terreno oltre che religioso. Riferendosi poi agli appuntamenti legati alle ricorrenze religiose prossime, Don Giovanni ha ricordato le feste settembrine di San Pio e dei SS. Medici prima di un lungo autunno e inverno pieno d’incognite dovute all’epidemia in corso, alla quale ha legato la figura di San Rocco, sempre invocato in occasione di peste, colera. Sarà proprio la figura della Madonna Addolorata, invece, a riaprire in aprile prossimo, in occasione del Venerdì Santo e del “Vieni, oh Maria!”, le processioni del nostro paese sperando e confidando che in quei giorni santi il difficile periodo sia alle nostre spalle. Al termine della celebrazione le due bellissime statue sono state ricollocate dai portatori e dalla Confraternita presso la Chiesa di San Domenico.
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