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Il monumento a Gramsci installato a Bari. Capolavoro di analfabetismo di Tina Resta

Il famoso ‘monumento’ rifiutato dedicato a Gramsci ­– che si doveva collocare a Turi nella nostra villa grande, opera di Alfredo Pirri, artista italiano di fama internazionale – diventerà invece un’attrazione permanente dell’Edificio “F” sede del Polo Bibliotecario Regionale presso l’ex Caserma Rossani a Bari. La presentazione dell’opera già installata, chiamata “Compagni e Angeli”, è stata mostrata giovedi mattina 23 novembre 2023 in anteprima alla stampa, alla presenza del Presidente del Consiglio Regionale Loredana Capone; Grazia Di Bari, consigliera delegata alla Cultura della Regione Puglia; Aldo Patruno Direttore del Dipartimento Turismo, Economia della Cultura e Valorizzazione del territorio della Puglia; Ines Pierucci, assessora alle Culture del Comune di Bari. Evento introdotto dallo stesso artista Alfredo Pirri, già autore della ‘Sala Cielo’ al Kursaal Santalucia, dove nel pomeriggio della stessa giornata ha tenuto una lectio magistralis aperta al pubblico proprio su “Compagni e Angeli”.

E in virtù di questo lieto annuncio sentiamo il dovere di ringraziare la nostra Sindaca, la sua Amministrazione, i pessimi suggeritori al seguito, per aver respinto l’opera e averla dirottata di fatto a Bari – dopo avere pure bocciato scelleratamente i finanziamenti gratis allegati (850.000 euro!!!) per risistemare la villa intorno. E diciamo grazie al nostro primo cittadino anche per la bella figuraccia da noi rimediata nel territorio – e oltre – come fossimo realmente un paese pieno di asini e caproni. Infine grazie, soprattutto, per aver impedito a Turi di fare passi avanti in un’ottica di promozione nazionale e internazionale (Turi-Tirana-Montenegro). Tanto che basterebbe questo gran capolavoro di analfabetismo, di ottusità, a farci capire da quali politici dozzinali e incapaci siamo guidati.

Rifiutare il monumento a Gramsci, e relativi finanziamenti regionali in omaggio, rimarrà per sempre lo spreco più clamoroso e più premeditato di tutta la Storia amministrativa turese, con tanto di nome e cognome degli autori, nonostante dicano che ci siano stati impedimenti esterni (pretestuosi) e lungaggini burocratiche (furbastre) messe invece in atto da Sindaco e Assessori per ostacolare giorno dopo giorno la realizzazione artistica di Alfredo Pirri. Così come non vorremmo mai sapere che si sia trattato di un grossolano rifiuto culturale non confessato per Gramsci, da parte della Maggioranza di centrodestra, forse dovuto a un fastidio ideologico decisamente fuori dal tempo. Fuori da ogni intelligenza.

E, tanto per finire, ci giunge pure voce che Bari ringrazi Tina Resta dal profondo del cuore. Loro hanno una ricchezza in più da mostrare al mondo. Noi invece al mondo possiamo solo esibire una grande occasione persa, una ennesima conferma di arretratezza e di misera ignoranza. Se questa è Turi.

Raffaele Valentini

Didascalie foto: 1) Foto davanti all’installazione artistica “Compagni e Angeli” dedicata a Gramsci. Da sx: Grazia Di Bari, Loredana Capone, Alfredo Pirri, Aldo Patruno; 2) l’artista internazionale Alfredo Pirri; 3) il rendering del monumento dedicato a Gramsci come doveva apparire nella villa comunale di Turi se non ci fosse stato il gran rifiuto.

Il presidente Napolitano all'uscita dal Carcere ridotta

5 novembre 2011: il Presidente Giorgio Napolitano è a Turi per rendere omaggio a Gramsci e Pertini

Ho reso omaggio a Gramsci nella cella in cui fu ristretto penosamente per tanti anni. Ricordo bene che in questo carcere fu rinchiuso anche Sandro Pertini e rammento la sua vicinanza a Gramsci in quei momenti drammatici. È un luogo altamente simbolico al quale sono stato contento di poter rendere ancora una volta un tributo di gratitudine e di commozione. È il commento del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano trasmesso ai tanti giornalisti che l’attendevano al portone del Carcere di Turi in una soleggiata mattinata del novembre 2011. Il Presidente, in viaggio verso Conversano per un convegno aveva espresso il desiderio di fermarsi nel nostro paese e salire per la seconda volta alla cella di Antonio Gramsci.

