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Addio a Vito Gagliardi, l’attore turese di “Lo chiamavano Trinità” e altre pellicole degli anni ’70

È scomparso a Roma all’età di 80 anni, dopo una breve malattia, Vito Gagliardi famoso soprattutto per aver recitato nel film del 1970 “Lo chiamavano Trinità” accanto a Bud Spencer e Terence Hill, ma anche in diversi ruoli in altri film che vanno dal 1969 al 1981, dal genere spaghetti-western alla commedia all’italiana, dal poliziottesco al fanta-horror. Di Vito ci eravamo occupati in un articolo del nostro magazine lo scorso anno, nel numero di luglio-agosto, proprio per ricordare il cinquantesimo anniversario del famoso film che lo vede in parte protagonista. Partito da bambino da Turi seguendo il lavoro del padre Beniamino, Vito Gagliardi si era trasferito a Velletri rimanendo folgorato dal cinema e dai set di Cinecittà. Iniziò dapprima come “cascatore” fino a ritagliarsi numerose particine in film accanto ai già citati Bud Spencer e Terence Hill ma anche, tra gli altri: Lino Banfi, Pippo Franco, Edwige Fenech, Franco Nero, anche con lo pseudonimo di Thomas Rudy. Il ruolo più emblematico resta comunque quello del bandito messicano Emiliano che, sorpreso a spiare Bambino (Bud Spencer) e Trinità (Terence Hill) intenti a colloquiare con una colonia di agricoltori e allevatori di bestiame su cui un ricco possidente del luogo voleva mettere le mani con la complicità dei banditi messicani, viene costretto a parlare. Il suo silenzio viene messo a repentaglio grazie ad una canna di pistola infilatagli nel naso da Bambino che lo convince così a tradire il suo capo Mezcal e rivelare i piani del cattivo di turno, il Maggiore Harriman. Scena che è diventata un vero e proprio cult del genere tanto da essere utilizzata in numerosi posters e quadri di fan e collezionisti. Il film fu vicecampione d’incassi nella stagione 1970-71 e ancora oggi è seguitissimo nei passaggi delle programmazioni televisive.

A dare la notizia della sua scomparsa è stata la pagina social del Comune di Fontana Liri, comunicazione poi ripresa dalla pagina locale di Frosinone provincia del quotidiano “Il Messaggero” attraverso un articolo del giornalista Gianpiero Pizzuti. Di Fontana Liri è originaria la moglie di Vito Gagliardi, la signora Enrica Paletta. Nel paese del frusinate Vito Gagliardi si recava spesso ed aveva espresso l’intenzione di lasciare Roma e trasferirsi nella tranquillità della loro casa nel piccolo comune di Fontana Liri. Lo scorso anno, in occasione dei 50 anni di un altro film celebre, “Per grazia ricevuta” con protagonista Nino Manfredi, il nostro Vito aveva accolto la moglie dell’attore Erminia ed il figlio Massimo Manfredi in quanto molte scene del film erano state girate proprio di fronte all’abitazione di Vito a Fontana Liri. In quell’occasione l’Amministrazione comunale aveva scoperto due targhe in ricordo di Nino Manfredi ed il sindaco del comune frusinate, Gianpio Sarracco, aveva espresso il desiderio di celebrare anche Vito Gagliardi-Thomas Rudy con la proiezione in piazza di alcuni suoi film negli eventi di quest’estate appena trascorsa. Il Covid prima e la malattia di Vito poi hanno bloccato il progetto in suo tributo. I funerali si sono svolti presso la Chiesa di Santa Maria dell’Addolorata a Roma il giorno 16 settembre. Desideriamo esprimere alla famiglia il nostro più sentito cordoglio e la nostra vicinanza. Ciao Vito.

Didascalie foto: in alto, la famosa scena del film “Lo chiamavano Trinità” con Bud Spencer, Terence Hill e Vito Gagliardi (Thomas Rudy); in basso, Vito Gagliardi nel 2020, con il sindaco di Fontana Liri, Gianpio Sarracco