Il ceto politico soffre di vuoti di memoria; ma la eziologia dei vuoti non si spiega con la medicina organistica si spiega con l’opportunismo di bassa lega; passata in totale silenzio la giornata indetta dall’Onu contro la tratta di esseri umani (30 luglio), in Romagna “offuscata” dalla pataccata della “notte rosa”; passato sotto silenzio il 76° anniversario dell’olocausto nucleare di Hiroshima, che sarà della giornata dell’8 agosto, anniversario della strage operaia nella miniera di carbone di Marcinelle?
Marcinelle (Belgio), 8 agosto 1956 : 262 morti di cui 136 italiani! Una strage causata da omissione di misure di sicurezza in ossequio alla prassi del massimo profitto a tutti i costi (inclusi i “costi” umani); sia pure sotto forma di stillicidio continuo e non di stragi così numericamente eclatanti la storia , ancora oggi, si ripete tanto da indurre persino Draghi e citare la questione , ovviamente, “il giorno dopo” e ovviamente con inutili parole di “rammarico”. Sulla stessa lunghezza d’onda del “rammarico del giorno dopo”, ieri per Luana , oggi per Laila… e per tante/i altri, si pongono: la rimozione della strage di Modugno del 2015 (10 morti), la rimozione della lapide per Reuf Islami a Bologna (qualche candidato sindaco si recherà sul luogo dell’omicidio prima del giorno delle elezioni comunali ?), il divieto del presidente della Regione Puglia Emiliano di lavorare in campagna sotto il sole cocente… i “divieti del giorno dopo”… avrebbe fatto meglio la Regione Puglia ad accogliere la proposta avanzata nel 2017 per la prevenzione de rischi lavorativi dalla Rete per la ecologia sociale e da “Sanità pubblica”.
Ora i dati ufficiali parlano in Italia di 583 morti sul lavoro nel primo semestre 2021; sono dati lacunosi e parziali; di questi 583, 75 erano “stranieri” cioè una percentuale più alta della percentuale degli immigrati sul complesso dei lavoratori impegnati sul suolo nazionale; evidentemente non esiste una specificità etnica: i più colpiti sono i lavoratori vittime di esposizioni a rischio che sono sempre indebite ed evitabili; tuttavia la riflessione sulla realtà ci porta a concludere (e ribadire, ma lo diciamo da anni) che non ha nessun senso una giornata per ricordare il lavoratore italiano all’estero ma che ha senso una giornata per ricordare il lavoratore all’estero in quanto lavoratore più a rischio di infortuni mortali e di esposizione a fattori di rischio e di nocività. Nonostante il semestre bianco il Presidente della Repubblica potrebbe esprimersi su questa necessità di cambiamento: facciamo dell’anniversario della strage di Marcinelle una giornata di riflessione e di iniziative concrete per la sicurezza sul lavoro che è per tutti i lavoratori, per i loro familiari e per tutta la società se questa vuole essere una società civile e solidale.
L’Associazione Marcinelle/lavoratori italiani è una strumentalizzazione ideologica; i lavoratori, italiani e non, in quanto creditori di sicurezza sono tutti sulla stessa barca che è la stessa barca dei migranti in fuga da morte certa. La società che vogliamo è una società che garantisca uguale speranza di vita e di salute per tutti/e le persone e le specie.
Bologna, 7/8/2021
Vito Totire Rete per l’Ecologia sociale – Via Polese 30 – 40122 Bologna
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