
L’arch. Pino Giannini ci manda una lettera, una lettera aperta pubblicata sul sito on line de “il paese”, perché tutti possano leggerla. Sono le sue osservazioni sul cosiddetto “Progetto Gramsci” che coinvolge, in parte, la nostra villa. È un parere chiesto al professionista dal Sindaco, come l’architetto stesso chiarisce. Ed è la sua posizione da tecnico, già intervenuto nei primissimi anni 2000 sulla stessa area.
Altrettanto pubblicamente rispondo, come Direttore destinatario della lettera, perché altri leggano il confronto civile e civico. Perché credo che ci sia molto ‘non detto’ nell’affrontare la questione. Non c’è nessuna valenza ideologica nell’essere a favore di quest’opera. Ideologico, se mai, è proprio il suo rifiuto. Infatti: se usassimo questa stessa riduttiva categoria di pensiero dovremmo dire che è anche ideologico aver creato la lapide monumentale ad Aldo Moro a San Giovanni, e relativa piazza? Aver intitolato piazza e Istituto Tecnico a Sandro Pertini? Aver collocato le statue della santa devozione qui e là? Ma, procediamo per passi, per farci capire.
- STORIA
2018 – Si concretizza il “Progetto Gramsci”, dopo precedenti relazioni tra Regione e Sindaco Coppi uscente
- 19 luglio (delibera di indirizzo del Commissario Cantadori)
- 2 ottobre (delibera di conferma del Commissario Cantadori)
- 15 giugno – progetto ufficiale definitivo dalla Regione Puglia
- MAGGIO/GIUGNO SI INSEDIA LA GIUNTA RESTA (dopo elezioni)
- INCONTRI NUOVA GIUNTA CON REGIONE sul tema

2019
- 1° novembre. Il Sindaco Tina Resta (entusiasta) è a Roma all’Auditorium della Musica alla presentazione del Progetto “Compagni e Angeli” con Alfredo Pirri (artista del progetto), prof. Beppe Vacca (già direttore Istituto Gramsci) – ambasciatore d’Albania Anila Bitri Lana – funzionario Regione Puglia Aldo Patruno (foto pubblicate su “il paese”)
- LOCKDOWN. “Non abbiamo potuto più organizzare i previsti incontri con i cittadini per renderli consapevoli del progetto già avviato”. [TINA RESTA “il paese” giugno 2021]
2020
ESTATE
- “La Regione mi chiede di incontrare le autorità del Carcere perché è necessario far entrare i tecnici incaricati nella cella di Gramsci per rilevarne le dimensioni, utili alla realizzazione della struttura esterna. Nello stesso periodo dagli uffici regionali è arrivata altra documentazione. Vertici regionali e Ministero di Grazia e Giustizia si stanno confrontando per trovare una soluzione. Il Sindaco di Turi c’entra molto poco in quanto trattasi di una questione normativa”. [TINA RESTA “il paese” giugno 2021]
2021
- venerdì 21 maggio. Alle ore 18.30 in Piazza Gonnelli (dopo averlo annunciato con manifesti pubblici) il Comune di Turi presenta alla comunità cittadina il progetto di riqualificazione degli ampi spazi della Piazza Sandro Petrini a Sud e Piazza Aldo Moro a Est del carcere, e l’installazione dell’opera “Compagni e Angeli”. Progetto interamente finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del Progetto di cooperazione transfrontaliera Italia-Albania-Montenegro, di cui il Dipartimento Turismo, Economia della Cultura e Valorizzazione del Territorio della Regione Puglia è partner.
- Il progetto ha rilievo internazionale con due professionisti di altissimo spessore (vedi in seguito). E coinvolge: Turi per l’Italia – Tirana per l’Albania – Podgorica per il Montenegro.
- L’opera è stata progettata dall’architetto del paesaggio il portoghese Joao Ferreira Nunes (docente all’Instituto Superior de Agronomia Universidade Técnica de Lisboa dal 1991 e all’Università I.U.A.V. di Venezia, al Politecnico di Milano, al Politecnico di Torino, alla Sapienza – Università di Roma, alla Facoltà di Architettura di Alghero e all’Accademia di Architettura di Mendrisio, Svizzera).
- La creazione artistica è di Alfredo Pirri (ha insegnato alla Bezalel Academy of Arts and Design di Gerusalemme, alla Sapienza – Università di Roma, ed è stato docente di pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Urbino, di Palermo e presso l’Accademia di Belle Arti di Frosinone. Nel 2015/2016 è stato Advisor in Visual Art per l’American Academy in Rome).
