
Festeggiamenti Patronali in tono minore quest’anno, per via delle note restrizioni e cautele imposte dalla pandemia. Diremmo quasi irriconoscibile. Tracce della festa comunque appaiono qua e là. Non potevamo rinunciare ciecamente. E così, vedi qualche luminaria in piazza, il Carro che presidia e parla, il vestito più bello da indossare, le messe solenni all’aperto, il pranzo eccellente con i parenti, la famosa ‘Diana’ ascoltata con sorpresa stamattina, come per dirci che niente è cambiato. La Festa è sempre qui, è qui da sempre, viscerale e sentita da ogni turese vicino e lontano, immancabile. Tutti i momenti solenni rivisti nel cuore, negli occhi di ogni generazione, minuto per minuto. Le voci di ieri, quelle di oggi. I colori e la gioia della ricorrenza. La banda che passa e ricorda e ci accarezza. Una euforia malinconica, universale, ci prende tutti, sotto questo sole che picchia forte ad agosto. Lo scirocco che minaccia la Mongolfiera di sera. Un richiamo antico che ci attraversa e ci lega alle radici, alle mule con gli zoccoli impazienti, al sangue del passato e alla speranza di un futuro migliore per questa terra che non può sempre contare sui miracoli dei Santi. “il paese” augura Buon Sant’Oronzo a tutta Turi.
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