Oggi, a pochi giorni dalla scomparsa del Presidente Emerito, quelle parole e quella visita, compiuta in forma privata insieme alla moglie Clio, ritornano alla memoria di chi quell’evento l’ha vissuto da spettatore. Dedicammo la copertina a quella visita innanzitutto perché si trattava del Presidente della Repubblica ma il nostro intento era un altro: sottolineare la singolarità di Turi, cioè di un piccolo Comune fra i tanti della nostra Nazione che ha avuto l’onore della visita di ben due Presidenti: nel 1980 Sandro Pertini, prigioniero insieme a Gramsci e a tanti altri antifascisti negli anni della dittatura, e poi Napolitano. Turi crocevia ideale delle storie di tre grandi esponenti della Sinistra italiana e dell’antifascismo, un riferimento ‘simbolico’ forte agli ideali di libertà che il nostro paese non ha inteso finora ben evidenziare con significative e durature iniziative, anzi respingendone alcune, con grave danno per la nostra comunità.

Ma torniamo al ricordo di quella visita e di quell’uomo di altissima statura politica e morale – stimato da tutti come si è potuto notare durante la cerimonia funebre – riprendendo dal nostro archivio la cronaca che Nicola D’Addabbo – allora giovane collaboratore, oggi affermato architetto in giro per il mondo – ebbe l’incarico di scrivere per ‘il paese’. (Giovanni Lerede)

5 novembre 2011 • Le pagine di cronaca turese sono state piacevolmente sconvolte da un evento che ha valicato i confini comunali ed è riuscito ad attirare l’attenzione dell’Italia intera. Dopo Sandro Pertini, Turi ed i Turesi hanno avuto l’onore di ospitare un altro Presidente della Repubblica,  Giorgio Napolitano. A differenza di Pertini, la cui visita densa di emozioni e ricordi culminò con l’assegnazione della cittadinanza onoraria, il nostro 11° Capo dello Stato si è potuto fermare per soli 15 minuti qui da noi, prima di ripartire alla volta di Conversano per concludere lì i suoi appuntamenti pugliesi, con la manifestazione organizzata per il 90° anniversario dalla scomparsa dell’Onorevole Giuseppe Di Vagno, martire antifascista.

Una sosta breve ma intensa quella turese, che ha avuto come palcoscenico il nostro carcere, definito da Napolitano stesso – molto emozionato – “un luogo altamente simbolico”. Una definizione che ben descrive un crocevia della Storia tra le cui poderose e drammatiche mura ha avuto la (s)fortuna di ospitare due uomini eccellenti come Gramsci e Pertini, vicini di cella dal ’30 al ’32, rinchiusi per le stesse identiche colpe: l’amore per la patria e il desiderio di libertà contro qualsiasi forma di oppressione. Nel 1980, Pertini, durante la sua visita ufficiale da Capo dello Stato, visitò da solo la stessa cella e si sedette commosso sul letto che era stato del suo amico Antonio. E ancora – per un’altra straordinaria casualità del destino – Napolitano stesso nel ’76, durante la sua prima visita a Turi, appena nominato portavoce del Partito Comunista Italiano, incontrò di fronte alla casa di reclusione il “cavallo di razza” della DC, Aldo Moro, durante una campagna elettorale. Uomini ed eroi che hanno cambiato la storia dell’Italia, ai quali si voleva rendere omaggio, il giorno della visita presidenziale, con una piccola mostra fotografica (organizzata dal Centro Studi turesi ‘Aldo Moro’) intitolata “L’Italia democratica nel periodo dal 1950 al 1980”. Una mostra ospitata in una struttura provvisoria, posta di fronte al Monumento ai Caduti. E, infatti, stando al programma, Napolitano avrebbe dovuto apprezzare le foto esposte subito dopo la visita al carcere, tanto che proprio accanto all’ingresso del gazebo si erano assiepati i nostri consiglieri e assessori comunali, desiderosi di poter avvicinare per un attimo il Presidente, in un numero che nemmeno nei più importanti consigli comunali si era mai raggiunto. Gli eventi, però, hanno preso una piega diversa. Napolitano non è andato verso la mostra ma si è inaspettatamente diretto verso un gruppo di alunni festanti, a cui ha regalato sorrisi e strette di mano, mentre gli unici “senior” che sono riusciti ad avvicinarlo sono stati il Sindaco Gigantelli ed il prof. Filomeno, l’ex-Preside della Scuola Media turese (rappresentante del Centro Studi ‘Moro’). Filomeno ha donato un folder contenente tutto il materiale prodotto dalle Poste, con relativo annullo filatelico, presentato a Turi nel 2003 per celebrare l’87° anniversario della nascita dello statista pugliese assassinato dalle Brigate Rosse.