- Giugno. Per capirci di più, si istituisce una Commissione Consiliare di studio per analizzare più da vicino il Progetto, presieduta dal consigliere di minoranza prof.ssa Lilli Susca.
- L’arch. Comunale Del Rosso conferma la possibilità di fare richiesta agli autori del progetto per quanto riguarda modifiche, accorgimenti da apportare dopo l’approvazione stessa del Progetto.
- 15 luglio. Incontro tra quattro componenti della Commissione Consiliare, l’architetto del paesaggio Joao Nunes, Alfredo Pirri, l’architetto Sportelli (tecnico della Regione Puglia), Del Rosso responsabile Ufficio Tecnico Comunale. Il Sindaco è assente per motivi personali. Si cerca di valutare le perplessità turesi al progetto (vialetti in terra battuta/meglio lasciare il basolato preesistente, problemi di irrigazione, timore che vengano tagliati alberi, scala a chiocciola/da vietare accesso e solo simbolica, altezza eccessiva della siepe/a 2 metri ricrea di fatto il muro di cinta del carcere, aumento del numero delle panchine con lo schienale. In più si suggerisce la creazione di un’area dove poter allestire un palco di media grandezza e un’area verde che valorizzi il Monumento ai Caduti più in là). I progettisti si mostrano disposti ad accogliere le possibili modifiche.
- Ma intanto si continua a tergiversare, si chiama in causa questo o quell’altro ente a esprimersi. Si ha bisogno di capire ancora meglio o forse si sta prendendo tempo?
2022
- «La sospensione della Commissione di studio sul “Progetto Gramsci” è stato un bel pasticcio. Ho chiesto di ritornare in Consiglio affinché fosse la politica a decidere e non si delegasse la scelta ad una Commissione, presieduta da un consigliere che non è nemmeno della Maggioranza. Non si può andare avanti così – incalza – stiamo facendo il gioco dell’Opposizione che, di volta in volta, tira fuori la carta vincente e fa scuola» [ONOFRIO RESTA – “il paese” – gennaio/febbraio 2022]
- RIASSUMENDO
- Un progetto interamente finanziato da fondi europei/Regione Puglia (e non dalla Federazione Comunista di Bari). La Regione committente decide per proprio conto – visto che pagano di tasca propria – quali sono i tecnici da incaricare, da investire per l’opera (Nunes – Pirri).
- ideologico = aggettivo dal significato specifico, ristretto, utilizzato per indicare dottrine e movimenti politici precisi (comunismo, nazismo, fascismo ecc.). Vedi TRECCANI
- Si cerca di valorizzare Gramsci (e lo spazio intorno) e come si può capire questo non ha un intento ideologico perché prima di tutto non si capisce da dove si possa dedurre che l’opera abbia connotazione ideologica. Il progetto invece vuole rendere omaggio ad Antonio Gramsci, che accidentalmente ha incrociato la vita di Turi (nome della nostra città diffuso a livello internazionale, legato proprio ai “Quaderni dal Carcere”, per esempio) e riqualificare la zona in pieno degrado. L’opera progettuale e artistica, come si è detto più volte, esprime il bisogno di ricordare Gramsci non attraverso un “monumento celebrativo” ma realizzando un luogo pubblico, caratterizzato dalla presenza dell’arte che abbia un valore civico e simbolico, e che contribuisca attivamente al rinnovamento urbanistico della città
- Gramsci è un intellettuale, pensatore, uomo di cultura italiano studiato e rispettato in tutto il mondo, fino in America, in Giappone ecc.). Meno che a Turi.
- OSSERVAZIONI
“Le condizioni della villa alla vigilia degli interventi degli anni novanta erano decisamente inaccettabili. Il verde lasciato a se stesso e poco curato aveva il sopravvento sull’architettura e un forte squilibrio fra la parte centrale e quella retrostante, verso il carcere ne faceva un polmone verde ma da riorganizzare e riconsegnare alla comunità turese” dice giustamente l’arch. Pino Giannini progettista della bella trasformazione di 20 anni fa.
- Ma non sono altrettanto inaccettabili le condizioni di degrado attuale (degrado di molti anni), di non curanza, di verde raro, di aiuole verdi sparite, di alberi lasciati a seccare ecc.? Lasciamo tutto così come è malridotto piuttosto che ‘cedere’ al presunto progetto ideologico? Respingiamo il finanziamento per opere di riassetto cittadino?
- Ma le cose che ci appartengono si fanno ridurre così come sono state malridotte?
