I 400 anni di Santa Chiara a Turi: processione e mostra le prime iniziative messe in atto dall’Arciconfraternita e da ‘Il Viandante’

Agosto è il mese dove noi turesi ci riuniamo con fede e devozione per le celebrazioni in onore di Sant’Oronzo, ma quest’anno c’è un motivo in più che ci deve portare ad essere coesi e coinvolti. Come già raccontato in precedenza sul nostro giornale, ricorrono i 400 anni dalla fondazione del Complesso dedicato a Santa Chiara nonché il 770° anniversario dalla sua morte; un appuntamento importante che merita di essere onorato con la fede che da sempre riponiamo nella Santa di Assisi e con partecipazione verso la riscoperta della chiesa, posta nel cuore più antico del nostro borgo, custode di arte e storia preziosa.

Era il 1623 quando furono poste le prime pietre che diedero vita all’austero convento claustrale delle Clarisse e all’annessa chiesa dedicata alla fondatrice dell’ordine: Santa Chiara. In preparazione all’11 agosto, giorno dedicato a Santa Chiara, nei giorni 8 – 9 e 10 m.c., abbiamo potuto assistere al devozionale triduo di messe celebrate all’interno della piccola e avvolgente chiesa che hanno visto la partecipazione di numerosi fedeli raccolti in preghiera. Il giorno della ricorrenza è stato solennizzato dalla funzione religiosa, celebrata da Don Giovanni Amodio, nel piazzale antistante la chiesa. Momenti coinvolgenti e sentiti che hanno emozionato i tanti presenti, sorpresi ed entusiasti di vedere l’effigie di Santa Chiara posta all’ingresso della chiesa, finalmente libera, alla luce del tiepido sole tardo-pomeridiano, davanti ai suoi fedeli. A seguire, la pregiata icona della Santa, sorretta sulle spalle dei portatori, ha percorso le vie cittadine in una processione che ha portato ai tanti cittadini turesi residenti nei diversi quartieri, benedizione e testimonianza di fede.

La statua-manichino risalente con molta probabilità alla seconda metà del XIX secolo, indossa un preziosissimo abito ricamato a fili d’oro che ne esalta la figura, sminuendone forse l’espressione dolce e delicata dipinta sul volto realizzato in legno. In una delle due mani lignee impugna una lanterna d’oro, frequente elemento iconografico che richiama proprio il suo nome Chiara, luminosa. La presenza eccezionale di questo oggetto di gran valore ci fa capire l’importanza e la solennità della celebrazione di questa ricorrenza storica.

I festeggiamenti religiosi sono stati realizzati grazie all’organizzazione dell’Arciconfraternita del Purgatorio a cui va anche il merito di aver promosso e organizzato il recupero di una fede e di un rito ormai andato in disuso nel nostro paese ma che merita di essere ripreso e portato avanti. Un grazie va anche al nostro Arciprete, Don Giovanni Amodio, che ha accolto con grande entusiasmo l’iniziativa celebrando riti sacri carichi di significati, al Comitato Feste Patronali e al gruppo dei portatori che hanno partecipato con grande devozione.

A segnare questa data storica è stata messa in atto un’altra importante iniziativa; l’Associazione “Il Viandante” con il prezioso supporto dell’Arciconfraternita del Purgatorio ha allestito una piccola area museale visitabile all’interno dei locali della Chiesa di Santa Chiara. Progetto fortemente voluto che ha l’obiettivo di far conoscere una parte dimenticata del nostro patrimonio artistico e che necessita di essere recuperato, valorizzato e reso fruibile. L’esposizione vede la presenza di oggetti carichi di significato che appartengono alla storia devozionale e religiosa del nostro paese. Le statue in mostra raccontano la fede dei nostri avi e custodiscono una storia inesplorata che sarebbe meraviglioso portare alla luce. Purtroppo le opere lignee riportano gravi segni di deperimento dovuti al tempo e al tarlo che si è insidiato in maniera massiccia e che rischia di compromettere per sempre le sculture.

L’area museale nelle prime aperture agostane ha visto un’ampia presenza di pubblico che si ringrazia per il supporto e per i feedback positivi. I partecipanti sono stati accompagnati dai volontari dell’Associazione “Il Viandante” alla scoperta della chiesa, dell’area museale e di una parte del primo piano, ovvero del corridoio dalle gelosie che fino a poco più di un secolo fa ha visto le clarisse assistere alle celebrazioni nascoste da sguardi esterni.

La chiesa di Santa Chiara è molto cara a noi turesi ed è viva nei ricordi di ognuno, immaginate quanto possa essere bello condividere insieme la memoria di chi ci è cresciuto con la conoscenza di storia, arte e vissuti che vi sono custoditi. Le prossime visite sono programmate nei giorni 1 – 3 settembre dalle 19.30 alle 22.00 e nelle tre serate della Festa del Borgo Antico organizzata dalla Pro Loco, ovvero l’8 – 9 – 10 dalle 19.30 alle 22.30, che vedranno anche l’organizzazione di tour nel centro storico il sabato e la domenica.

L’accesso l’allestimento museale prevede un contributo di 1,00€. Il ricavato sarà utilizzato per un primo intervento antitarlo sulle opere lignee che, come sopra indicato, necessitano di una urgente messa in sicurezza prima che sia troppo tardi.

Con il coinvolgimento di singoli cittadini potremo insieme essere fautori di un iniziale processo di recupero delle opere e un domani poterle vedere rinate nel loro corpo e nella loro storia. Se vogliamo che ci venga riconosciuto valore impariamo a darcelo per prima noi stessi; scopriamo il nostro patrimonio storico-artistico, osserviamolo attentamente e vedrete che ci racconterà chi siamo oggi; è solo dal passato che possiamo avere consapevolezza del nostro presente, dei valori in cui credere e della vita a cui vogliamo tendere. 

Angelica De Tomaso (foto di Fabio Zita)

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