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Festa della Repubblica 2023. Medaglia d’onore al sig. Michele Buonaccino, soldato di leva nella Marina Militare, deportato nei lager tedeschi dal 1943 al 1945

Il 1° giugno 2023, in occasione della Festa della Repubblica, presso la Prefettura di Bari, si è svolta la cerimonia di consegna di Medaglie d’Onore alla memoria di cinque reduci della seconda guerra mondiale, deportati nei lager tedeschi, decretata ai sensi della legge n. 296/2006 cioè di coloro che dopo l’8 settembre 1943 furono catturati e detenuti dai tedeschi e non accettarono l’adesione alla Repubblica Sociale Italiana (R.S.I.) o alle formazioni delle S.S. naziste.

Una medaglia d’onore è stata conferita al sig. Michele Buonaccino, nato a Polignano a Mare ma residente a Turi; a consegnarla al figlio, il prof. Osvaldo, ha provveduto il Prefetto di Bari, S.E. dott.ssa Antonia Bellomo, alla presenza del Sindaco di Turi, dott.ssa Ippolita Resta, del Comandante della Polizia Locale di Turi, dott. Nicola Leone, di autorità politiche regionali e provinciali e di un folto pubblico di parenti e amici dei premiati.

Il prof. Osvaldo Buonaccino d’Addiego, nel suo intervento non previsto dal protocollo, ha ringraziato per un dovuto riconoscimento alla memoria del proprio genitore e, pur visibilmente emozionato, ha voluto tracciare un breve profilo della storia del padre. Soldato di leva nella Marina Militare, partito nel 1938 all’età di 21 anni e destinato al Distretto di Pola, in Istria, fu poi trasferito a Patrasso, per dare manforte all’esercito italiano intento nella occupazione della Grecia. Il 9 settembre 1943, all’indomani dell’armistizio con il quale l’Italia dichiarava la propria volontà di uscire dal conflitto bellico, rifiutò di aderire alla richiesta di combattere nell’esercito tedesco e passare al servizio della neonata Repubblica di Salò, e pertanto fu fatto prigioniero e deportato in treno (con un viaggio durato circa un mese) in un Campo di Concentramento nei pressi di Berlino (Stammlager III D) dove rimase fino alla conclusione del conflitto; fece ritorno in patria solo il 17 ottobre 1945. La vita nel campo di prigionia fu durissima, segnata da violenze quotidiane e da privazioni indicibili che raccontava quasi giornalmente ai figli; questi, appena adolescenti, non gradivano ascoltare storie ritenute irreali, poco credibili, frutto solo di fantasiose ricostruzioni postume. E questo creava non poco sconcerto e dolore nell’animo del sig. Michele.

Gli studi universitari del figlio Osvaldo, in particolare sulla storia di quel periodo e sulla shoah, gli permisero di fare chiarezza e di conoscere la triste e drammatica realtà dei lager tedeschi. Il racconto del sig. Michele ha trovato puntuale riscontro in tutte le testimonianze dei deportati nei lager nazisti più tristemente famosi che ogni anno, in occasione del ‘Giorno della Memoria’, fino al 2017 sono stati ospitati dal prof. Osvaldo presso l’ITES “Sandro Pertini” di Turi, con l’intento di offrire agli alunni del triennio una occasione preziosa: conoscere la storia dalla viva voce dei protagonisti che avevano subito sulla propria pelle la crudeltà e disumanità tipica di ogni guerra. In questo modo, il prof. Osvaldo ha inteso fare ammenda del peccato di gioventù: quello di non aver creduto al proprio genitore.

Fabio Zita

Didascalie foto di Fabio Zita: 1) la consegna al prof. Osvaldo Buonaccino d’Addiego da parte del Prefetto di Bari e del Sindaco di Turi della medaglia d’onore; 2) la medaglia; 3) foto di gruppo dei familiari di Michele Buonaccino, con il sindaco di Turi Ippolita Resta e il comandante della Polizia Locale Nicola Leone.