- Anche nel ’90 ci sono state contestazioni di fondo su quel rifacimento. Nonostante tante belle intuizioni di quel rifacimento, non tutto è stato accettato di buon grado (basti ricordare, per esempio, la delusione di molti nel vedere cancellata la vecchia fontana ad archi che campeggia in molte foto di famiglia). Le novità a volte fanno storcere troppo il naso in questo paese, per tanti motivi.
- Intanto chiedo per capire: Abbiamo motivi per dire che la villa secondo il nuovo progetto non sarà più luogo di aggregazione e cancellerà i sentimenti di appartenenza? Che si svuoterà del suo significato sociale?
- CONCLUSIONI. TRE COSE
Rispetto al cosiddetto e controverso “Progetto Gramsci” della Regione per riqualificare l’area, si possono dire tre cose essenziali, liberamente e legittimamente, visto che la villa è di proprietà Comunale.
- CI PIACE. PUNTO E BASTA. E FINE DELLE TRASMISSIONI.
- IL PROGETTO È DA CORREGGERE PERCHÉ CI SONO QUESTE E QUEST’ALTRE COSE DA CONSIDERARE. SEDIAMOCI E PARLIAMONE.
Gli incontri pubblici ci sono comunque stati (pandemia permettendo), le modifiche sono state comunicate alla Regione e ai progettisti. Un referendum tra la popolazione sarebbe inopportuno ma solleverebbe gli Amministratori dalla responsabilità di una decisione.
E un referendum costituirebbe davvero un imbarazzante precedente. Forse anche fuorviante. Ma legittimo pure questo, se è previsto in questi casi e se così hanno pensato di farlo.
- NON CI PIACE AFFATTO
Se la posizione è il punto 3, come sembra (altra posizione legittimissima!!), caro Sig. Sindaco: perché non dice una volta per tutte (a Turi, alla Regione) che la ‘cosa’ non vi piace, non piace a molti di voi, o non so a chi altri, per qualsiasi motivo? Che questo progetto “non s’ha da fare!!” Perché non mettiamo fine alla questione con mille pretesti e si proferisca chiaramente questo rifiuto? Riuscite una tantum a parlare apertamente, con chiarezza, senza ipocrisia?
Raffaele Valentini
Didascalie foto: 1) rendering del progetto “Compagni e Angeli” con l’installazione artistica di Alfredo Pirri dedicata ad Antonio Gramsci; 2) Il Sindaco Tina Resta a Roma all’Auditorium della Musica alla presentazione del Progetto “Compagni e Angeli” con Alfredo Pirri (artista del progetto), prof. Beppe Vacca (già direttore Istituto Gramsci), ambasciatore d’Albania Anila Bitri Lana e il funzionario della Regione Puglia Aldo Patruno (foto pubblicate su “il paese”).
Condivido tutta la ricostruzione del Direttore Raffaele Valentini fatta con la storia, le osservazioni e le conclusioni.
Però a mio parere, i turesi avrebbero preferito essere informati del Progetto Gramsci sin dal 2018 dall’amministrazione Coppi e successivamente dal Commissario Cantadori.
Ma non è stato fatto.
L’attuale Amministrazione Resta ha informato la popolazione e lo ha fatto con ritardo dopo essere andata a Roma e, presumibilmente, aver avuto numerosi contatti con la Regione ma non ha voluto -fino ad oggi- prendere la decisione finale.
I motivi li sanno solo loro o si possono -forse- intuire.
Sta di fatto che, in questa storia, si sta dimostrando –per l’ennesima volta- che l’Amministrazione Comunale non ha un’idea e una visione per il futuro e agisce con una velata ipocrisia.
Come cittadino penso che il Progetto Gramsci sicuramente necessita di alcune modifiche nelle parti indicate durante l’incontro con i consiglieri comunali ma l’opera d’arte come Monumento -nel complesso- vada rispettata così come proposta dal progettista.
Altrimenti che opera d’arte sarebbe?
Invece, penso sia necessario che l’intero progetto rispetti i vincoli e le previsioni del piano di recupero del Centro Storico che è uno strumento urbanistico esecutivo vigente non solo valido ma più volte dimenticato -come se non esistesse- e non rispettato da amministratori e tecnici.
Infatti, l’attuale Amministrazione presentando il progetto della Villa piccola affinché venga finanziato con un’altra misura, non solo non ha citato minimamente il Progetto Gramsci che sicuramente permetterebbe di prendere “punteggi” aggiuntivi ma non ha valutato la possibilità di dotare la stessa villa piccola di una previsione contenuta nel citato piano di recupero quale il parcheggio sotterraneo che avrebbe permesso di dotare Turi di un’infrastruttura moderna ed evoluta al servizio del Carcere ma anche dell’intera cittadinanza proiettando il nostro paese verso il futuro.