Alla fine tutto è andato per il meglio. Tantissima gente euforica tra la nostra villetta dei Caduti e il carcere. Compreso un pittoresco fuoriprogramma a cura di uno spettatore armato di megafono che ha compiuto un gesto premonitore urlando “Presidente, liberaci da Berlusconi!!”, riconoscendo in Giorgio Napolitano l’unica figura degna di rappresentare l’Italia e gli Italiani. L’unica figura istituzionale in grado di pensare seriamente al nostro ingarbugliato futuro. Già ingarbugliato a cominciare da questo convulso presente.

Nicola D’Addabbo

Didascalie foto: 1) Il Presidente Napolitano e la Direttrice del Carcere nella cella di Gramsci (sito Quirinale); 2) il Presidente Napolitano all’uscita dal Carcere con il sindaco Gigantelli (foto Giovanni Palmisano); 3) il Presidente Napolitano saluta i ragazzi che lo aspettano all’uscita del Carcere (sito Quirinale)

Presentazione-Progetto-Gramsci-maggio-2021-manifesto

Fine del Progetto Gramsci e riqualificazione Villa comunale. L’Amministrazione rinuncia a 850.000 euro per sue lentezze e incapacità

Come volevasi dimostrare! Il Progetto Gramsci del 2017 è arrivato al capolinea o, meglio dire, a fine corsa l’hanno spinto i nostri attuali Amministratori. Politicanti impegnati più a darsi reciprocamente i calci sotto il tavolo (con finte dimissioni) che a curare la vita attuale e futura di questa città.

“Infausta vicenda” l’ha definita Aldo Patruno dalla Regione Puglia, nella lettera del 12 aprile scorso (che qui pubblichiamo) con la quale si esclude definitivamente Turi dal Progetto per mancata adesione. E infatti c’è qualcosa di strano – non di inspiegabile – in questa congiura turese per niente segreta. Vicenda gestita con tanti tentennamenti, lentezze e perplessità; obiezioni generate volutamente a catena da altre obiezioni. Finché, di fatto, facendo trascorrere i tempi previsti, lorsignori del Comune hanno scelto di rinunciare a una evidente qualificazione culturale della nostra città, a prospettive di sviluppo e ammodernamento del nostro assetto urbano, respingendo 850.000 euro già stanziati che invece avrebbero dato aria a questo posto. Il monumento a Gramsci (e i finanziamenti) adesso verranno dirottati nell’area dell’istituendo Polo Bibliotecario Regionale presso la ex-Caserma Rossani di Bari. Che gran successo per Turi! I paesi vicini ci rideranno appresso!

L’amareggiata lettera di Aldo Patruno, che pubblichiamo per intero, fa l’analisi del percorso dell’Amministrazione Resta. Un atteggiamento politico deludente e miope, tipico di una mentalità conservatrice chiusa a riccio, in un paese che preferisce privilegiare interessi spiccioli, ama l’effimero fine a se stesso, i colpi di fumo immediati con tanto di fascia tricolore addosso. Un paese che, giorno dopo giorno, sceglie di rimanere sempre più fermo e sempre più isolato dal resto del territorio, incapace di guardare oltre le proprie mura. Non c’è che dire. Prendiamo atto! E pertanto diciamo: “Grazie tantissime, Sig.ra Sindaca. Siamo tutti riconoscenti per questa ennesima occasione persa”.

