Tina Resta, all’indomani della clamorosa revoca delle deleghe ad assessori e consiglieri, dice la sua con la solita franchezza che i turesi hanno imparato ad apprezzare durante il difficile periodo del lockdown. «Ritengo che ogni cosa vada discussa ‘vis a vis’. La lettera dei quattro (il Sindaco si riferisce alla lettera firmata a luglio da Fabio Topputi, Teresa De Carolis, Teresita De Florio e Onofrio Resta, ndr) è stata solo un pretesto per mostrare i muscoli elettorali. Bene, invece, io credo che correttezza voleva che tutto dovesse essere discusso e se non si era d’accordo bastava togliere la fiducia al Sindaco.»
La situazione appare molto complicata a causa dei rapporti conflittuali tra i firmatari della lettera e il Sindaco: «È un logorio continuo – conferma Tina Resta – mai io non ho cambiali da pagare a nessuno, chiedo il rispetto dei ruoli.» Il Sindaco appare determinata a smascherare i giochi di palazzo che a poco più di un anno vorrebbero ribaltare il tavolo, facendo arrivare di nuovo il commissario non certo per il bene del paese. «Ho bisogno di capire chiaramente chi è con me e chi è contro di me. Per questo sono disposta ad avviare un dialogo a 360°, chiamando anche i consiglieri di Minoranza ad un comune senso di responsabilità senza inciuci o strategie.»
Il Sindaco richiama la sua Maggioranza, prima di tutto: «Se non ho una squadra che si coniuga al ‘noi’ non posso andare avanti. Ognuno si assuma le proprie responsabilità di fronte all’elettorato. Devo capire fino in fondo il senso di lealtà del mio gruppo.»
Com’è ormai abitudine, Tina Resta ci ha confermato che, dopo il giro di colloqui politici, intende mandare un video messaggio ai turesi perché, ribadisce, «non ho niente da nascondere, ma alla luce degli ultimi avvenimenti ed in un contesto generale così difficile, scelgo la trasparenza e per questo intendo capire chi ha voglia di rimboccarsi le maniche e chi no. Chiedo un maggiore impegno perché i progetti in cantiere sono tanti e sarebbe un danno alla comunità bloccarli.»
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