Concludendo, auspico che gli amministratori la smettano di prendere o, meglio, non prendere decisioni per la collettività con il sospetto di farlo con “furore ideologico” in quanto tale assunto è quanto di più puerile e nel contempo tragico che ci possa essere.
E lo dice uno che certamente non può essere tacciato di essere “comunista” e che ha proposto e adottato in passato una delibera in una Giunta -non comunista-affinché il 27 aprile di ogni anno a Turi ci sia una giornata della “Cultura” e non portare la sola rituale corona di fiori nella cella di Gramsci.
L’amministrazione Comunale non perda ulteriore tempo e porti senza indugio alcuno e definitivamente all’attenzione del Consiglio Comunale il progetto per prendere responsabilmente la decisione finale.
Turi non può e non deve aspettare!
Noto qualcosa di strano in questo procedimento ovvero qualcosa di poco chiaro. Per me, senza dover rammentare i tanti sprechi di denari pubblici fatti nella nostra Comunità confluiti nei BOC che stiamo ancora pagando, questa è un’occasione bella, utile e ghiotta da tanti punti di vista. Riqualificazione di spazi pubblici e culturali, sorvoliamo su quello turistico. Dicevo strano perchè non ricordo di aver visto tanto coinvolgimento dei cittadini alla vigilia della realizzazione di un’opera pubblica, perchè gli incontri ci sono stati eccome solo che chi si finge distratto non può accusare altri di mancato coinvolgimento. Le perplessità relative a questo progetto c’erano e mi è parso di capire che le relazioni ed i progetti, forniti al nostro Ente, in alcuni punti erano contrastanti. Ebbene, se diamo per certo che le osservazioni fornite siano state recepite ed accolte non vedo qual’è il problema? Il prato inglese andava asservito ad una fonte primaria per l’irrigazione che non rappresentasse un problema per un rapido e successivo abbandono come per il rifacimento del verde dell’ultimo intervento costato centinaia di milioni di lire; lo smantellamento del pavimento presente nella parte anteriore della villa di piazza Pertini poteva rimanere così com’è ed i relativi risparmi reindirizzarli per il recupero di piazza Moro; definire se le basole avrebbero interessato le intere strade che costeggiano le due ville ed il carcere; lo spostamento dei bagni pubblici. Potrei continuare su altri particolari ed approfondimenti ma questi i punti rilevanti a mio modo di vedere, ma davvero vogliamo decidere di non decidere per un’opera pubblica di notevole interesse pubblico dalle caratteristiche storico-paesaggistiche-turistico-culturali che per una volta rientrano in un progetto interamente finanziato e a costo ZERO per i cittadini di TURI da lasciare in dote per le future generazioni diversamente dai tanti altri cumuli di macerie???
Egregio direttore,
innanzitutto la ringrazio per aver pubblicato le mie considerazioni e averle portate a conoscenza dei nostri concittadini.
Il mio intervento scritto, per dovere di precisione, verteva su due peculiarità: la prima, quella di fornire dati storici e documentari prima di ogni trasformazione; la seconda sul significato scientifico e socio-culturale della conservazione della nuova villa nella sua “configurazione originaria”. Tale espressione, invocata peraltro nel parere della Soprintendenza, reca in se tutte riflessioni del caso, utili al progetto futuro.
Sono certo che gli autorevoli progettisti incaricati al nuovo progetto, siano pronti a rispondere a tale prescrizione dell’organismo ministeriale e su questo finfamento si giunga ad un risultato soddisfacente che continui, come è sempre stato, a porre al centro di ogni cambiamento il cittadino desideroso di continuare a avvertire per la Villa di Turi un profondo senso di appartenenza.
Se al contrario, l’intuizione progettuale sarà priva di questo sentimento, sarà un intervento che lo stesso cittadino contesterà.
Poiché fare prima e poi riflettere sulla “configurazione originaria” porterebbe a risultati irreversibili, sarebbe necessario e lapalissiano fare esattamente il contrario.
Come avrà certamente notato, non ho speso una parola sul nuovo progetto. Non spetta a me farlo per ovvie ragioni deontologiche.
Un’ultima considerazione a proposito della villa attuale. Gli archi in graniglia di cemento della vecchia fontana, al momento della entrata in scena con il mio progetto erano già stati divelti e portati via, frantumati in modo irreversibile, ad una marmeria di Sammichele, in quanto l’amministrazione comunale del tempo aveva già commissionato una nuova fontana al centro della villa.
Mi consideri sempre aperto ad ogni confronto.
Con affetto e stima, Pino Giannini