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Lilli Susca (PD): “Lavoratori stagionali come Gramsci. Tina Resta rifiuta 4,8 milioni del PNRR”

La consigliera di minoranza, nonché segretario cittadino del PD, Lilli Susca scrive un post su facebook per stigmatizzare l’atteggiamento di totale chiusura ‘ideologica’ dell’Amministrazione di Tina Resta sulla questione dell’accoglienza dei lavoratori stagionali, così come già avvenuto per il ‘Progetto Gramsci’.

“Oggi 9 dicembre – scrive la consigliera Susca – tre giorni prima della scadenza per la presentazione di un’idea progettuale, la sindaca Resta rivela ai componenti del tavolo tecnico che la sua maggioranza è contraria: in questi due giorni si è confrontata con i consiglieri di maggioranza e loro hanno risposto compatti che quel finanziamento di 4 milioni 800 mila euro non lo vogliono. Il 29 marzo scorso fu firmato un documento che vedeva Turi fra i comuni destinatari di un finanziamento complessivo di 200 milioni di euro per combattere il fenomeno del caporalato e degli insediamenti abusivi. Lo sanno dal 29 marzo e la sindaca consulta la sua maggioranza solo adesso?”.

“Fin dall’inizio – continua la Susca – la sindaca si dichiara intenzionata ad accogliere il finanziamento e, di conseguenza, si dice favorevole all’istituzione di un tavolo tecnico per arrivare pronti alla consegna prevista per questo dicembre. Un tavolo tecnico che avrebbe dovuto dare voce a tutti i soggetti coinvolti. Questo è ciò che sembra, ciò che vuole far credere. Invece, cosa succede? Che il tavolo tecnico in realtà è un tavolo politico a cui sono invitati solo i consiglieri. Totalmente ignorati i produttori agricoli, commercianti e forze dell’ordine, associazioni di volontariato e cooperative che si erano occupate di accoglienza in passato. Succede anche che lo stesso tavolo ‘politico’ viene da subito svuotato di contenuto e di funzionalità. Primo perché viene convocato solo quattro volte e poi perché non viene chiesta alcuna reale collaborazione. È semplicemente uno sparuto pubblico davanti al quale recitare l’ennesima farsa. Farsa questa che vede come protagonista indiscussa la sindaca che, imperterrita, continua a sostenere che il finanziamento deve essere accolto, come co-protagonista l’ingegner Di Bonaventura, che durante l’incontro del 22 novembre, illustrava la sua idea progettuale, peraltro assolutamente condivisibile, come comparse i consiglieri di maggioranza presenti che non battevano ciglio lasciando credere che fossero disposti ad accettare la deriva inclusiva della sindaca. Ma la farsa ad un certo punto deve rivelare la verità. E la verità è che da sempre, fin da quel 29 marzo, era chiaro che questa Amministrazione avrebbe rifiutato il finanziamento. Ma la sindaca, come da copione già recitato in precedenza – vedi progetto Gramsci – proprio non ce la fa a non recitare il ruolo della progressista, forse perché essere assimilata alla sua maggioranza evidentemente reazionaria non le piace, non la fa star bene. E così recita, finge, prende per i fondelli, fino alla fine, fino a farmi sbottare e abbandonare il tavolo sbattendo la porta. 

Alla sindaca e a tutta la sua maggioranza manca il coraggio delle proprie idee. Avrebbero dovuto dirlo subito, evitando anche di costituire il tavolo tecnico”. 

La consigliera Susca termina il suo post chiedendosi: “E adesso che anche questo finanziamento è andato perso mi chiedo: come pensano di affrontare le prossime stagioni cerasicole? Se non vogliono accettare il sostegno delle istituzioni rifiutando un finanziamento così cospicuo, come affronteranno il problema? Dove alloggeranno i lavoratori stagionali? In villa? Nei giardini privati? Oppure pensano di avere la bacchetta magica con cui far scomparire il problema? Staremo a vedere”.

Le foto: in alto l’accampamento dei lavoratori stranieri stagionali 2022 presso il campo sportivo; in basso, la consigliera comunale di Minoranza Lilli Susca

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Angelo Palmisano passa a ‘Fratelli d’Italia”. Lilli Susca e Paolo Tundo lasciano ‘Patto per Turi’ di cui Palmisano è capogruppo

Da confusione nasce confusione. Oltre la terremotata Maggioranza intorno a Tina Resta, anche l’Opposizione fa la sua bella parte. Angelo Palmisano, capogruppo consiliare di Minoranza per “Patto per Turi”, si è schierato apertamente con “Fratelli d’Italia” nella campagna elettorale appena conclusa. Una dichiarazione di appartenenza sorprendente, un cambiamento di intenti improvviso, ma ognuno è libero di danzare come vuole nella politica di oggi. Le prime famose domande sorgono comunque sempre spontanee: dove si collocherà Palmisano, da ora in poi, in Consiglio Comunale? siederà di qua o di là? Lo diciamo perchè FdI è anche forza al governo della nostra città? Che senso avrebbe rimanere contemporaneamente anche all’Opposizione? Passerà in Maggioranza tanto per aumentare il disordine e il disastro?

Tutto questo bel macello viene fuori ufficialmente nella seduta del Consiglio Comunale del 28 settembre scorso. Alla luce della nuova situazione, Lilli Susca e Paolo Tundo, consiglieri di Minoranza, decidono di non condividere più le sorti di “Patto per Turi” il cui capogruppo Palmisano, nonché persona voluta tre anni fa dal ‘Patto’ come candidato-Sindaco, ha fatto altre scelte, ha messo in essere altri progetti, nettamente in contrasto con il programma politico rappresentato (solo sulla carta) nelle scorse amministrative. Susca e Tundo lasciano così il ‘Patto’ per chiarezza politica e passano ovviamente al ‘Gruppo Misto’: “Mi aspettavo – ribadisce Lilli Susca – che da parte del capogruppo Palmisano ci fosse stata una riflessione opportuna, la volontà leale di fare chiarezza. Ma così non è stato e quindi di conseguenza tocca a me e a Paolo Tundo rimettere in ordine la faccenda, differenziarci dal coordinatore Palmisano e passare al Gruppo Misto”.

Poi, come se questo non bastasse, fanno già pensare seriamente le prime sollecitazioni di Palmisano alla Maggioranza a cui chiede di fare chiarezza a sua volta (stiamo freschi!!). Così come lasciano il tempo che trovano le dichiarazioni di Topputi, sostenitore del Partito Democratico nella campagna elettorale appena conclusa, ma membro attivo contemporaneamente pure di Maggioranza consiliare. La sua idea di assoluzione per sé sta nel fatto che alle Amministrative le liste ‘civiche – da lui definite vagamente, come se ‘civiche’ fosse sinonimo di passepartout – possano includere Destra e Sinistra a discrezione dei partecipanti. Un po’ come quando si giocava a pallone per strada dove l’importante era fare numero. Ma questa è una idea assolutamente irricevibile in politica, una idea di assoluto interesse e convenienza; ragione dello stesso marasma che sta alla base del nostro teatrino comunale quotidiano.