Vito Di Palma nasce il 28 ottobre 1920, da Francesco e Antonia Cazzetta, nella masseria di proprietà della famiglia Cozzolongo dove il papà svolgeva la mansione di massaro. Una famiglia laboriosa, umile e di sani principi quella dei Di Palma e molto prolifica. Vito infatti è l’ultimo superstite di una nidiata di dieci figli che ha visto nelle sue varie articolazioni la presenza di ben 14 carabinieri in famiglia. Anche Vito lo è stato. Arruolato nei Carabinieri allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale nel 1940, l’anno successivo venne promosso Carabiniere a Cavallo, uno dei reparti della “Benemerita” più suggestivi ancora oggi.
Nel 1941 venne imbarcato al porto di Bari e sfidando il mare ingrossato dal maltempo e soprattutto le navi inglesi che pattugliavano l’Adriatico sbarcò al porto di Patrasso per essere trasferito sul fronte greco-albanese. Si trovava in Albania quando giunse l’inaspettata notizia dell’armistizio dell’8 settembre e nella conseguente fase di confusione che ne scaturì quando bisognava decidere da quale parte stare o di darsi persino alla fuga, Vito venne catturato dai nazisti e deportato presso un campo di internamento per militari italiani in Austria presso una fonderia adibita alla produzione di armi. Dopo due anni di prigionia in condizioni di grande sofferenza, la progressiva ritirata tedesca preludio al loro vicinissimo crollo e alla cessazione delle ostilità costrinse i nazisti a liberare i prigionieri del campo. Vito dopo un lungo viaggio in treno fino a Taranto e poi verso Turi, giunse finalmente a casa dopo 14 giorni. Continuò ad essere Carabiniere a Cavallo a Roma fino alla sua meritata pensione giunta nel 1975 dopo 35 anni di servizio.
Nel frattempo, nella capitale, aveva conosciuto una ragazza presso la casa di un suo fratello. Maria Dezi e Vito Di Palma si sposarono il 19 settembre 1953. Il 28 gennaio 2011 è stato insignito della Medaglia d’Onore, consegnata al Quirinale a tutti i deportati italiani nei campi nazisti tra il 1943 e il 1945. La sua storia è stata raccontata al canale televisivo “TV2000” durante la trasmissione “L’Ora Solare”, condotta da Paola Saluzzi e durante la quale, in collegamento da casa, Vito ha esposto con grande lucidità, naturalezza e forza d’animo le sue vicissitudini nonostante la tragicità di alcuni eventi come la guerra e la deportazione.
Il servizio televisivo ha fatto da cassa di risonanza presso i tanti familiari e nipoti che vivono a Turi che hanno rivisto con enorme piacere lo zio in TV dopo che due anni fa aveva fatto una breve vacanza nel suo paese natale. Lo stesso Comune di Turi ha pubblicato sul suo sito Facebook istituzionale l’intero servizio andato in onda, ma il vero e meritato tributo ai suoi 100 anni compiuti da poco si è avuto la mattina di domenica 13 dicembre presso la masseria che gli ha dato i natali. Grazie al fattivo contributo del brig. Stefano De Carolis, militare dell’Arma molto attivo nella ricerca e nella divulgazione di fatti storici relativi al nostro paese ed in questo caso anche “collega” di Vito Di Palma e che ha organizzato la cerimonia, alla presenza dei familiari, dei militari dell’Arma dei Carabinieri della stazione di Turi, del Sindaco Ippolita Resta e della Giunta comunale e della famiglia Giotta, attuali proprietari della masseria e ripreso dalle telecamere di WebTV Puglia, sono stati inviati speciali auguri di buon compleanno a Vito Di Palma.
Sicuramente per il nostro centenario compaesano sarà stata una grande emozione. Tanti auguri Vito anche da parte della nostra redazione.
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