La lettera del dott. Patruno, Direttore Dipartimento Turismo, Economia della Cultura e Valorizzazione del Territorio della Regione Puglia

Al Sindaco del Comune di Turi (12 aprile 2022), prot. AOO_004/002203

OGGETTO: Programma Interreg IPA CBC Italy‐Albania‐Montenegro 2014/2020 ‐ Progetto tematico “3C– Cross‐border exchange for the development of Cultural and Creative industries” ‐ Comunicazioni

Gentile Sig.ra Sindaca, con riguardo al progetto tematico emarginato in oggetto, ed in particolare alle previste azioni di installazione dell’opera/monumento ispirata ad Antonio Gramsci dal titolo “Compagni e Angeli”, a cura dell’artista di fama internazionale Alfredo Pirri, e di connessa riqualificazione delle Piazze Sandro Pertini e Aldo Moro in Turi, si rappresenta quanto segue.

Pur avendo acquisito il favorevole parere preventivo della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Bari, il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria – Provveditorato regionale per la Puglia e la Basilicata, con nota del Provveditore regionale (Protocollo m_dg.DAPPR22.01/03/2022.0011983.U. Pratica 271, ns protocollo in entrata n. 1329 del 04/03/2022), ha negato il nulla osta, evidenziando, diversamente da quanto concordato per le vie brevi in numerosi incontri istituzionali e tecnici, che la presenza stessa dell’installazione artistica (in luogo dei bagni pubblici esistenti) pregiudicherebbe le esigenze basilari di sicurezza della struttura penitenziaria, nonostante gli adeguamenti e le nuove soluzioni progettuali cui questa Amministrazione ha lavorato alacremente negli ultimi mesi, attenendosi rigorosamente alle indicazioni e agli indirizzi tecnici forniti dallo stesso Provveditorato regionale.

In considerazione del suddetto diniego e del lungo tempo trascorso per addivenire all’approvazione, da parte del competente Ente locale, di un livello di progettazione utile all’acquisizione dei prescritti pareri, che ormai non lascia più margini temporali per ulteriori revisioni, sono mio malgrado a comunicarLe con la presente che, sentita la competente Autorità di Gestione e il Joint Secretariat del Programma Interreg IPA CBC Italy‐Albania‐Montenegro, allo stato attuale non sussistono più le condizioni minime – temporali, tecniche e operative – per consentire la realizzazione del progetto entro i termini improrogabilmente fissati dal programma.

La medesima Autorità di Gestione, al fine di evitare il decommitment del progetto, con la perdita dell’intera dotazione finanziaria e gravi penalizzazioni per la Regione Puglia in vista del nuovo ciclo di programmazione 2021‐2027, ha invitato questo Dipartimento a predisporre un piano alternativo che, salvaguardando ispirazione iniziale e obiettivi strategici, ne consenta comunque l’attuazione, anche in altro luogo/sito, purché nei termini e alle condizioni date.

Alla luce di quanto sopra rappresentato, questo Dipartimento si è attivato – di concerto con la Fondazione Gramsci e la Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Puglia – per ricondurre l’iniziativa nell’ambito dell’istituendo Polo Bibliotecario Regionale presso la ex Caserma Rossani in Bari.

Resta inteso che, nel perseguimento dell’obiettivo primario di valorizzare la memoria e il pensiero di Antonio Gramsci – a partire dall’occasione dell’80° anniversario della sua morte, da cui l’iniziativa “Compagni e Angeli” ha preso le mosse oltre quattro anni fa (2017), il progetto – così come rimodulato

– prenderà in debita considerazione ogni possibile connessione materiale e immateriale con il Carcere di Turi ove Gramsci fu detenuto, nelle more che maturino le condizioni per una effettiva valorizzazione del bene, in quanto appartenente al patrimonio culturale nazionale, e del suo intorno, rispetto al quale è comunque stata sviluppata una progettazione di elevato livello qualitativo che resta a disposizione della comunità Turese.

Nel significarLe il grande rammarico – anche personale – per gli esiti infausti di questa vicenda, l’occasione è gradita per rinnovarLe i saluti più cordiali e porgere a Lei e alla sua comunità i migliori auguri di Buona Pasqua.

Il Direttore Aldo Patruno

Didascalie foto (dall’alto): 1) rendering dell’installazione artistica di Alfredo Pirri che doveva essere collocata nella Villa comunale di fornte alla cella di Gramsci; 2) la sindaca Resta con Alfredo Pirri, Beppe Vacca, l’Ambasciatrice d’Albania e Aldo Patruno alla presentazione del progetto all’Auditorium di Roma; 3) disegno dedicato a Gramsci dai detenuti della Casa Circondariale di Siena (2015).