Il nome Giovanni in ebraico vuole dire “Dio è propizio“. E per il Sindaco di Turi Giuseppe De Tomaso, alla sua prima cerimonia pubblica, l’aver varato la sua Amministrazione il giorno di San Giovanni è stato sì un fatto assolutamente casuale, ma sicuramente di buon auspicio per il lungo cammino appena intrapreso. Un auspicio – quasi una richiesta di protezione al Santo – pronunciato durante la bella cerimonia serale di consegna delle chiavi della città di Turi al Santo Patrono, cerimonia che quest’anno è tornata a svolgersi davanti al Municipio con accresciuta solennità.
Don Luciano Rotolo, sempre molto attento al corretto svolgimento del rito, ha infatti voluto che il Sindaco e la Giunta aspettassero davanti al portone del palazzo sede del potere laico l’arrivo della statua di San Giovanni Battista dalla vicina Chiesa Madre, sede del potere religioso.
Qui, appoggiato il Santo sul tappeto rosso srotolato dal portone al centro dello ‘stradone’, l’Arciprete in abito processionale, ha preso la parola e ha spiegato il valore simbolico del dono della chiave; poi è toccato al Sindaco parlare. “Nel nostro Sud – ha detto De Tomaso – è più sentita la ricorrenza dell’onomastico rispetto a quella del compleanno perché è ancora molto sentito il culto dei Santi“.
Prima di consegnare la chiave al nostro Patrono principale, don Luciano ha donato al Primo Cittadino un piccolo busto di Sant’Oronzo (il Protettore principale) sotto campana. Infine, il rito vero e proprio dell’apposizione al braccio dell’antica statua lignea della chiave d’argento con lo Stemma della città.
La processione del Santo ha poi ripreso il suo cammino accompagnata dal Gonfalone, dal Sindaco, dai Consiglieri, dai Sacerdoti e Diaconi, dal Presidente del Comitato Festa Patronale, dal Comandante dei Carabinieri, dalla Banda musicale cittadina, dalle Confraternite e dai fedeli.
Giovanni Lerede
Foto di Fabio Zita